Crolla il consumo di pesce sulle tavole degli italiani con una riduzione record del 6% nel 2010. E' l'allarme lanciato da ImpresaPesca Coldiretti sulla base delle elaborazioni su dati Ismea relativi al settore ittico dalle quali emerge la crisi che sta interessando l'intero settore con il rischio di lasciare i pescherecci italiani a terra.

Il calo degli acquisti domestici riguarda allo stesso modo il pesce fresco (-6%), così come quello surgelato (6%) e congelato (-5%) secondo le elaborazioni relative ai primi dieci mesi del 2010. La maggiore riduzione  proviene dal pesce azzurro con gli acquisti di alici che sono diminuiti di addirittura il 13%, nonostante le note proprieta' per la salute. Non va certo meglio per il pesce bianco con i consumi di merluzzi e naselli che sono in calo del 12%. Una situazione che si riflette negativamente sulle marinerie italiane.

Particolarmente difficile la situazione nella fascia Adriatica dal Friuli fino alla Puglia, passando per Veneto, Emilia Romagna, Marche e Abruzzo dove si rileva una drastica riduzione del pescato. Le difficoltà per il settore derivano anche dal commercio con l'estero. Le esportazioni di pesce azzurro in Spagna, uno dei principali mercati per il prodotto italiano, sono diminuite del 23% a causa della crisi economica che interessa la penisola iberica.

Crescono invece le importazioni dall'estero con tre piatti di pesce su quattro che si consumano in Italia che sono stranieri ma nessuno lo sa, soprattutto per quanto riguarda quello servito al ristorante. Tutto questo accade in un periodo che dovrebbe essere uno dei più remunerativi dell'anno ma purtroppo il settore è quasi al collasso.