L’impatto ambientale degli acquisti online è nettamente inferiore a quello degli acquisti nei negozi fisici, dove lo spostamento del cliente per raggiungere il punto vendita e il mantenimento del negozio generano oltre il 90% delle totale delle emissioni di Co2, contribuendo a una produzione massima di 2,59 kg di Co2 per pacco.

I canali di acquisto online, che prevedono anche servizi di consegna come home delivery e punti di ritiro, risultano invece più sostenibili e possono ridurre fino a 10 volte le emissioni rispetto allo shopping offline, nonostante le rilevazioni per entrambi i canali siano determinate da variabili quali densità di consegna, le soste dei mezzi e le modalità con cui il cliente si reca al punto di ritiro o al locker.

Questi alcuni dei dati presentati in occasione dell’evento Netcomm Focus Payment & Logistics, l’evento dedicato alle evoluzioni di due settori chiave della value chain italiana, durante il quale sono stati analizzati i risultati del report “L’impatto ambientale delle consegne e-commerce". La ricerca, condotta da Netcomm insieme al Gruppo di ricerca B2c Logistics Center del Politecnico di Milano e sostenuta da FermoPoint, Mdis, Mbe, InPost, GelProximity, Typ e Poste Italiane, ha l’obiettivo di indagare l’impatto ambientale delle consegne per l’e-commerce e per gli acquisti tramite il canale fisico. L’analisi confronta la Carbon Footprint nei processi di Home Delivery, Punto di ritiro e acquisto nel negozio fisico, declinati nei tre settori merceologici dell’editoria, della tecnologia nelle zone urbane di Milano, Ferrara e Viterbo-Rieti.