Parmigiano reggiano, in arrivo il nuovo direttore marketing del Consorzio
Parmigiano reggiano, in arrivo il nuovo direttore marketing del Consorzio
- Information
di Emanuele Scarci
Consorzio del Parmigiano reggiano vicino alla sostituzione dei manager dedicati allo sviluppo mercati e al marketing.
Intanto, complice il picco produttivo del 2021 (4,1 milioni di forme), a ottobre le quotazioni del Parmigiano reggiano si sono ulteriormente indebolite restringendo la forbice di prezzo con il Grana padano. Anche per la debolezza del mercato nordamericano che in autunno ha però ripreso a performare.
Il Consorzio ha in corso, come confermato a Distribuzione Moderna dal
direttore Riccardo Deserti, la revisione e il rilancio del piano marketing da
affidare a nuovi manager. E’ appena uscito dal Consorzio il direttore dello
sviluppo mercati, Mauro Turini, con il quale è stato firmato un accordo
consensuale di interruzione del rapporto di collaborazione. Fuori
dall’organizzazione anche l’ex direttore marketing Carlo Mangini, con cui però
non è stata ancora raggiunta un’intesa.
“Con l’assemblea della scorsa settimana
abbiamo ridefinito il piano strategico del marketing - sottolinea Deserti - ed
è in corso una selezione per individuare il responsabile dell’ufficio. Poi ci
sarà l’inserimento operativo dal 2024”.
State cercando uno o due profili? “Per ora di sicuro un profilo
strutturato. Per l’altro si vedrà strada facendo, ma ci si potrà avvalere di
varie professionalità”. Più in là Deserti non va, ma sembra di capire che si nominerà
il direttore marketing mentre la direzione dello sviluppo dei mercati potrebbe essere
ripartita fra le altre funzioni avvalendosi di esperti esterni.
Il budget promozione 2023 del Consorzio si avvicina a 29 milioni di euro. E a
breve s’inizierà a definire il budget 2024.
Giù i prezzi
Sul versante
strettamente commerciale, le quotazioni all’ingrosso del Parmigiano reggiano stagionato
12 mesi segnano a ottobre 9,85 euro/kg (netto Iva) contro 8,73 euro/kg del
Grana padano 9 mesi: una forbice di appena il 13% contro un differenziale storico
del 25%-30%. Inoltre relativamente ai primi 10 mesi dell’anno, le quotazioni del
re di formaggi sono in calo di circa il 4%.
Per Deserti la forbice stretta è, in questa fase, uno dei fattori trainanti del successo commerciale del Parmigiano reggiano in Italia. Inoltre “abbiamo delle indicazioni positive per il
Natale che è il periodo di massimo consumo” sottolinea il direttore.
Sul fronte estero, “sia agosto che
settembre - conclude Deserti - hanno segnato una ripartenza della domanda negli
Usa e in Canada. Un elemento che ridà fiducia e fa sperare in una ripresa dei
prezzi e un riequilibrio del mercato”.
L’anno
prossimo arriverà sul mercato la produzione 2022, che ammonta a 4 milioni di
forme, il 2,2% in meno rispetto a quella del 2021.
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