Oranfrizer testa nuove pratiche sostenibili per monitorare gli agrumeti e migliorarne la gestione
Oranfrizer testa nuove pratiche sostenibili per monitorare gli agrumeti e migliorarne la gestione
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In linea con le strategie di sviluppo sostenibile del Gruppo Unifrutti di cui fa parte, Oranfrizer in Sicilia sta sperimentando nuove tecnologie al servizio dell’agricoltura per ottenere frutti migliori, piante più sane, ottimizzazione delle risorse impiegate e un maggiore rispetto per l’ambiente.
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Il processo d’agricoltura di precisione comincia dall’acquisizione di dati con satelliti, droni e misurazioni in campo che consentono di monitorare il suolo e il fabbisogno idrico, lo stato di salute degli alberi, l’umidità del terreno, dell’aria e delle foglie, la quantità di vento e di luce, e le condizioni ambientali avverse.
I dati raccolti ed elaborati da software specializzati offrono analisi utili agli agronomi che, in modo più scrupoloso, possono intervenire e migliorare la gestione degli agrumeti e la qualità dei frutti, ottimizzare l’uso dell’acqua e dei fertilizzanti, evitando al massimo gli sprechi.
Già da molti anni gli agrumi di Oranfrizer sono completamente edibili, buccia compresa, perché sono il risultato di una difesa integrata, in campo e in post raccolta sono rigorosamente rispettati i limiti imposti dalla legge sull’uso dei pesticidi, con residui molto bassi sul raccolto (al di sotto del 70% rispetto al limite imposto dalla legge). Il livello di controllo aumenterà con queste nuove pratiche di agricoltura di precisione.
I test sono avviati da Oranfrizer nel 2019, sono tutt’ora in corso e coinvolgono circa trenta ettari di coltivazioni localizzati alle pendici del vulcano Etna, nel cuore della Sicilia Orientale. Le arance sono tra i frutti protagonisti del progetto di Oranfrizer, in particolare quelle rosse. Le cultivar testate sono: le arance rosse Tarocco Ippolito, Sciara e Scirè, le arance bionde Navelina, Navel Powel, Lane Late, ed anche limoni, mandarini e melagrane. L’impegno in campo continua lungo il percorso produttivo, nello stabilimento di confezionamento di Scordia, nella Piana di Catania, che dal 2017 è alimentato al 30% da energia solare, ed al suo interno si stanno materializzando modifiche anche sui packaging che stanno progressivamente cambiando veste, con la riduzione dell’uso della plastica a favore della carta.
Le prime novità sono già sulla tavola, non solo con i frutti, ma anche attraverso la condivisione di informazioni e video digitali che in queste settimane vengono diffuse tra i consumatori all’interno dei reparti ortofrutta nei quali Oranfrizer è presente con un basket di prodotti sempre più ampio di agrumi, frutti, ortaggi e spremute. Le attività nei punti vendita prevedono anche la diffusione di un ricettario a tema per dare suggerimenti sul consumo di agrumi, alimenti sani consigliati nella dieta di grandi e piccini.
Il controllo diretto, seppur parziale, della produzione energetica permette di fatto ad Oranfrizer - che con il suo impianto fotovoltaico assorbe oggi il 30% del proprio fabbisogno energetico - di diversificare il proprio approvvigionamento energetico e di calmierare gli impatti di una sempre maggiore volatilità dei prezzi dell’energia tradizionale. Il recente aumento dei costi dell’energia, che ha visto più che raddoppiare i prezzi delle forniture, può avere ripercussioni pesanti sull’ecosistema ortofrutticolo gravando sulla produzione e rischiando di frenarne lo sviluppo.
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