Molini Pivetti. Via al primo report di sostenibilità
Molini Pivetti. Via al primo report di sostenibilità
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di Emanuele
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Prezzi del grano raddoppiati e una bolletta elettrica sempre più salata, è lo scenario descritto da Gianluca Pivetti, membro del board di Molini Pivetti che desta preoccupazione: "In questa prima parte dell’anno i consumi sono rimasti stabili, ma temo che dall’autunno possano contrarsi”.
Eppure, Molini Pivetti, big nella produzione di farine per usi professionali e domestiche, va avanti e punta alla sostenibilità con la presentazione del suo primo report dedicato. Molini Pivetti conta 3 stabilimenti in Emilia Romagna e 6 centri di stoccaggio, ha una capacità produttiva di 240 mila tonnellate di sfarinati e semilavorati l’anno grazie a 250 agricoltori conferitori. Nel 2021 l’azienda ferrarese ha realizzato ricavi per 62 milioni di euro contro i 58,2 dell’esercizio precedente. La società si rivolge soprattutto all’industria per il 64%, al food service per il 25% e al retail per il 3%. L’export veicola l’8% della produzione.
Andare oltre
Il report di sostenibilità sintetizza i risultati e le azioni intraprese da Molini Pivetti nell’ottica di una crescita sostenibile, fondate su quattro pilastri: agricoltura, territorio, responsabilità e squadra. La prima edizione ha preso in considerazione i dati relativi all’anno 2021, aventi come punto di riferimento i Gri Standard, elaborati dal Global reporting initiative. “Ma noi vogliamo andare oltre gli standard internazionali di sostenibilità - ha detto Massimo Marino, della società dss+ (favorisce il processo di sostenibilità delle aziende) -. Non vogliamo accontentarci del 6 in pagella, ma procedere oltre le regole e trovare le migliori soluzioni grazie alle competenze”. Con gli agricoltori, Molini Pivetti misura l’impatto ambientale dei suoi prodotti con l’analisi del ciclo di vita (Lca). Un processo che inizia con la raccolta dei dati di produzione di ogni singola fase e grazie a un software di calcolo si ottengono le informazioni necessarie per valutare, di volta in volta, eventuali miglioramenti. In questo modo è emerso come il carbon footprint dei prodotti Molini Pivetti è di 0,5 kg di Co2 equivalente per kg di farina. L’analisi ha anche evidenziato come la fase di coltivazione sia quella di maggiore impatto ambientale. Ciò ha indotto l’azienda a focalizzare la propria attenzione sulla parte agricola delle filiere, sia direttamente sia promuovendo attività sul territorio, per aumentare la sensibilità sociale su questi tmi.
L'impegno dell'azienda a sensibilizzare
Da qui si è sviluppato il progetto “Campi protetti Pivetti”, marchio certificato Csqa, con cui l’azienda di Renazzo identifica la filiera tracciata (composta da 20 agricoltori aderenti) e controllata in tutte le fasi. “Una coltivazione sottoposta a regole rigorose sancite dal disciplinare - ha precisato Alessandro Zucchi, responsabile dei progetti di filiera di Molini Pivetti -. Come, ad esempio, la semina delle sole varietà presenti nel disciplinare”. Inoltre terreni qualificati, materie prime di qualità, farina purissima con trasporto, pulitura e stoccaggio dedicati sono le caratteristiche dei 90 ettari che generano grano sostenibile e grano sostenibile bio. “Ovviamente questi prodotti hanno un prezzo superiore a quelli dei prodotti standard – ha precisato Zucchi – in quanto i costi di gestione e di produzione per una filiera controllata sono ancora attualmente più elevati rispetto alle filiere standard. Siamo noi, come aziende a dover impegnarci per divulgare i concetti di sostenibilità al cliente finale della GDO e ai professionisti dell’Horeca in modo da poterli sensibilizzare sempre più”.
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