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In Sicilia scambio di pdv fra Radenza e Arena. Il dg Spadaro: abbiamo azzerato la Cig

In Sicilia scambio di pdv fra Radenza e Arena. Il dg Spadaro: abbiamo azzerato la Cig
In Sicilia scambio di pdv fra Radenza e Arena. Il dg Spadaro: abbiamo azzerato la Cig

In Sicilia scambio di pdv fra Radenza e Arena. Il dg Spadaro: abbiamo azzerato la Cig

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

Scambio di punti vendita sull’asse Catania-Palermo fra i gruppi commerciali Radenza e Arena.


La società di Modica ha acquisito 3 punti vendita a Catania (in viale Mario Rapisardi, via Leopardi e via Torino) dal Gruppo Arena, ceduti anche per risolvere un contenzioso con l’Antitrust. Mentre la New Fdm di Radenza si accinge a dismettere 2 iper collocati nei centri commerciali “La Torre” e “Forum” di Palermo. Questi ultimi fanno parte di un pacchetto di 12 pdv rilevati da Radenza (ex affiliato Crai) 9 mesi fa da Coop Alleanza 3.0 con un contratto di master franchisee. Con l’accordo Coop si è ritirata dalla presenza diretta in Sicilia.
Nel 2021 New Fdm (300 pdv fra diretti e affiliati) ha fatturato 451 milioni (+2,7%) con un utile di 10 milioni (-15%) mentre Arena (180 pdv in vari format e con insegna Decò) ha realizzato ricavi per 941 milioni di euro (+9,6%) e un utile di 43 milioni (+26%). Giovanni Arena è il presidente della centrale d’acquisto VéGé.

Ne parliamo con Giuseppe Spadaro, direttore generale del gruppo Radenza.

Com’è maturato lo scambio? E la cessione di pdv era contemplata nell’accordo firmato con Coop Alleanza 3.0?
No, ma avevamo un progetto industriale legato a un impegno assunto con i dipendenti, soprattutto nell’area di Catania, e in particolare con un numero importante di esuberi. Si è profilato questo scambio con il gruppo Arena che permetteva di rientrare già da quest’anno dalla cassa integrazione a Catania. Oggi possiamo pensare di costruire un 2023 con zero addetti in cassa integrazione anziché aspettare i 4 anni previsti. Ci è costato un piccolo sacrificio per i pdv di Palermo, ma questo si è incrociato con le esigenze del gruppo Arena di alleggerire la presenza a Catania. Noi invece avevamo l’esigenza di crescere nel capoluogo etneo per ricollocare le risorse umane. Nel Palermitano intendiamo svilupparci nelle piccole e medie superfici.

La vostra scelta non è stata influenzata dalla difficoltà di gestire ipermercati, un mestiere diverso dal vicinato?

No. La scelta l’abbiamo fatta a Palermo ma non a Catania, dove abbiamo peraltro appena finito di ristrutturare un iper rilevato di recente, oltre a 3 già operativi nel capoluogo e uno a Milazzo. Il modello di iper che abbiamo adottato è diverso da quello di Coop e dimostra di funzionare bene. In generale i risultati conseguiti con gli ex pdv Coop sono in linea con il budget. E in questo lo sviluppo della Mdd ha un valore strategico.

A proposito, nei 2 iper che cedete ad Arena quale sarà la Mdd?

Utilizzeranno il loro brand.

Immagino che Coop Alleanza 3.0 sia d’accordo.

Abbiamo motivato questa scelta nell’ottica di un progetto imprenditoriale mediante il quale stiamo comunque sviluppando il marchio Coop in tutta la nostra rete in Sicilia.

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