È scomparso Enzo Lotti, padre degli stuzzicadenti Samurai
È scomparso Enzo Lotti, padre degli stuzzicadenti Samurai
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È morto, dopo una breve malattia, Enzo Lotti, il padre degli stuzzicadenti industriali, sterilizzati a caldo e con i raggi gamma, chiamati Samurai "in onore dei guerrieri giapponesi e della tenacia mantovana”, come amava egli stesso ripetere.
L’idea è nata per caso, da un incontro fortuito e da un’intuizione innovativa. Nel 1965, a Milano, con il fratello Giovanni, Enzo Lotti, si imbatte in un altro commerciante di legno: il signor Tanaka, giapponese che esporta legname ed è desideroso di portare in Italia il legno di betulla di Hokkaido, dolce e resistente.
Le caratteristiche della betulla sono perfette per costruire degli stuzzicadenti, trasformando così un materiale semplice in un oggetto dalla grande utilità: i Samurai. Da subito diventano leader del mercato quando nel nostro Paese i bastoncini da "dopo pasto" erano ancora un prodotto costruito in legno di pioppo.
Da lì a breve le esportazioni raggiungono tutto il mondo con produzione “made in Mantova”. L’azienda, Sis, poi trasformata in Sisma negli anni Duemila, nel 2015 fattura 57 milioni, esporta il 21% del prodotto compreso lo stuzzicadenti in legno, dà lavoro a 260 dipendenti distribuiti tra i due stabilimenti mantovani di Valdaro e Villanova De Bellis e quello milanese di Bollate, acquisito negli anni ’90 da Procter & Gamble.
L’innovazione è sempre stata una costante per l'imprenditore mantovano. Oltre agli stuzzicadenti, i fratelli Lotti decidono negli anni Settanta di importare dagli Stati Uniti i bastoncini per l’igiene dell’orecchio, chiamandoli Cotoneve. Infine, negli anni Novanta, arriva un’altra invenzione: i dischetti per struccarsi, prodotti con una tecnologia di alta qualità che li rende più igienici e resistenti.
Fonte: Corriere della Sera
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