Il maltempo che ha devastato mezza Italia nel mese di maggio ha rovinato gran parte delle ciliegie destinate alle nostre tavole. I principali produttori in Italia sono Puglia, Campania e Veneto, seguite dal Lazio ed Emilia Romagna; quest’ultima flagellata dalle alluvioni.

Le stime dei danni alla produzione dei cerasicoltori variano da regione a regione dal 40% al 60%. La regione Campania ha perso il 60% della sua produzione, dove per colpa della troppa pioggia fuori stagione le ciliegie sono letteralmente scoppiate. «Fortunatamente la Puglia che copre per il 60% il fabbisogno nazionale permette di garantire una qualità del prodotto pressoché immutata ma ciò nonostante le quantità sono destinate a calare e i prezzi a salire» - afferma Andrea Michele Tiso, Presidente di Confeuro (Confederazione degli Agricoltori europei e del monfo) -.

L'Italia è ai primi posti a livello comunitario e mondiale in termini di superficie coltivata a ciliegio dolce, con circa 30 mila ettari e una produzione tra le 100 mila e le 140 mila tonnellate annue. Per mantenere questi livelli produttivi è necessario investire nella gestione del territorio, ma al momento l’Italia non ha nessun piano concreto a riguardo e ad ogni evento meteo avverso ne paga le conseguenze.

«Riteniamo che gran parte delle risorse del Pnrr debbano essere destinate alla creazione di un piano per la gestione del territorio - conclude il Presidente della Confederazione degli Agricoltori europei e del mondo ».