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Nel 2020 Esselunga cresce del 2,9% ma ora i debiti volano a 1,8 miliardi

Nel 2020 Esselunga cresce del 2,9%  ma ora i debiti volano a 1,8 miliardi
Nel 2020 Esselunga cresce del 2,9% ma ora i debiti volano a 1,8 miliardi

Nel 2020 Esselunga cresce del 2,9% ma ora i debiti volano a 1,8 miliardi

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

Esselunga chiude il 2020 meglio del dato medio di mercato, ma da quest'anno dovrà farsi carico di un fardello di debiti di 1,5 miliardi in più.

Nell'anno della pandemia, Esselunga ha realizzato vendite per 8,37 miliardi, in crescita del 2,9% (+2,2% il dato medio di mercato rilevato da Nielsen a parità di rete). Al netto delle vendite dei Bar Atlantic e delle profumerie EsserBella, che sono stati parzialmente chiusi causa Covid-19, la crescita salirebbe al 3,6%. Il Margine operativo lordo è di 718,2 milioni (8,6% del fatturato) rispetto a 716,9 milioni (8,8%) del 2019. L'utile operativo è di 396,6 milioni (391,3 milioni) e l’utile netto di 270 milioni (258,6 milioni). Gli investimenti hanno raggiunto quota 389,4 milioni (+30%) e sono stati aperti 6 nuovi negozi: a Milano in Viale Tibaldi, Barzanò, Montecatini Terme, Parma, Genova e Pistoia. E 4 punti vendita ad insegna laEsse a Milano. In febbraio 2021 inoltre è stato aperto a Roma il primo laEsse e ieri a Varese un superstore di 4.200 mq.

Il bilancio di Esselunga sarà approvato entro la fine del mese di marzo.

Debito e junk bond

Il balzo dell'esposizione finanziaria è conseguenza del maxi debito contratto da Superit Finco per acquisire il 30% di Supermarkets Italiani. Queste due società hanno poi realizzato una fusione inversa in Esselunga spa. Simulando che l'operazione di fusione si fosse conclusa lo scorso 31 dicembre, il debito del retailer è di 1,82 miliardi.

In dettaglio, in occasione dell'acquisizione del 30% della società da Giuseppe e Violetta Caprotti, Superit Finco ha fatto fronte all'esborso con due linee di credito per complessivi 1,32 miliardi e dopo aver ceduto il 32,5% dell'immobiliare La Villata a Unicredit.

L'esplosione del debito di Esselunga è il motivo che ha indotto, un anno fa, le agenzie internazionali Moody's e Standard & Poor's a declassare le obbligazioni della catena commerciale, escludendole dall'area degli investimenti consigliati e considerandole junk bond. Forse un giudizio severo considerando la capacita del retailer milanese di generare cassa che ora, però, dovrà finanziare anche la crescita dei negozi di prossimità laEsse.

Infine, il piano economico-finanziario stilato in occasione della fusione prevede che nel 2027 Esselunga registri ricavi per 9,5 miliardi, un Ebitda di 749 milioni e un utile di 236 milioni.

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