Grano: ricerca genetica e agricoltura 4.0 per fronteggiare il calo di produzione
Grano: ricerca genetica e agricoltura 4.0 per fronteggiare il calo di produzione
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Soluzioni tecniche che potrebbero consentire di aumentare del 12% la produzione di grano tenero e duro italiano con un risparmio per le aziende agricole del 9% rispetto ai costi di coltivazione tradizionali.
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È questa la ricetta virtuosa che Consorzi Agrari d’Italia, Sis-Società italiana sementi e Ibf servizi hanno proposto alle oltre 700 aziende agricole che hanno partecipato alle “Giornate in Campo 2022”, tour tra alcuni degli oltre 30 campi sperimentali gestiti dal gruppo per l’Italia conclusosi con l’evento di Poggio Renatico (Ferrara).
Una iniziativa molto importante anche alla luce delle prime stime negative della campagna cerealicola che sta per iniziare.
Caldo torrido e assenza di piogge, ad oggi, potrebbero influire in maniera determinante sulle rese dei campi di grano del Paese, mentre i prezzi dovrebbero attestarsi in linea con le medie del periodo nonostante i costi di produzione più che raddoppiati per le aziende agricole rispetto al 2021.
Negli areali di Emilia-Romagna e Veneto le prime previsioni parlano di un calo intorno al 10%, mentre per le regioni centrali la diminuzione potrebbe attestarsi intorno al 15-20%. La forbice si allarga al Sud con un calo tra il 15 e il 30% soprattutto nelle isole.
I dati sulle superfici coltivate a cereali, fermi a gennaio secondo la rilevazione Istat che non tiene conto delle semine tardive di numerose regioni, vedono il frumento tenero attestarsi a poco più di 500mila ettari (+1% rispetto allo scorso anno), mentre il grano duro è fermo a 1,21 milioni di ettari (-1,5% rispetto al 2021).
In controtendenza i dati sulle superfici destinate a grano da seme, sotto l’impulso di una maggiore richiesta di cereali certificati, con il grano duro che segna +8% e il tenero sostanzialmente invariato rispetto allo scorso anno, segno anche di una fiducia crescente degli agricoltori verso tipologie di semi particolarmente richieste sul mercato attraverso contratti di filiera.
Alla luce del difficile contesto internazionale, Cai, Sis e Ibf servizi hanno presentato i risultati di un anno di sperimentazione, dallo studio del terreno alla scelta del seme di grano duro o tenero più adatto, dalla strategia sostenibile di difesa e nutrizione alle tecniche di agricoltura di precisione, con l’obiettivo di aumentare la produzione di grano made in Italy, diminuire i costi aziendali e mantenere sempre un alto livello qualitativo dei cereali.
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