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Assobibe, sugar tax inutile e plastic tax senza i decreti attuativi

Assobibe, sugar tax inutile e plastic tax senza i decreti attuativi
Assobibe, sugar tax inutile e plastic tax senza i decreti attuativi

Assobibe, sugar tax inutile e plastic tax senza i decreti attuativi

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

La maggior parte degli italiani non considera il consumo moderato di bevande analcoliche un rischio per la salute e il 56,7% degli intervistati non ritiene necessarie tassazioni o restrizioni per limitare il consumo di bevande analcoliche.

Inoltre una percentuale ancora maggiore, superiore al 58%, è convinta che l’introduzione di una sugar tax sulle sole bevande analcoliche non rappresenti un modo efficace per modificare le scelte di consumo. E’ quanto emerge dalla ricerca “Bevande analcoliche come comfort food: il valore, il significato e le emozioni”, effettuata da Euromedia Research per Assobibe, associazione che rappresenta i produttori di bevande analcoliche, filiera che vale circa 5 miliardi.

“L’impossibilità di modificare le scelte di consumo con una tassa è un dato di un’importanza cruciale per il settore - ha osservato nel corso della presentazione Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe –. Ergo, con questa nuova tassa l’unico a guadagnare davvero sarebbe lo Stato, incrementando i suoi introiti”.

Obesità e dispersione

La sugar tax, istituita dal governo Conte, è nata per combattere l’obesità e la plastic tax per limitare la dispersione delle plastiche nell’ambiente. Le tasse sono state rinviate varie volte, l’ultima ne fissa l’applicazione, rispettivamente, al 1° luglio 2025 e al 1°luglio 2026.
A margine della presentazione, Pierini ha sottolineato che “il settore ha chiuso il 2023 con un calo dei volumi, tra i più bassi in Europa, del 5%, dopo anni di difficoltà per la pandemia. Inoltre vanno contrastate le fake news che vogliono le bevande analcoliche responsabili dell’obesità: nell’ultimo decennio i prodotti zuccherati sono calati del 27% a volume. E il contenuto di zucchero è sceso del 41%”.

La sugar tax determinerebbe un incremento fiscale del 28% per ogni litro di bevanda, cioè pochi centesimi su ogni lattina o bottiglia di bevanda analcolica. Il governo ha stimato un gettito per la sugar tax di 330 milioni che secondo Assobibe è sovrastimato: non considera il calo della domanda indotto dall’aumento del carico fiscale e stima che l’introito per le casse pubbliche sarebbe modesto, intorno ai 100 milioni. Il governo però difficilmente rinuncerà alla tassa: è alla ricerca di nuove entrate fiscali per contenere il deficit di bilancio e affrontare la procedura d’infrazione avviata dalla Ue.

Aspettando Bruxelles

Quanto alla plastic tax la vicenda dovrebbe chiarirsi dopo l’estate, con l’insediamento dei vertici europei e i decreti attuativi delle norme già fissate sugli imballaggi. “Vedremo se i nuovi vertici manterranno un atteggiamento dannoso verso la sostenibilità ambientale piuttosto che un approccio sociale” ha detto Pierini.
In particolare, oggi la plastica riciclata si reperisce sul mercato con difficolta e a prezzi elevati. "Chiediamo un accesso privilegiato per le imprese alle aste per il Pet riciclato - ha concluso Pierini - per poter raggiungere il target del 25% di utilizzo fissato da Bruxelles”.

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