Intellect, la Federazione Italiana della Comunicazione, Ricerca e Web Publishing, è costituita dall’unione di 3 pilastri come Assirm, Associazione Italiana Ricerche di mercato, Una Aziende della Comunicazione Unite, e la new entry Retail Institute associazione di riferimento in Italia per i servizi al retail. Si tratta di un interlocutore forte e strategico all’interno del mondo Confindustriale, grazie ad un programma centrato sulle priorità delle aziende dei servizi ad alto valore aggiunto e alla capacità di aggregare le principali associazioni di settore che oggi rappresentano quasi 500 aziende associate.

Al termine del suo primo mandato, Saverio Addante è stato incaricato - con voto unanime della Giunta – di guidare anche per i prossimi due anni la Federazione. Ad affiancarlo nel ruolo di Vice Presidenti di Confindustria Intellect saranno Davide Arduini(Presidente UNA), Matteo Lucchi (Presidente Assirm) e Marco Zanardi (Presidente Retail Institute). Il Consiglio generale sarà inoltre composto da Donatella Consolandi (Past President di Intellect), Enzo Frasio e Vilma Scarpino delegati di Assirm, Massimo Beduschi, Michele Cornetto, Carolina Mailander, Emanuele Nenna e Massimo Tafi delegati di UNA, Giovanni D’Alessandro e Giorgio Santambrogio delegati di Retail Institute.

Tante le sfide che attendono Confindustria Intellect per le quali il Presidente e la nuova Giunta sono già al lavoro: dalla creazione di un nuovo contratto di lavoro che riconosca le specificità di un mestiere strategico ma ancora non adeguatamente riconosciuto; al mantenimento dei rapporti con il Governo affinché a tutto il comparto venga assicurato il sostegno necessario per la ripresa; alla normalizzazione delle gare pubbliche; alla tematica della rivalutazione dei marchi; al credito di imposta sulla ricerca e sviluppo che deve ricomprendere completamente i nostri settori di interesse e le spese per i nostri servizi specialistici; al ripristino nella sua completezza del Patent box; all’abbattimento del cuneo fiscale a favore dei lavoratori; al fine di incoraggiare le imprese ad investire negli immateriali e quindi nei nostri comparti; al sollecito di misure di sostegno alla comunicazione che vada oltre il tradizionale canale dei media e di sostegno alle imprese energivore di fatto ma ancora non riconosciute tali.