Una strategia di diversificazione è alla base delle recenti operazioni di acquisizione e ampliamento delle linee produttive, che mirano a trasformare l’azienda in un gruppo alimentare a tutto tondo. Il presidente Leonardo Spadoni ha illustrato alla redazione di DM il percorso intrapreso in tale direzione.

Dal core business delle farine a polo alimentare attivo in svariati mercati. Cosa ha spinto Molino Spadoni a iniziare questo percorso di diversificazione?
Nel mercato alimentare sono ancora presenti notevoli possibilità di crescita in svariati ambiti, che possono essere presidiati puntando su criteri di tradizione e qualità. Siamo dunque convinti che ci sia spazio per le aziende che inseguono elevati standard qualitativi e che vogliono proporre ai consumatori prodotti di eccellenza. Da un lato, l’industria alimentare è sempre più attenta sia all’accurata selezione delle materie che all’innovazione e all’ampliamento dell’offerta, per rispondere alla crescente richiesta di prodotti ad alto contenuto di servizio, semplici da utilizzare e preparare quali, ad esempio, le miscele per farine e i preparati per dolci e budini.

Entrando più nello specifico, quali sono i mercati che l’azienda ha intenzione di presidiare?
Fedeli alla mission di valorizzare i prodotti tradizionali, ed essendo un’azienda di origine romagnola, abbiamo rivolto la nostra attenzione verso un mondo a noi prossimo come quello dei formaggi e dei salumi locali che abbiamo intenzione di valorizzare. Il gruppo Spadoni è dunque entrato nella produzione di formaggi freschi tipici delle Romagna come ad esempio lo Squacquerone. Per quanto riguarda il settore delle carni, a completamento del progetto strategico, l’azienda ha effettuato degli investimenti per la costruzione di un allevamento semibrado di suini di razza Mora Romagnola sulle colline di Brisighella e di un laboratorio di lavorazione delle carni a Ponte Nono di Brisighella. Questi siti produttivi sono dedicati alla trasformazione della carne suina e alla lavorazione di cacciagione per la realizzazione non solo di salumi, ma anche di sughi e ragù pronti.

Il gruppo è anche entrato nel comparto del cioccolato attraverso l’acquisizione di una storica azienda. Con quali obiettivi è stato portato avanti il progetto?
Spadoni ha recentemente acquisito Cisa 1954, storica azienda di Rovereto, in provincia di Trento, specializzata nella produzione di cioccolato top quality e rinomata per le uova di Pasqua. Con l’obiettivo di rilanciarne l’immagine, il gruppo Spadoni ha curato e realizzato una nuova brand identity e, per diversificare le aree merceologiche, ha declinato l’offerta nelle due linee Mastri Cioccolatieri del Trentino e Mastri Pasticceri del Trentino. Saranno questi marchi a firmare una ricca gamma di preparati per dolci. Al Cibus di Parma sono stati già presentati la Mousse al Cioccolato, il Crème Caramel e il Gelato.

Sono previste novità anche per il brand storico dell’azienda, il Molino Spadoni?
Realizzare prodotti caratterizzati da elevato profilo qualitativo, avvalendosi di una tecnologia produttiva all’avanguardia, con un forte contenuto di innovazione e di servizio per il consumatore rimane la priorità del marchio, storico cuore pulsante del gruppo. Nell’ambito del core business, dopo il successo di Pane Nero e Pane Bianco, abbiamo lanciato due nuove miscele: Pane Kamut & Farro e Pan Brioche. Ma la vera novità è la brand extension di Molino Spadoni che ha fatto il suo ingresso nel nel mercato della pasta dietetica senza glutine, un comparto di nicchia che va però accrescendo le proprie dimensioni in quanto risponde alle esigenze non soltanto dei celiaci, ma anche dei consumatori attenti a una sana alimentazione. Grazie all’acquisizione di Lebenlife, che gestisce l’unica struttura al mondo composta da un mulino e un pastificio dedicati alla produzione di pasta secca gluten free, Molino Spadoni ha firmato una linea di pasta lunga e pasta corta.