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Pane e sostitutivi: l’innovazione è la carta vincente

Pane e sostitutivi: l’innovazione è la carta vincente
Pane e sostitutivi: l’innovazione è la carta vincente

Pane e sostitutivi: l’innovazione è la carta vincente

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Redazione
Bianco, di grano duro o altre farine, già cotto o da cuocere e anche senza glutine. Al già variegato comparto del pane industriale si affianca l’universo di cracker, grissini, piadine, gallette e tanti altri prodotti ormai radicati nelle abitudini di consumo delle famiglie, che li scelgono come snack oppure da portare in tavola al posto dei classici panini. “Uno degli aspetti positivi del mercato - afferma Mario Bigiogera, presidente di Vitavigor - è l’aumento della domanda da parte dei consumatori che cercano prodotti innovativi che rispecchino gusti ed esigenze in continua evoluzione”. Nel complesso il mercato del pane e dei sostitutivi, nonostante il generale calo dei consumi, sembra aver retto l’onda d’urto della crisi con un andamento positivo anche se molto diversificato tra i vari segmenti. Nelle 52 settimane terminanti il 2 maggio 2010, secondo i dati Symphony Iri Group, nel canale moderno sono stati commercializzati complessivamente oltre 256,6 milioni di chili, con una crescita dell’1,3%, per un giro d’affari di 987 milioni di euro, pari a un incremento del 2,5%.

Tra i produttori emergono le private label
“L’aumento della concorrenza è una delle criticità del mercato - sostiene Bigiogera -. Sempre più aziende di settori affini entrano nel comparto dei sostitutivi e soprattutto i player dell’industria dolciaria”. A livello produttivo, si tratta infatti di un mercato molto frammentato con i primi tre produttori - Barilla, Unichips e Morato Pane - che realizzano il 37,4% delle vendite. Anche le private label stanno conquistando un ruolo sempre più importante, fino ad arrivare a rappresentare il 13,5% del giro d’affari complessivo. “In ogni segmento del comparto - afferma Claudio Gariboldi, direttore commerciale Morato Pane -, sia esso in crescita oppure no, il peso delle referenze a marchio del distributore è in costante aumento e il fenomeno risulta ancora più evidente nel canale discount dove la quota raggiunge il 40%”. Le pl costituiscono dunque una realtà con cui misurarsi in questo, come in molti altri mercati. “La cosa non deve sorprendere - afferma Chiara Carmignani, marketing manager di Galbusera -: in un settore in cui il pane è il prodotto più diffuso e tipicamente non di marca, è facile immaginare un ampio margine di crescita delle referenze del distributore”. Nella gestione della categoria, a detta di alcuni buyer della distribuzione, la gdo punta tutto sui plus del servizio offerto dai bachi dedicati alla panetteria, trovandosi spesso di fronte a due opposte tendenze. Da un lato, la necessità di investire per migliorare la propria offerta a marchio in termini di qualità e tempi di consegna. Dall’altro, la qualità del servizio offerto non sempre va di pari passo con il conto economico e quindi con la redditività.

Un’offerta sempre più ampia
“Da un lato le aziende, e in primis i leader, continuano a investire in ricerca e sviluppo - afferma Claudio Gariboldi, direttore commerciale di Morato Pane - offrendo a trade e consumatori nuovi prodotti, formati e nuovi modi di consumare il pane confezionato al servizio della sostituibilità del pane fresco”. Questa spinta innovativa ha permesso al mercato in questi anni di crescere e aumentare l’offerta ma, al tempo stesso, ad assorbire i volumi maggiori sono ancora i prodotti storici come bauletti, pan carré, piadine, pane per tramezzini e bruschette. Il primo segmento del mercato è costituito dal pane industriale e, in particolare, da quello bianco che con 27,6 milioni di chili si mantiene stabile (-0,08%) mentre a valore, con un fatturato di 74,4 milioni di euro, registra una flessione del 2%. Segno positivo per il pane di grano duro che cresce soprattutto a volume superando i 14,4 milioni di chili per un +2,4%. Ma la performance migliore spetta al pane realizzato con farine particolari, che con 21,5 milioni di chili e un giro d’affari di 66 milioni di euro realizza una crescita del 4% sia a volume che a valore.

Il wellness guida l’innovazione
Al trend negativo registrato dal pan carré, sia nelle varianti bianco che salutistico, si oppone la crescita del pane da tramezzino, in particolare quello salutistico, che cresce del 10,4% a volume, raggiungendo i 5,4 milioni di chili, e del 6,8% a valore con oltre 15 milioni di euro. Presidia quest’ultimo segmento e quello del pane per bruschette con quote, rispettivamente, del 40% e del 70% Morato Pane, una delle aziende che più si distingue per la spinta innovativa. “Negli ultimi anni il nostro obiettivo strategico - afferma Claudio Gariboldi - è stato focalizzato sul presidio del core business, costituito da pane per tramezzini e bruschette e da referenze storiche quali Spuntinelle, Bruschelle, Nuvolatte, American Sandwich, ma senza rinunciare alle nuove proposte”. Le ultime novità riguardano infatti la linea benessere con un Bauletto al kamut e due formati di panini light prodotti a basso contenuto di grassi; Pizza o Piada?, una piadina ideale come base per pizza e American Double, 4 fette di pane morbido, in confezione da 270 grammi, pronte per essere farcite e gustate. “Ma la necessità di formulare nuove proposte di gusto e di formato non si esaurisce qui - continua Gariboldi - e per la seconda parte dell’anno abbiamo in previsione nuovi lanci”.

Il surgelato alla conquista gli italiani
Un fenomeno a parte è quello rappresentato dal pane parzialmente cotto e surgelato, una categoria cui il canal moderno sta dedicando sempre più spazio. “I surgelati sono il mercato del futuro - sostiene Marco Beccari, amministratore delegato di Bakery - e in particolare i prodotti da forno, nella fattispecie pane e suoi derivati, reciteranno una ruolo sempre più importante nelle scelte di acquisto dei consumatori. Superata la fase di diffidenza iniziale, il consumo sta vivendo un’ascesa entusiasmante, grazie alla possibilità di avere un prodotto fragrante in ogni momento della giornata, abbinato all’elevata qualità e agli standard di igiene”. Anche in questo settore, in linea con i trend generali, il consumo è più calibrato e si nota un’attitudine all’acquisto di referenze più piccole, con pezzature tra i 100 e i 150 grammi, ma anche una maggiore propensione all’acquisto di pani arricchiti con patate, olive e noci. “Nell’ultimo periodo anche le focacce stanno vivendo una forte crescita - continua Beccari - e la nostra Focaccia Artigiana ci sta dando grandi soddisfazioni grazie alla preparazione che segue la ricetta tradizionale e alla componente di servizio: il prodotto è infatti pre-tagliato per facilitare la farcitura con salumi e formaggi”.

Spinta salutistica per i cracker
Con circa 48 milioni di chili, il secondo macro-segmento per dimensioni è costituito dai cracker, al cui interno sono ancora i classici salati a farla da padroni con oltre 21,5 milioni di chili e 62,8 milioni di euro di fatturato. Tutte le tipologie mostrano però una leggera flessione nelle vendite ad eccezione dei cracker non salati che si mantengono stabili a volume con 10,2 milioni di chili (+0,9%) e in crescita dell’1,6% a valore con 28,4 milioni di euro. “Questa momentanea contrazione dei consumi, dovuta in ampia parte alla recente recessione economica, con ogni probabilità si dissolverà con il ritorno dei consumatori alle proprie abitudini di consumo - afferma Chiara Carmignani, marketing manager di Galbusera -. I cracker, così come il pane, sono infatti prodotti legati al consumo quotidiano, accessibili a tutti e legati ad abitudini ampiamente diffuse. Abitudini che negli ultimi anni hanno visto emergere e consolidarsi un forte interesse nei confronti dei prodotti salutistici. Come nel caso dei cracker RisoSuRiso che continuano a registrare forti crescite: anche nel primo trimestre del 2010 hanno realizzato un +8,5% a volume”. L’azienda, che nell’arco dell’ultimo anno ha registrato nel mercato dei cracker una crescita del 4,8% a volume e del 6,3% a valore, nel 2010 vuole di incrementare le quote di mercato proprio nel segmento dei prodotti salutistici, in cui attualmente detiene il 38% a valore. A conferma di ciò Galbusera investe mediamente il 2% del fatturato in ricerca e sviluppo e il 5% in tecnologie alla ricerca di nuovi prodotti per soddisfare i gusti e le esigenze sempre in evoluzione dei consumatori. “È il caso di cracker e frollini ColCuore lanciati nel 2008 - continua Carmignani - con cui siamo voluti andare incontro alla specifica necessità di quanti hanno problemi di colesterolo e intendono tenerlo sotto controllo anche attraverso l’alimentazione quotidiana”.

Nei grissini vincono gusto e packaging
Le varianti tradizionali continuano a rappresentare la quasi totalità delle vendite ma sia grissini classici che torinesi mostrano una flessione nelle vendite a volume di poco superiore all’1%. “Le migliori performance - afferma Callisto Scanarini, direttore commerciale Grissin Bon - sono ottenute dalle novità, sia in termini di prodotto arricchito che di confezioni salvafreschezza e porzionate. Come nel caso del nuovo Favoloso, prodotto con farina di Kamut, e delle fette biscottate confezionate in astuccio e porzionate x 4 che stanno riscontrando un notevole successo”. A confermare questa tendenza, i dati Symphony Iri Group segnalano che i grissini arricchiti, con 3,6 milioni di chili e un fatturato di 26,4 milioni di euro crescono, rispettivamente, del 2,4 e del 6,6 per cento. Ancora più significativa la performance realizzata dai grissini di altre farine che crescono del 12,4% a volume, raggiungendo i 295,5mila chili, e del 9% a valore con un giro d’affari di oltre 3,3 milioni di euro. Grissin Bon, che nel 2009 è cresciuta del 5% con un fatturato di 68,5 milioni di euro, punta nel 2010 ad arrivare a 70,5 milioni grazie anche all’intensa spinta innovativa che ha portato sugli scaffali, oltre ai Fagolosi al Kamut, gli Schiacci di grano classici e alle olive e i Gongoli Bio al Kamut. Punta sull’innovazione del packaging Vitavigor, che ha lanciato formati monoporzione in linea con le nuove esigenze di consumo, trainate sia da famiglie sempre più piccole, che da occasioni di consumo diverse rispetto al consumo domestico. “Abbiamo lanciato Happy Vi - spiega Mario Bigiogera, presidente di Vitavigor -, un minigrissino salato in superficie proposto in 5 diversi aromi: tradizionale, olive, formaggio, rosmarino e panfibre. La linea completa Happy Vi ha un packaging accattivante e un formato da 150 grammi, ideale per un break fuori pasto. Anche per tutte le altre linee stiamo proseguendo con il rinnovo dei packaging, per offrire sempre la qualità ma con un appeal moderno che parli a target più ampi”.

Gallette sempre più amate
Nel segmento dei panetti sono le gallette a farsi notare, segnando una crescita a doppia cifra sia a volume che a valore. Con quasi 3,7 milioni di chili e 37,3 milioni di euro le gallette crescono, rispettivamente, del 10,5 e 13,2 per cento. Seguendo l’onda del benessere, il consumatore dimostra un crescente apprezzamento nei confronti di queste referenze leggere e nutrienti, che stanno entrando nel consumo quotidiano di molte famiglie sia come spuntino che durante i pasti. Conferma questa tendenza, con andamenti positivi nelle vendite, Germinal che opera esclusivamente nel settore del biologico con quattro diverse referenze: fette biscottate, cracker, gallette di riso al sesamo e gallette di riso al mais. “Il nostro punto di forza - spiega Diego Peron, direttore commerciale del Gruppo Mangiarsano – Germinal Italia - è sicuramente riassumibile in Nutri la tua salute, il logo presente su tutte le confezioni che le rende riconoscibili agli occhi dei consumatori e offre la certezza di scegliere prodotti da agricoltura biologica, realizzati nel rispetto dell’ambiente”. Per il futuro l’azienda ha in progetto di aumentare la collaborazione con un’azienda, già partner in altri settori, che realizza referenze funzionali con particolare attenzione al comparto del senza glutine.

L’ascesa del gluten free
Tra i panini sono quelli senza glutine, un segmento piccolo ma in costante espansione, a registrare un vero e proprio boom nelle vendite. I panini gluten free superano gli 8 milioni di chili e realizzano una crescita del 47,4% a volume e a valore, sfiorando i 133mila euro segnano un +46,3%. “Il principale punto di forza di questo segmento - sostiene Antonia Orecchioni, product manager di Dietetica - è rappresentato dalla possibilità di trovare in gdo ormai quasi la stessa varietà di prodotti che fino a poco tempo fa si trovavano esclusivamente nel canale farmacia. Non abbiamo inoltre avvertito la crisi economica, in quanto rappresentiamo un mercato di nicchia che offre prodotti alimentari necessari per l’alimentazione di una certa categoria di persone, dove quindi il fattore prezzo non risulta determinante nelle scelte di acquisto”. Dietetica nel 2010 vuole arrivare a un fatturato in gdo pari a 3.000.000 di euro, continuando a incrementare la distribuzione nelle varie catene italiane e sfruttando le sempre maggiori rotazioni. “Il nostro principale obiettivo è continuare a venire incontro alle esigenze dei consumatori - spiega Orecchioni - proponendo un’ampia gamma di prodotti, di alta qualità, tra i quali i più performanti risultano Minigrissini, Frondine e Crackers della linea Liberi di Mangiare, prodotti con caratteristiche del tutto simili a quelli tradizionali”.

Il “fenomeno” del pane azzimo
Tra le specialità sono le piadine le più apprezzate dai consumatori italiani: oltre a mantenere la leadership dei volumi, con 10 milioni di chili, crescono infatti del 5% e con quasi 53 milioni di euro segnano un incremento del 4,7%. Bene anche i taralli, il secondo segmento della categoria delle specialità, e anche il pane arabo e azzimo che, pur costituendo ancora una piccola parte delle vendite, mostra una crescita interessante: con oltre 1 milione di chili realizza un +3,8% e con 8,8 milioni di euro un +5,3%. “I nostri prodotti - Alberto Paolopoli, responsabile  divisione benessere di Eurofood - continuano a crescere e anche in un momento non brillante per i consumi non hanno mostrato segni di sofferenza. Il punto di forza del nostro pane azzino Nattura è rappresentato dal fatto che si presta a un consumo diversificato, sia indoor che outdoor ed è orami ben identificato e riconosciuto dai consumatori italiani”. Per quanto riguarda i crostini Krisprolls, prodotti con il 58% di farina frumento integrale, Eurofood ha da poco lanciato la variante con gocce di cioccolato e sono previste altre novità sui vari brand del gruppo a partire da settembre.

Una comunicazione “diretta” al consumatore

Vicinanza ai consumatori sembra essere l’imperativo che accomuna i player del settore in fatto di comunicazione e promozione dei propri prodotti. I mezzi utilizzati spaziano da quelli tradizionali ai più innovativi, con un occhio di riguardo anche al packaging, utilizzato per evidenziare caratteristiche e plus dell’offerta ed essere così riconoscibili sugli scaffali. “L’anno in corso ci vede impegnati a rafforzare i canali di contatto diretto con i nostri consumatori - spiega Chiara Carmignani, marketing manager di Galbusera -. Abbiamo già realizzato un restyling del sito internet che lo ha reso ancora più aperto e interattivo, e abbiamo già identificato momenti di incontro sul punto vendita e in situazioni coerenti con i nostri valori, come accaduto con la StraMilano o con l’Avon Running in questi primi mesi dell’anno”. Ha appena lanciato l’house organ Giornale di bordo Bakery, con l’obiettivo di diffonderlo a collaboratori e consumatori. “Siamo soltanto all’inizio del progetto - afferma Beccari - ma confidiamo molto nel magazine come mezzo per creare un filo diretto con i consumatori”. Oltre alla pubblicità su riviste per il trade e per il consumatore Morato Pane ha da poco lanciato il nuovo sito internet che va ad affiancare il concorso Mordi e vinci e le altre attività in programma. “Per noi resta fondamentale anche il punto vendita - spiega Gariboldi -  dove organizziamo attività di in store promotion con espositori, gadget e isole promozionali”.
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