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Assinform: "Il mercato digitale crescerà nei prossimi tre anni"

Assinform: "Il mercato digitale crescerà nei prossimi tre anni"
Assinform: "Il mercato digitale crescerà nei prossimi tre anni"

Assinform: "Il mercato digitale crescerà nei prossimi tre anni"

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Redazione

L’Italia dal 2015 ha ripreso a investire in Ict e continuerà a farlo nel prossimo triennio.

Questo è un dato incoraggiante, ma indica solo l’inizio di un percorso e le previsioni di crescita fino al 2018 ne sono una conferma. In realtà il passo con cui si sta affermando l’innovazione digitale in Italia è ancora troppo lento, avviene in modo troppo disomogeneo e con un’ottica ancora distante dal concepire quella trasformazione in grado di incidere profondamente sulla realtà del Paese, cambiare gli equilibri competitivi, accelerare la crescita.

E’ questa la fotografia che emerge dallo studio “Il digitale in Italia nel 2016” presentato ieri mattina a Milano nel corso della manifestazione “Impresa 4.0. Per un’industria italiana più competitiva nell’era digitale”. I dati dello studio realizzato da Assinform e Confindustria Digitale in collaborazione con NetConsulting cube e gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, evidenziano i segnali di un’inversione di tendenza. Già nel 2015 il mercato digitale nel suo complesso è cresciuto dell’1% a 64.908 milioni di euro. Al recupero hanno concorso un po’ tutti i comparti, con la sola eccezione dei servizi di rete delle telecomunicazioni (-2,4%,) che hanno continuato a subire il calo delle tariffe deprimendo le dinamiche di quasi un terzo del mercato.

Le previsioni per il mercato complessivo Ict in Italia, a costanza di scenari macroeconomici, lasciano intravedere una crescita dell’1,5% nel 2016, dell’1,7% nel 2017, e del 2,0% nel 2018. E sia per il contributo dei segmenti più avanzati, sia per la ripresa degli investimenti in quasi tutti i settori d’utenza, spinti soprattutto dalle grandi imprese +2,8% nel 2016 sul 2015, con in testa l’industria (+2,1%), le banche (3%), le assicurazioni (+3,7%), le utility (+3,6%), i trasporti (+3,4%). Le piccole imprese con +0,6% stimato nel 2016, risultano ancora poco coinvolte dalla trasformazione digitale. E in parte anche la Pa che, sempre nel 2016, confermerà la ripresa della spesa a livello centrale (+1,6%) e nella Sanità (+3%), ma non a livello locale (-2,0%).

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