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Carrello anti-inflazione, gli industriali aderiscono sul filo di lana

Carrello anti-inflazione, gli industriali aderiscono sul filo di lana
Carrello anti-inflazione, gli industriali aderiscono sul filo di lana

Carrello anti-inflazione, gli industriali aderiscono sul filo di lana

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

Il paniere anti-inflazione si riempie dell’altra metà.

Dopo un meeting al ministero delle Imprese (Mimit), questa mattina le associazioni dell’industria di marca hanno deciso di aderire al protocollo del ministero delle Imprese “per individuare iniziative volte a contrastare gli effetti negativi dell’inflazione sui consumatori e sulle famiglie - recita il comunicato ufficiale -. Le associazioni industriali del largo consumo Centromarca, Federalimentare, Ibc e Unione italiana food hanno sottoposto questa mattina all’attenzione del ministro Adolfo Urso una lettera di intenti congiunta che è stata recepita favorevolmente per il contributo attivo che potrà dare al più ampio piano di contenimento dell’inflazione definito dal Mimit”.

Lo scorso 4 agosto, le associazioni della distribuzione moderna (Federdistribuzione, Coop, Conad) e del commercio tradizionale (Confcommercio, Confesercenti) avevano siglato con il Mimit un protocollo d’intenti (di 13 articoli) per un paniere di prodotti di prima necessità a prezzi calmierati, chiamato “Trimestre anti inflazione”. Entro il 23 settembre, le associazioni dovranno comunicare al ministero l’elenco delle aziende che aderiscono all'iniziativa. Dalla firma però si erano defilati gli industriali del largo consumo.
Il Mimit predisporrà un bollino digitale con il logo Trimestre anti-inflazione che potrà essere esposto dalle aziende aderenti. E' prevista una campagna di comunicazione istituzionale in collaborazione con la presidenza del Consiglio.

Occhio all’Antitrust

Nella lettera d'intenti di oggi le associazioni hanno calibrato con la massima attenzione i termini per non incorrere nelle maglie dell’Antitrust su una possibile intesa dei prezzi. Del resto per la stessa ragione i panieri dei singoli distributori saranno tutti diversi.
Scrivono che si impegnano “a chiedere alle aziende aderenti di valutare, nel rispetto della libera concorrenza e della strategia di ciascuna impresa e su base volontaria, di sviluppare, limitatamente al periodo di riferimento ottobre/dicembre 2023, iniziative di politica commerciale tese a contrastare l’inflazione dei suddetti prodotti, laddove sia ritenuto praticabile dalla singola azienda dal punto di vista della sua sostenibilità economica. Le aziende che, su base individuale, valuteranno di poter sviluppare iniziative in tal senso, le proporranno alle imprese della Gdo, nel rigoroso rispetto della normativa sulle pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare. Nel rispetto della libertà di strategia sopra menzionata, ogni azienda valuterà l’impatto, in senso positivo o negativo, sui propri conti economici causato dall’andamento dei costi di produzione, influenzati dal prezzo delle materie prime, dell’energia, della logistica e degli imballaggi”.

Al contempo gli industriali hanno chiesto al ministro Urso di farsi promotore di un tavolo di lavoro interministeriale sul largo consumo al quale dovrebbero essere rappresentate tutte le componenti della filiera, dai fornitori alla distribuzione, con l’obiettivo di semplificare processi produttivi e distributivi.

L’intesa

Per Francesco Mutti, presidente di Centromarca e Flavio Ferretti, presidente di Ibc, “la volontà del ministro Urso di coinvolgere tutte le componenti della filiera in uno sforzo comune è stata determinante per catalizzare l’ampio confronto, promosso da Centromarca e Ibc, nel mondo associativo industriale che ha portato alla redazione della lettera di intenti condivisa e accettata oggi”.

Dal suo canto, Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, ha osservato: “Ci auguriamo che l’apertura da parte dell’industria di produzione possa portare a effetti concreti. In particolare, con una riduzione, ove possibile, dei prezzi dei listini dei loro prodotti, attraverso l’interlocuzione libera e diretta che spetta alle singole imprese dell’industria e della distribuzione. Intervento che nel medio termine può certamente essere un elemento tangibile di contrasto all’inflazione”.

Dubbioso Marco Pedroni, presidente Ancc-Coop: "E’ doveroso evidenziare che l’adesione tardiva dell’industria rende difficile la collaborazione nei tempi indicati dal protocollo, ovvero il prossimo 1° ottobre. E soprattutto resta da chiarire quanto dell’appello da noi lanciato e incluso nel documento che andremo a sottoscrivere con il ministero sul tema della riduzione dei listini sia contemplato all’interno di questo protocollo con l’industria".

Entro il 10 settembre si arriverà alla firma ufficiale con le associazioni che hanno sottoscritto l'accordo, che riguarda anche beni primari non alimentari come i prodotti per l'infanzia. "Trimestre anti inflazione" durerà dal 1° ottobre al 31 dicembre e prevede prezzi calmierati su una selezione di articoli rientranti nel carrello della spesa, attraverso diverse modalità, come l’applicazione di prezzi fissi, attività promozionali sui prodotti individuati, o mediante iniziative sulla gamma di prodotti a marchio come carrelli a prezzo scontato o unico.

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