Che finora non si sia fatto abbastanza è chiaro a tutte le parti in causa anche se, a onor del vero, la crisi e la riduzione dei profitti non incentivano certo a investire. È altrettanto vero, però, che se i consumi non tirano, e ci sarebbe quindi più fiato per organizzarsi meglio nella procedura che va dall’ordine alla consegna dei prodotti fino al posizionamento sugli scaffali, la spinta promozionale e il lancio di nuovi prodotti che punta a stimolare gli acquisti non lasciano tregua.

Esperti e analisti stanno per questo passando al setaccio il settore allo scopo di individuarne i punti deboli e offrire soluzioni opportune in tempi rapidi. Una delle quali, la predisposizione di finestre temporali per il carico e scarico delle merci tramite piattaforme informatiche con l’obiettivo di ridurre i tempi d’attesa, ha risposto a costi contenuti e in maniera egregia alle nuove normative.

Tra le caratteristiche che contribuiscono a rendere vischiosa la logistica nel comparto industriale dei Consumer packaged goods vi è senza dubbio l’elevato numero di clienti a valle della catena di fornitura che influenzano, con il loro comportamento, offerta e assortimenti. L’elasticità della domanda, accentuata dalla crisi, ci mette il suo carico da 90 con fluttuazioni nel breve periodo che possono alterare in maniera drammatica le previsioni fatte a tavolino pur con tutte le cautele del caso. L’industria si trova inoltre a che fare con una rete distributiva molto “italiana” con canali commerciali, e di conseguenza logistici, altamente differenziati che si sviluppano in una presenza variabile sul territorio di insegne della distribuzione moderna, organizzata e no, punti vendita indipendenti, dettaglianti e così via.

Nonostante ciò i tempi di consegna si mantengono ridotti per il timore che in caso di rottura di stock il consumatore, magari già scarsamente fedele, si affidi a prodotti della concorrenza non trovando quel che cerca. Da qui la necessità di far tendere a zero il periodo che intercorre tra l’ordine e la consegna in maniera tale da garantire un alto livello del servizio. In apparenza si tratta della quadratura del cerchio, ma se si procede come si sta facendo all’eliminazione di tanti tempi morti e inefficienze il traguardo sarà tendenzialmente raggiungibile contenendo i costi e facendo rialzare quell’indice di fiducia che per ora i consumatori hanno sotto i piedi.