Crolla la fiducia dei consumatori italiani e tocca il minimo da luglio 2008 ma il sentimento di profondo pessimismo non si è ancora trasferito sulle scelte operate dalle famiglie. Settembre non è ancora finito ed è quindi difficile avere dati ufficiali, la sensazione però è che esistano degli stabilizzatori automatici che rallentano la caduta.
Fino alla bufera scoppiata ad agosto gli italiani si consolavano con l'idea che la crisi fosse transitoria, che si dovesse aspettare che passasse la nottata e che bastasse in qualche modo stringere di un buco la cinghia. Oggi non è più così e i dati relativi al commercio lo dimostrano ampliamente.
I dati degli uffici studi delle associazioni segnalano la chiusura di 10 mila piccoli esercizi ogni semestre in Italia e aggiungono che questa cifra è destinata ad aumentare vertiginosamente; tuttavia esiste un buon tasso di rotazione.
Se passiamo ad analizzare i dati che vengono dalle grandi catene di distribuzione tutti esprimono preoccupazione per l'aumento dell'Iva che alla fine ha colpito assieme ai beni di lusso anche molti generi di largo consumo. Per ora comunque non si segnalano crolli delle vendite.