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Siamo alla frutta? Sì, secca
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Siamo alla frutta? Sì, secca
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In tempi di crisi gli italiani non stanno rinunciando alla frutta secca, in grado di assicurare un’alimentazione salutistica e di gratificare i palati. strong> Secondo i dati Iri (iper+super+lsp), aggiornati ad agosto 2009, la categoria ha fatto segnare incrementi sia a volume (+3,3%) che a valore (+5,4%), raggiungendo i 400 milioni di euro di sell out. Aumenti hanno interessato anche le promozioni (+3,1%) e i prezzi di listino. Performance di rilievo sono state registrate dalle noci a guscio (+19% a volume e +12% a valore) e sgusciate (+2,2% a volume e +7,1% a valore).
Nel periodo considerato prugne, datteri e fichi hanno fatto segnare un andamento piatto e hanno visto ridursi il loro peso specifico sul totale categoria. Le prugne, da sempre considerate alimento funzionale, sembrano avere in parte perso appeal a causa dell’avanzare dei prebiotici e di alimenti ad alto contenuto di fibre e non riescono a sfondare come snack. Sostiene il segmento Nobersaco con il brand Viva la Prugna, che gioca sul prodotto in maniera ironica. Fichi e datteri, invece, continuano a soffrire delle problematiche tipiche degli alimenti stagionali.
Negli ultimi anni, inoltre, è cresciuta sensibilmente la quota di mercato del marchio privato, pari a circa il 22%, e molto ampi sono ancora i margini di espansione, considerando anche che in Italia i consumi pro capite sono tra i più bassi d’Europa. Nel nostro Paese si sta intensificando la domanda per prodotti naturali sia sgusciati che senza guscio, che necessitano di materie prime di qualità, così come già avviene in Europa. La naturalità vince quindi sulla frutta secca tostata, che nell’anno terminante ad agosto 2009 ha perso l’1,4% a volume pur mettendo a segno un rialzo del 5,1% a valore. Da non sottovalutare anche le potenzialità del biologico, segmento nel quale stanno investendo Besana - licenziataria del brand Almaverde Bio, la cui gamma recentemente ha toccato quota 18 referenze – e Noberasco, che da giugno 2009 ha lanciato sul mercato Pomo Snack Bio. L’azienda ligure si conferma interessata alla ricerca di produzioni alternative e di varietà differenziate e recentemente è entrata nel settore vending in collaborazione con Conserve Italia.
Per ampliare il proprio business i player stanno promuovendo con intensità la conoscenza delle virtù e del valore nutrizionale della frutta secca. Si basa su questa filosofia l’attività di Nucis Italia che lo scorso anno ha investito 100.000 euro per un programma divulgativo destinato a medici e naturopati. Anche nel 2009 la rappresentanza italiana di Inc riprenderà il programma divulgativo per il quale l’investimento stanziato ha raggiunto i 120.000 euro.
Punta sulla mono varietà e sulla versione snack, per accrescere il trend di destagionalizzazione della frutta secca a guscio Vincenzo Caputo. Aumenta il peso dei prodotti destinati al consumo famigliare e sgramma gli snack New Factor, che a giugno 2009 ha inserito nei punti vendita specializzati Mister Nut Bio. E’ contraria alla sgrammatura Murano, che prevede di chiudere il 2009 con un fatturato di 38 milioni di euro.
Per conoscere più in dettaglio l’andamento del mercato e le strategie dei principali concorrenti si legga l'articolo nella sua forma integrale su Food di novembre 2009, pagg. 48-54.
Nel periodo considerato prugne, datteri e fichi hanno fatto segnare un andamento piatto e hanno visto ridursi il loro peso specifico sul totale categoria. Le prugne, da sempre considerate alimento funzionale, sembrano avere in parte perso appeal a causa dell’avanzare dei prebiotici e di alimenti ad alto contenuto di fibre e non riescono a sfondare come snack. Sostiene il segmento Nobersaco con il brand Viva la Prugna, che gioca sul prodotto in maniera ironica. Fichi e datteri, invece, continuano a soffrire delle problematiche tipiche degli alimenti stagionali.
Negli ultimi anni, inoltre, è cresciuta sensibilmente la quota di mercato del marchio privato, pari a circa il 22%, e molto ampi sono ancora i margini di espansione, considerando anche che in Italia i consumi pro capite sono tra i più bassi d’Europa. Nel nostro Paese si sta intensificando la domanda per prodotti naturali sia sgusciati che senza guscio, che necessitano di materie prime di qualità, così come già avviene in Europa. La naturalità vince quindi sulla frutta secca tostata, che nell’anno terminante ad agosto 2009 ha perso l’1,4% a volume pur mettendo a segno un rialzo del 5,1% a valore. Da non sottovalutare anche le potenzialità del biologico, segmento nel quale stanno investendo Besana - licenziataria del brand Almaverde Bio, la cui gamma recentemente ha toccato quota 18 referenze – e Noberasco, che da giugno 2009 ha lanciato sul mercato Pomo Snack Bio. L’azienda ligure si conferma interessata alla ricerca di produzioni alternative e di varietà differenziate e recentemente è entrata nel settore vending in collaborazione con Conserve Italia.
Per ampliare il proprio business i player stanno promuovendo con intensità la conoscenza delle virtù e del valore nutrizionale della frutta secca. Si basa su questa filosofia l’attività di Nucis Italia che lo scorso anno ha investito 100.000 euro per un programma divulgativo destinato a medici e naturopati. Anche nel 2009 la rappresentanza italiana di Inc riprenderà il programma divulgativo per il quale l’investimento stanziato ha raggiunto i 120.000 euro.
Punta sulla mono varietà e sulla versione snack, per accrescere il trend di destagionalizzazione della frutta secca a guscio Vincenzo Caputo. Aumenta il peso dei prodotti destinati al consumo famigliare e sgramma gli snack New Factor, che a giugno 2009 ha inserito nei punti vendita specializzati Mister Nut Bio. E’ contraria alla sgrammatura Murano, che prevede di chiudere il 2009 con un fatturato di 38 milioni di euro.
Per conoscere più in dettaglio l’andamento del mercato e le strategie dei principali concorrenti si legga l'articolo nella sua forma integrale su Food di novembre 2009, pagg. 48-54.
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