Il cash & carry traina le vendite di Maiora
Il cash & carry traina le vendite di Maiora
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di Emanuele Scarci
Maiora sempre più a trazione cash&carry. L’anno scorso i ricavi nel canale sono balzati di oltre il 28% a 101 milioni di euro. Ben oltre il +5% di super, iper e affiliati. Nel 2023 il retailer barese di Corato ha realizzato un fatturato di 833 milioni di euro (+7,4%), un Ebitda di 54 milioni (+37%) e un utile netto di 19,6 milioni (da 11,8 milioni).
In dettaglio, 110 milioni di ricavi sono riferibili a premi per servizi promozionali dei fornitori e dei restanti 716 milioni, 390 milioni (+5%) sono ascrivibili ai canali super e iper, 101 milioni al cash & carry (+28%), 197 milioni (+4,8%) agli affiliati e il resto ad affiliati in fitto d’azienda.
Dal 2015 la crescita media annua composta di Maiora è stata di circa il 13%. Buona la redditività (6,5% l’anno scorso) grazie a un’attenta gestione dei fattori della produzione. Nell’ultimo esercizio il debito netto è sceso da 80 milioni a 46. Il patrimonio netto è di 90 milioni.
C&C: piccolo è bello
L’ad Pippo Cannillo ha sottolineato a Distribuzione Moderna che “un elemento strategico di Maiora è quello di costruire piccole strutture, mediamente di 3mila mq, anche in bacini con 250 mila abitanti”. Strategia diversa dal gigante Metro che gestisce strutture fino a 8 mila mq in grandi centri urbani. L’intuizione dell’imprenditore pugliese è alla base anche dell’ultimo merger: la scorsa primavera Maiora ha rilevato 13 pdv del gruppo Regina (insegna Crai), di cui 7 cash & carry e 6 super.
Lo sviluppo del retailer è scandito da acquisizioni e crescita per via organica, con l’apertura di nuovi pdv, ristrutturazioni e graduale assimilazione dei pezzi di reti rilevati da vari operatori. Il piano industriale 2021/2025 punta sul restyling dei principali store della rete, con un investimento di 22 milioni nell’anno corrente (21,5 milioni nel 2023).
Dal retailing al dolciario
Maiora è controllata per il 55% dal gruppo Cannillo e per il resto dalla famiglia Peschechera. Aderisce a Despar Italia, la società consortile che riunisce sotto il marchio Despar 6 aziende della distribuzione e una rete di affiliati. La società è stata fondata da Franco Cannillo, ora presidente della holding Cannillo srl.
Secondo le previsioni aziendali, quest’anno la rete raggiungerà 550 pdv (Despar, Eurospar e Interspar), di cui un centinaio diretti, operativi in Puglia, Basilicata, Molise, Calabria, Campania, Abruzzo e Lazio. 14 i cash & carry a insegna Altasfera. Entro la fine dell’anno la società di Corato ha in calendario l’inaugurazione del pdv di Orta Nova (Foggia), di Locorotondo (Bari) e il nuovo cash & carry di Modugno.
Il gruppo barese controlla anche Cerealitalia, produttore di cereali per la prima colazione e dolciari, con un fatturato di circa 36 milioni.
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