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Osservatorio Deloitte: il ritorno ai consumi alimentari out-of-home sarà più lento del previsto

Osservatorio Deloitte: il ritorno ai consumi alimentari out-of-home sarà più lento del previsto
Osservatorio Deloitte: il ritorno ai consumi alimentari out-of-home sarà più lento del previsto

Osservatorio Deloitte: il ritorno ai consumi alimentari out-of-home sarà più lento del previsto

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Redazione

Deloitte presenta i risultati della nuova release dell’Osservatorio Deloitte Global State of Consumer Tracker – un’analisi che raccoglie il parere di oltre 40.

00 consumatori in 18 Paesi – da cui emergono alcune abitudini sedimentate nel periodo Covid-19 che persisteranno oltre la fine della crisi sanitaria, offrendo spunti per immaginare il prossimo futuro del settore alimentare e della ristorazione.

Cucinare di più a casa e mangiare meno al ristorante è uno schema consolidato a livello globale. Infatti, circa il 55% dei consumatori pensa che in seguito alla pandemia sarà ai fornelli più di quanto facesse prima, mentre solo il 5% ritiene che questa attività si ridurrà, segnando quindi una crescita netta del +50% dal pre al post COVID-19. Sebbene in media il 15% dei consumatori nel mondo dichiari di voler andare al ristorante con maggiore frequenza una volta che la crisi sanitaria si sarà risolta, la percentuale di chi pensa di ridurre questa attività (40%) pesa sulle previsioni per il prossimo futuro: ci si attende infatti una contrazione netta dell’out-of-home pari al -25%.

Con il susseguirsi di restrizioni per contingentare la diffusione del virus, mangiare a casa è stata una scelta di necessità. Considerando tuttavia che, prima della diffusione del Covid-19, il trend di consumo out-of-home era in crescita, per quale motivo i consumatori affermano di voler continuare a preparare i propri pasti autonomamente? Sono 3 le ragioni principali che potrebbero spiegare questo fenomeno.

La prima è strutturale. Ci si aspetta infatti che il lavoro da remoto proseguirà oltre alla fine dello stato di emergenza. La seconda è economica. La crisi ha messo a dura prova i bilanci familiari e cucinare da sé rappresenta un’opzione più sostenibile in un momento di incertezza finanziaria. La terza è di preferenza. Salutare, sostenibile e digitale sono alcuni delle caratteristiche ricercate oggi dai consumatori che contribuiranno a dare forma al futuro dell’alimentazione, come evidenziato nelle direttrici del “Future of Food”. A partire dallo scoppio dell’emergenza sanitaria, il ruolo dell’alimentazione per il benessere delle persone è diventato ancora più rilevante, come conferma il 58% degli italiani. .


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