Ancd Conad: proposta di legge chiusure domenicali da cambiare
Ancd Conad: proposta di legge chiusure domenicali da cambiare
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«Una proposta “indecente”, che creerà di fatto il caos nel settore della distribuzione commerciale, producendo disuguaglianze e difformità tra i diversi territori ed esercizi», si esprime così Sergio Imolesi, segretario generale di Ancd Conad, in merito alla proposta di legge sulle chiusure domenicali delle attività commerciali depositata in Commissione Attività produttive della Camera.
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«Apprendiamo che il testo attuale prevede la possibilità per i negozi di restare aperti per un totale di 26 domeniche e 4 festività all’anno, affidando alle singole Regioni il compito di stabilire le giornate di chiusura, e contempla una serie di deroghe per le località turistiche e per le attività di dimensioni inferiori a una certa soglia».
«Siffatte eccezioni daranno vita a situazioni paradossali per cui, nei comuni vicini o anche nei centri urbani di una stessa città conviveranno negozi a cui è concesso restare aperti, e altri a cui questa possibilità sarà negata», prosegue Imolesi.
«Se approvata, questa legge rappresenterebbe una pesante battuta d’arresto per un comparto produttivo vitale per il Paese, mettendo in difficoltà tanto le grandi catene quanto i piccoli commercianti, che il più delle volte, per esempio, gestiscono i negozi in franchising dei grandi centri commerciali. È per questa ragione che chiediamo di intervenire subito sul testo, dopo avere ascoltato nuovamente gli attori coinvolti», conclude Imolesi.
Su 3.149 punti vendita, nel 2017 in Conad sono rimasti chiusi la domenica 1.334 esercizi, il 42,3% del totale. Di questi, 820 hanno aperto solo al mattino, i restanti 514 sono rimasti attivi tutta la giornata. Il fatturato domenicale è ammontato a 1.476 milioni di euro, circa l’11,3% del fatturato complessivo. Le aperture hanno coinvolto circa 25.000 addetti, il 47% del totale, che hanno ottenuto una maggiorazione del 30% sulle ore lavorate.
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