Diventa strategico l’utilizzo del packaging sostenibile per i prodotti in vendita nel largo consumo. L’argomento è stato al centro di un convegno organizzato da Ecr Europe a Bruxelles, “Meeting the future together”, nel corso del quale si è discusso del futuro del canale Gdo e dei sistemi più idonei per sostenere le vendite in un periodo di così difficili prospettive.

E uno dei sistemi più idonei per andare incontro alle esigenze e alle attese dei consumatori sembra proprio l’utilizzo di imballaggi sostenibili, quelli distinti dalle 3R. L’acronimo sintetizza i termini Recycle, Reduce, Reuse, descrivibili come segue.

Recycle: realizzazione di imballaggi costituiti da materiali riciclabili.
Reduce: impiego di imballaggi più leggeri e meno voluminosi, con i quali si possono ridurre pesi e ingombri, riducendo i costi di trasporto, il consumo di carburanti e l’inquinamento prodotto durante la movimentazione.
Reuse: adozione di materiali riutilizzabili.

Soprattutto nel primo caso è tuttavia necessaria la piena collaborazione tra chi produce e chi vende, con il coinvolgimento di chi trasporta, per un reimpiego dal packaging. Questo sia all’interno della catena logistica, sia a fine vita del prodotto affinché, attraverso cicli di recupero, si possano ricavare, senza eccessive difficoltà, le cosiddette “materie prime secondarie dalle quali ottenere nuove merci o nuovi imballaggi contenendo la spesa energetica. Riveste un’importanza vie via crescente pure la progettazione di packaging “ricaricabili” per il reuse delle merci, dalle bevande ai detersivi.