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Il Polo del Gusto Illy cerca un advisor e un investitore

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Il Polo del Gusto Illy cerca un advisor e un investitore

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

Il Polo del Gusto alla ricerca di un advisor finanziario e, subito dopo, un partner-investitore.

La sub holding guidata da Riccardo Illy vorrebbe cedere una quota a un investitore finanziario, presumibilmente un fondo di private equity.

Del Polo del gusto fanno parte il the Dammann Frères (ricavi pre-covid 35 milioni), il cioccolato fine Domori (19,5 milioni) che controlla la pasticceria inglese Prestat, il vino della toscana Mastrojanni (oltre 2 milioni) e le conserve Agrimontana (20 milioni, la holding ha una partecipazione del 40%). Illycaffè, la gallina dalle uova d’oro della famiglia triestina, non fa parte del Polo del Gusto.

Ma perché avviare già in questa fase, dopo un 2020 appesantito dalla pandemia, la cessione della quota?

"In realtà - risponde Illy a distribuzionemoderna.info - nonostante il Covid non abbiamo fatto tanto male. Il fatturato delle varie società è calato in misura contenuta: Domori è calato di appena il 5%, quello di Mastroianni del 10%, quello di Dammann del 15% e Agrimontana un po' peggio. I piani strategici sono buoni come lo è il momento finanziario, quindi abbiamo deciso di procedere con la selezione del partner".

La quota da cedere potrebbe essere del 30-40%. Ma Illy ha più volte sostenuto che l'obiettivo finale potrebbe essere la quotazione a Piazza Affari.

La storia di Domori (la più nota delle società) è particolare: acquisita da Illy nel 2006, ha impiegato 30 anni per raggiungere il primo utile di bilancio. Con la gestione del Polo del gusto e sotto la guida del ceo Andrea Macchione.

Nel frattempo la società dolciaria torinese è molto cambiata. Lo scorso dicembre Domori ha collocato sul mercato, con successo, un bond da 5 milioni della durata di 6 anni, una cedola annuale del 3,75% e una struttura bullet (l’emittente paga solo gli interessi per tutto il periodo e, alla scadenza, l’intero capitale). Il minibond beneficia della garanzia pubblica di Mediocredito Centrale per il 90% del valore d'emissione.

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