Le nuove misure del governo, con la chiusura dei centri nei festivi e prefestivi, hanno avuto un effetto negativo sulle affluenze nei centri commerciali: il mese di novembre si chiude con una variazione negativa del - 42,5 % per il campione Svicom. L’andamento negativo risulta accentuato al sud. Per quanto riguarda le tipologie di strutture, si conferma che sono i centri di medio - grandi dimensioni sono quelli a soffrire di più.

Nel mese di novembre l’andamento delle vendite degli operatori delle gallerie commerciali gestite da Svicom ha fatto segnare un crollo delle performance per tutte le categorie merceologiche, -45% contro il -49% a livello nazionale (despecializzati non inclusi). Peggiori le performance della ristorazione -63% (-69% dato nazionale) e dell’abbigliamento -60% (-64%). Per quanto riguarda invece le classi dimensionali a soffrire maggiormente sono i punti vendita di piccole dimensioni, mentre recuperano posizioni le Msu. Un trend molto negativo quello di novembre: è evidente che le restrizioni alla mobilità ed alle aperture dei negozi hanno influenzato pesantemente i consumi, infatti alcune delle regioni dichiarate zone rosse come la Lombardia, il Piemonte, la Campania, la Toscana, la Valle d’Aosta e la Calabria hanno subito i trend peggiori. I dati di dicembre ancora non ufficiali stimano perdite tra il 40-50% per l’abbigliamento e accessori, -30% per beni per la casa ed elettronica e -55-70% per la ristorazione che grazie al delivery e all’asporto ha evitato una situazione ancora più disastrosa.

Non si fermano gli incontri con i tenant per valutare eventuali rinegoziazioni delle condizioni contrattuali in relazione alle pesanti conseguenze della situazione sui bilanci dei retailer.