QBerg ha analizzato l’andamento dell’offerta di vino, champagne e spumante, liquori e birre nel canale e-commerce, i cosiddetti wine specialist.

Nell’analisi sono stati confrontati gli assortimenti dei principali siti della gd con gli e-commerce dei “Wbs specialist”, per analizzare differenze, sovrapposizioni indici di prezzo dell’assortimento comune in una singola settimana, la 8/2023, dal 20 al 26 febbraio. Per fotografare la situazione tipica di un consumatore che si trovasse a dover fare acquisti in un determinato momento dell’anno, relativamente lontano da festività che condizionerebbero pesantemente le offerte in corso.

Il vino: assortimenti non comparabili, ma gd più conveniente sull’assortimento comune Emerge chiaramente come l’assortimento dei Wbs, con le sue 23678 referenze uniche (considerando anche le annate delle singole etichette) sovrasta del 557.7% quello della gd. Le referenze in comune sono solo 116, pari ad uno 0.4% del totale, e pesano quindi il 2.7% sull’assortimento della gd e solo lo 0.5% su quello dei Wba. su queste 116 referenze in comune, però, la gd + meno cara in media del 14.2%, essendo l’indice medio di prezzo gd/Wbs di 85.8 punti.

Passando al mondo liquori, in cui gli assortimenti necessariamente non sono così vasti come per i vini, la situazione muta leggermente. Sempre ad una stragrande differenza assortimentale tra i Wbe e la gd, pari al 393% in favore degli specialisti: il tronco comune però è più pesante, con 236 referenze, pari al 5.2 del totale, ben il 25.7% rispetto alla gd e al 6.5% per i Wbs. Per questo, evidenziando una buona attenzione alla competitività dei prezzi da parte dei Wbs, qui l’indice di prezzo è in favore della gd di soli tre punti e mezzo: gli Specialist quindi, sui liquori, “marcano stretto” la gd, offrendo fondamentalmente l’assortimento comune ad un prezzo del tutto comparabile. Sulla categoria birre predilezione per il segmento delle produzioni artigianali ed estere per i Wbs, molto più “commerciale” per la gd. Quest’ultima infatti in questa categoria registra un assortimento pari a 733 referenze uniche, contro le 464 degli specialisti: l’assortimento in comune è si sole 62 referenze, pari al 5.2% del totale. In questo caso, l’indice di prezzo di ciò che è in comune va a favore degli specialisti (anche se di poco) in quanto la gd costa mediamente il 2.4% in più.

Anche nel mondo degli champagne e spumante, così come in quello dei vini, si registra uno squilibrio enorme degli assortimenti, con i Wbs che sovrastano la gd del 783.2%. Ma in questa categoria, pur potendo parlare di una produzione più “commerciale” rispetto ad una di nicchia o addirittura da collezionismo, purtuttavia commerciale non vuol dire di bassa qualità. Non esistono spumanti, né tantomeno champagne, nei brik di tetrapak o nei formati “bag-in-box” da tre litri, insomma. In questo segmento, le 107 referenze comuni, pari all’1.6% del totale, al 14.3% dell’assortimento gd e all’1.8% di quello degli specialisti, sono semplicemente referenze molto diffuse e note, sia italiane che francesi, e costituiscono “lo zoccolo duro” caro a chi acquista questa tipologia di prodotto. L’indice di prezzo GD/WBS è di 87.3 punti, rappresentando quindi un minor costo medio del 12.7% in favore degli e-commerce della gd. Tenendo presente che non si parla di battute di cassa di pochi euro, e di acquisti occasionali e non di quantità, questa differenza potrebbe rivelarsi evidente all’occhio del consumatore più attento.