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Trend vivace per gli snack salati
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Trend vivace per gli snack salati
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Gli snack salati sembrano ormai entrati a far parte delle abitudini alimentari degli italiani, che li consumano in modo più regolare facendo perdere alla categoria la connotazione di prodotto soggetto all’acquisto d’impulso. Dopo la stagnazione degli anni passati la categoria è infatti tornata a crescere, facendo segnare incrementi nelle vendite.
Secondo i dati forniti da Gfk Panel Services Italia e aggiornati a marzo 2007, negli ultimi dodici mesi le famiglie italiane hanno acquistato oltre 36mila tonnellate di snack salati, per un valore complessivo pari a 244,7 milioni di euro. Risultati molto positivi, che fanno dimenticare la flessione dei consumi avvenuta nel 2005. La ripresa e lo sviluppo di questo mercato è stato in parte influenzato da un cambiamento nelle abitudini alimentari degli italiani, alla ricerca di gusti più forti e decisi. Ma non bisogna dimenticare l’importanza che ha assunto il rito dell’aperitivo nel nostro Paese. Salatini e patatine appartengono infatti alla macrocategoria dei fuoripasto, un segmento che per tradizione è fortemente legato al mondo del fuoricasa anche se ormai ha coinvolto anche il consumo domestico: gli snack salati, col passare del tempo, sono infatti sempre più spesso scelti, anche fra le mura domestiche, per accompagnare il piacevole momento di svago che separa la fine del lavoro e la cena.
Estrusi, patatine e salatini sono le tre diverse categorie di prodotto che compongono il mercato degli snack salati, del quale i primi due rappresentano la quasi totalità sia in termini di volumi che di valore. Il segmento più importante è quello delle patatine che, con una quota a volume del 42,8%, si conferma al primo posto per quantità commercializzate, pari a oltre 15mila tonnellate. Seguono gli estrusi con il 39% (14mila tonnellate) e i salatini con il 18,2% (6.500 tonnellate). Per quanto riguarda invece il giro d’affari, il mercato è trainato dagli estrusi che incrementano le vendite a valore arrivando a rappresentare il 49,6% del totale e superano i 121 milioni di euro. Nonostante queste brillanti performance, le patatine non arrestano la propria corsa: negli ultimi dodici mesi hanno infatti superato gli 85 milioni di euro. Fanalino di coda, anche in questo caso, sono i salatini con 38 milioni di euro (15,6%). Alla crescita dell’intero mercato degli snack hanno comunque contribuito le continue proposte e rivisitazioni delle aziende che, cercando di soddisfare le nuove richieste del consumatore moderno, sembrano prendere maggiormente in considerazione prodotti croccanti e con un gusto deciso, più in linea con i gusti dei consumatori europei.
Per mantenere la propria posizione in un mercato altamente competitivo, il requisito essenziale è puntare sull’innovazione di prodotto. “I risultati del mercato degli snack salati sono positivi - afferma Italo Girolimetto, presidente di Bag Snacks -, ma è necessario continuare a innovarsi. Il consumatore è alla ricerca di prodotti nuovi, che le aziende raramente propongono”. Al centro delle strategie dell’azienda friulana ci sono le referenze light: “con la linea Patatelle per l’Italia e Italo’s per l’estero - continua Girolimetto - proponiamo un prodotto tostato con grassi insaturi, poco sodio e ricco di fibre. Abbiamo investito molto in ricerca negli ultimi tre anni per proporre al consumatore prodotti leggeri, in linea con le istanze salutistiche. Purtroppo però in Italia, a differenza degli Stati Uniti e del resto d’Europa, c’è meno sensibilità verso i cibi light”. Più preoccupato per il futuro del mercato appare Luca Dando, responsabile marketing di Pata. “Nel 2006 abbiamo ottenuto una crescita a volume del 12%, grazie anche al riscontro positivo ottenuto dalla sponsorizzazione della Nazionale Italiana di Calcio. Nel 2007, però, l’andamento del costo delle materie prime e in particolare della patata, il cui prezzo è triplicato, condizionerà il bilancio in termini economici. Per quanto riguarda i volumi, invece, prevediamo un incremento del 7%”.
Nell’anno terminante a marzo 2007, patatine e salatini sono stati consumati da oltre 17 milioni di famiglie con un indice di penetrazione assoluta pari al 79,6%, in crescita del 5,4% rispetto al periodo precedente. Il risultato migliore è quello degli estrusi, acquistati da circa 13mila famiglie e in crescita del 6,4%. Seguono le patatine con un incremento del 4,5% e gli estrusi del 2,6%. Per quanto riguarda le aree geografiche, il Nord ovest e il Sud sono le più performanti, raggiungendo rispettivamente una percentuale pari al 28,5% e al 30,6%. Tra i canali di vendita sono da evidenziare i buoni risultati raggiunti dai grandi format distributivi, in particolare dagli ipermercati. Segno che gli snack stanno uscendo dall’occasionalità per dare vita a un consumo più stabile, portando inevitabilmente a una maggiore attenzione al fattore prezzo.
Il segmento delle patatine classiche è senza dubbio il più battagliato e competitivo. Unichips - leader nel segmento con i marchi San Carlo e Pai - accanto alle classiche patatine propone referenze moderne, accolte e apprezzate dal consumatore come la tortilla bianca Picadora o i petali di mais Charlie. Con il brand Pai, inoltre, Unichips presidia la fascia convenience. Dopo lo scossone dato all’intero mercato dall’entrata delle Pringles, l’effetto novità è ormai in esaurimento anche se Procter&Gamble si conferma leader nel settore degli estrusi di patata. Ora si punta sul light con le nuove Pringles Delight Aromas - 30% di grassi in meno rispetto alle normali Pringles - e sul formato, con il lancio della linea Mini in tre varianti: Original, Sour Cream & Onion e Salt & Vinegar. Amica Chips, marchio più tradizionalmente legato alle patatine, continua a ottenere importanti risultati con le referenze classiche, ma sta investendo molto anche nel segmento degli estrusi.
Negli ultimi anni il mercato degli snack salati è sempre più trasversale. A fianco di realtà consolidate, stanno facendo la loro comparsa aziende provenienti da altri settori che con il lancio di nuove referenze creano inedite occasioni di consumo. Ad esempio Riso Scotti Snack, che produce e distribuisce referenze come Rice Chips - patatine di riso salate o al rosmarino - senza glutine e senza colesterolo. Anche aziende produttrici di frutta secca come Noberasco sono entrate nel segmento degli snack salati con la linea Happy Hour che comprende pistacchi e mandorle, dischi di riso croccante con soia e spezie, nocciole tostate e semi di zucca.
Secondo i dati forniti da Gfk Panel Services Italia e aggiornati a marzo 2007, negli ultimi dodici mesi le famiglie italiane hanno acquistato oltre 36mila tonnellate di snack salati, per un valore complessivo pari a 244,7 milioni di euro. Risultati molto positivi, che fanno dimenticare la flessione dei consumi avvenuta nel 2005. La ripresa e lo sviluppo di questo mercato è stato in parte influenzato da un cambiamento nelle abitudini alimentari degli italiani, alla ricerca di gusti più forti e decisi. Ma non bisogna dimenticare l’importanza che ha assunto il rito dell’aperitivo nel nostro Paese. Salatini e patatine appartengono infatti alla macrocategoria dei fuoripasto, un segmento che per tradizione è fortemente legato al mondo del fuoricasa anche se ormai ha coinvolto anche il consumo domestico: gli snack salati, col passare del tempo, sono infatti sempre più spesso scelti, anche fra le mura domestiche, per accompagnare il piacevole momento di svago che separa la fine del lavoro e la cena.
Estrusi, patatine e salatini sono le tre diverse categorie di prodotto che compongono il mercato degli snack salati, del quale i primi due rappresentano la quasi totalità sia in termini di volumi che di valore. Il segmento più importante è quello delle patatine che, con una quota a volume del 42,8%, si conferma al primo posto per quantità commercializzate, pari a oltre 15mila tonnellate. Seguono gli estrusi con il 39% (14mila tonnellate) e i salatini con il 18,2% (6.500 tonnellate). Per quanto riguarda invece il giro d’affari, il mercato è trainato dagli estrusi che incrementano le vendite a valore arrivando a rappresentare il 49,6% del totale e superano i 121 milioni di euro. Nonostante queste brillanti performance, le patatine non arrestano la propria corsa: negli ultimi dodici mesi hanno infatti superato gli 85 milioni di euro. Fanalino di coda, anche in questo caso, sono i salatini con 38 milioni di euro (15,6%). Alla crescita dell’intero mercato degli snack hanno comunque contribuito le continue proposte e rivisitazioni delle aziende che, cercando di soddisfare le nuove richieste del consumatore moderno, sembrano prendere maggiormente in considerazione prodotti croccanti e con un gusto deciso, più in linea con i gusti dei consumatori europei.
Per mantenere la propria posizione in un mercato altamente competitivo, il requisito essenziale è puntare sull’innovazione di prodotto. “I risultati del mercato degli snack salati sono positivi - afferma Italo Girolimetto, presidente di Bag Snacks -, ma è necessario continuare a innovarsi. Il consumatore è alla ricerca di prodotti nuovi, che le aziende raramente propongono”. Al centro delle strategie dell’azienda friulana ci sono le referenze light: “con la linea Patatelle per l’Italia e Italo’s per l’estero - continua Girolimetto - proponiamo un prodotto tostato con grassi insaturi, poco sodio e ricco di fibre. Abbiamo investito molto in ricerca negli ultimi tre anni per proporre al consumatore prodotti leggeri, in linea con le istanze salutistiche. Purtroppo però in Italia, a differenza degli Stati Uniti e del resto d’Europa, c’è meno sensibilità verso i cibi light”. Più preoccupato per il futuro del mercato appare Luca Dando, responsabile marketing di Pata. “Nel 2006 abbiamo ottenuto una crescita a volume del 12%, grazie anche al riscontro positivo ottenuto dalla sponsorizzazione della Nazionale Italiana di Calcio. Nel 2007, però, l’andamento del costo delle materie prime e in particolare della patata, il cui prezzo è triplicato, condizionerà il bilancio in termini economici. Per quanto riguarda i volumi, invece, prevediamo un incremento del 7%”.
Nell’anno terminante a marzo 2007, patatine e salatini sono stati consumati da oltre 17 milioni di famiglie con un indice di penetrazione assoluta pari al 79,6%, in crescita del 5,4% rispetto al periodo precedente. Il risultato migliore è quello degli estrusi, acquistati da circa 13mila famiglie e in crescita del 6,4%. Seguono le patatine con un incremento del 4,5% e gli estrusi del 2,6%. Per quanto riguarda le aree geografiche, il Nord ovest e il Sud sono le più performanti, raggiungendo rispettivamente una percentuale pari al 28,5% e al 30,6%. Tra i canali di vendita sono da evidenziare i buoni risultati raggiunti dai grandi format distributivi, in particolare dagli ipermercati. Segno che gli snack stanno uscendo dall’occasionalità per dare vita a un consumo più stabile, portando inevitabilmente a una maggiore attenzione al fattore prezzo.
Il segmento delle patatine classiche è senza dubbio il più battagliato e competitivo. Unichips - leader nel segmento con i marchi San Carlo e Pai - accanto alle classiche patatine propone referenze moderne, accolte e apprezzate dal consumatore come la tortilla bianca Picadora o i petali di mais Charlie. Con il brand Pai, inoltre, Unichips presidia la fascia convenience. Dopo lo scossone dato all’intero mercato dall’entrata delle Pringles, l’effetto novità è ormai in esaurimento anche se Procter&Gamble si conferma leader nel settore degli estrusi di patata. Ora si punta sul light con le nuove Pringles Delight Aromas - 30% di grassi in meno rispetto alle normali Pringles - e sul formato, con il lancio della linea Mini in tre varianti: Original, Sour Cream & Onion e Salt & Vinegar. Amica Chips, marchio più tradizionalmente legato alle patatine, continua a ottenere importanti risultati con le referenze classiche, ma sta investendo molto anche nel segmento degli estrusi.
Negli ultimi anni il mercato degli snack salati è sempre più trasversale. A fianco di realtà consolidate, stanno facendo la loro comparsa aziende provenienti da altri settori che con il lancio di nuove referenze creano inedite occasioni di consumo. Ad esempio Riso Scotti Snack, che produce e distribuisce referenze come Rice Chips - patatine di riso salate o al rosmarino - senza glutine e senza colesterolo. Anche aziende produttrici di frutta secca come Noberasco sono entrate nel segmento degli snack salati con la linea Happy Hour che comprende pistacchi e mandorle, dischi di riso croccante con soia e spezie, nocciole tostate e semi di zucca.
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