Sorride il mercato dei prodotti aproteici privi di glutine che, nell’anno terminante ad aprile 2013, è cresciuto a valore del 3,1% (per un totale di oltre 240 milioni di euro) e a volume del 5,9% (dati Nielsen, totale Italia canale farmacia e Gdo). Un comparto concentrato prevalentemente in tre categorie merceologiche, che rappresentano quasi il 60% delle vendite: biscotti (quota del 25%), pasta (19%) e sostitutivi del pane (16%).

Gdo meglio della farmacia

Le vendite delle referenze gluten free si concentrano su tre canali: i negozi specializzati, le farmacie e la grande distribuzione. Nel corso dell’ultimo anno è stata quest’ultima a registrare la crescita maggiore, anche grazie alla grande attenzione delle private label nei confronti della categoria e a un prezzo più competitivo rispetto alla farmacia. Il canale iper+super, in particolare, ha segnato un incremento del fatturato del 18,4% e un aumento nelle quantità di 18,9 punti percentuali: risultati ottenuti anche attraverso la presenza di un maggior numero medio di referenze presenti a scaffale, passato dal 16,1% al 18,4%.

Al Nord si vende di più
Anche se le vendite dei prodotti senza glutine sono cresciute su tutto il territorio nazionale, le performance migliori sono state registrate nel Settentrione: sono le regioni del Nord Ovest a detenere il primato per quanto riguarda il volume (+22,7%), mentre quelle del Nord Est occupano la prima posizione relativa al giro d’affari (+21,2%). Un successo riscontrato, comunque, sull’intero Stivale e derivato – oltre che dall’allargamento dell’offerta – anche dalla diversa percezione del gluten free da parte dei consumatori. «Queste referenze» ci spiega Gianluca Pesce, direttore commerciale Riso Scotti «oggi non sono più etichettate come “medico-punitive”, ma vengono percepite come prodotti sani e salutari da consumare anche da chi ha solo delle leggere problematiche di digestione o alimentari. Oltre a questi ci sono poi anche coloro che si avvicinano al gluten free perché lo considerano benefico per l’organismo, a prescindere dall’avere necessità di consumarlo».

La pasta trascina le vendite
Sebbene il comparto del senza glutine sia caratterizzato da numerose tipologie di prodotto, è la pasta a registrare le performance migliori. Una categoria su cui si concentrano, tra l’altro, i principali sforzi dei player del mercato come confermano, ad esempio, la nuova linea certificata di risotti in busta di Riso Scotti o Dialdì, «la pasta dietetica di riso e mais firmata Dialcos che registra costantemente» afferma il Direttore Commerciale Federico Ridolfi di quest'ultima «tassi di crescita oltre la doppia cifra percentuale».

Innovare con gusto

All’interno del comparto si è verificato un ampliamento sia distributivo che assortimentale, unito ad una maggiore attenzione riservata all’aspetto del gusto. Riso Scotti ha ottenuto grandi soddisfazioni dalle gallette, in particolare dalle neonate “fibra più fibra” e “riso e soia”. Per DS – gluten free, invece, «la novità più importante del 2013 è la nuova linea di pasta senza glutine, lanciata ad aprile nel canale grande distribuzione, rinnovata nella ricetta, nelle referenze e nel packaging» ci racconta Luca Cesari, Responsabile Vendite GDO Italia.

Una comunicazione integrata
La comunicazione per i prodotti gluten free spazia dalle campagne pubblicitarie on e off line, all’organizzazione di eventi di alta gastronomia fino ad arrivare alle attività in store. «Nel canale della distribuzione moderna cerchiamo di essere presenti all’interno di attività promozionali a tema (salute e benessere) pianificate dalle principali insegne del mass market con volantini o attività di taglio prezzo - spiega Federico Ridolfi – Molto utilizzata, inoltre, la leva dell’attività di sampling che secondo noi resta uno dei modi più seri e convincenti per condividere con il consumatore il risultato dell’attività di ricerca e sviluppo di un nuovo prodotto.