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Rocco Giocattoli: innovativi per tradizione

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Rocco Giocattoli: innovativi per tradizione

Rocco Giocattoli: innovativi per tradizione

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Redazione

Rocco Giocattoli, fondata nel 1962 da Rocco D’Alessandris, è una realtà storica nella distribuzione di giocattoli in Italia.

Per più di 30 anni il suo core business è stato legato alla vendita all’ingrosso, ma, dal 1993, l'azienda ha iniziato un programma di diversificazione, dedicandosi anche alla vendita al dettaglio. E oggi la società romana sta ancora aumentando i propri canali di vendita e le proprie opportunità, come ci racconta l’Ad, Marco D’alessandris, che, insieme al fratello Dino, amministra l’impresa di famiglia.

Cosa vuol dire oggi Rocco Giocattoli?

In termini di cifre chiave il fatturato totale si è attestato sui 25 milioni di euro, ripartiti nelle nostre 4 unità di business: Rocco distribuzione, cui fa capo la rete di agenti commerciali che distribuiscono in esclusiva, sul territorio italiano, prodotti e linee di importanti marchi internazionali; Rocco retail, che presidia la rete di punti vendita gestiti da Rocco Giocattoli; Shop in Shop, ossia gli oltre 200 corner all’interno degli store Coin e Upim-Ovs e i monomarca; Rocco e-commerce, canale nato nel 2013 cui fanno capo, appunto, le attività di vendita online. Volendo connotare il 2020 relativamente al nostro specifico settore, nella pur evidente complessità legata alla pandemia, abbiamo registrato un sicuro incremento delle vendite telematiche, in confronto al retail, penalizzato dalle chiusure forzate degli esercizi commerciali, canale, quest’ultimo, che ha recuperato però abbastanza bene nel periodo natalizio.

La vostra azienda è attiva sul mercato da 60 anni. Cosa è cambiato in tutto questo tempo?

Il giocattolo, da sempre nella sua evoluzione, viaggia in parallelo con i cambiamenti tecnologici e della società. In questi 60 anni essere al passo con le trasformazioni della domanda e dello scenario, è stato il motivo chiave del nostro successo. Oggi, per esempio, dobbiamo proporre giocattoli in grado di soddisfare una generazione sempre più tecnologica e digitale e, quindi, il prodotto classico, il giocattolo per antonomasia, è diventato prerogativa dei bambini fino ai 9/10 anni mentre, al di sopra di questa età l’interesse si sposta sui video giochi e sulle app per il cellulare. A fronte di questa analisi, negli ultimi anni, ci siamo concentrati su una fascia d’età più ristretta. Il calo della natalità ha influito, invece, marginalmente.

Perché marginalmente?

Perché, sicuramente i bambini di oggi hanno a disposizione una scelta di giochi molto più ampia rispetto all’offerta di qualche anno fa. Questo ha portato a un minore attaccamento a ciascun gioco (maggiore versatilità), per cui la domanda da parte del mercato è rimasta pressoché costante.

Assogiocattoli segnalava, per il primo semestre, un calo della domanda dovuta al lockdown primaverile, seguita da una ripresa. Cosa è accaduto nei mesi successivi e durante la stagione natalizia?

Nei mesi successivi al lockdown 2020 abbiamo registrato una ripresa dovuta alla riapertura delle attività e alla libertà di movimento. Inoltre, da novembre 2020, i giocattoli sono stati dichiarati beni essenziali e, dunque, la specifica tipologia di negozi ha potuto rimanere aperta anche in caso di restrizioni parziali. Il mercato, nel periodo natalizio, ha fatto registrare dati abbastanza in linea con quelli dell’anno precedente, a significare che, da parte degli adulti, si è riconosciuto il diritto dei bambini al gioco, aspetto, che anche e soprattutto in questo periodo di pandemia, è stato molto importante per restituire ai piccoli una dimensione ludica in parte aggredita dalle circostanze.

È ovvio che quest’anno l’online abbia fatto un balzo significativo… ma in tempi normali quanto conta e quali sono qui le vostre strategie?

Quest’anno le restrizioni nella mobilità personale e le chiusure forzate hanno generato un effetto volano - questo è evidente - che ha accelerato la crescita del canale online. Ma questo era, comunque, già in aumento in Italia, seppure con un tasso inferiore rispetto al mercato europeo. Se parliamo poi di Rocco Giocattoli, voglio ricordare che il nostro e-commerce nasce per tempo, nel 2013, come settore indispensabile per la crescita, tanto del business, quanto per dare visibilità nazionale al marchio in ambito consumer. Negli ultimi anni il nostro sito si è strutturato sempre di più, fino a diventare un asset strategico per l’azienda, al quale vengono destinati investimenti crescenti. Inoltre, operiamo direttamente con il nostro negozio su Amazon, e anche i nostri rivenditori sono attivi sia sulla stessa Amazon, sia su eBay. Oggi la presenza in questi grandi marketplace è indispensabile, per rispondere a una domanda sempre più trasversale.

Per voi quanto è importante il licensing?

I prodotti in licensing hanno avuto un moderato calo rispetto agli anni scorsi, quando erano assolutamente predominanti. Rocco Giocattoli punta molto sui brand esclusivi, consapevole però del fatto che un portafoglio, per essere ottimale, deve avere il giusto mix fra questi due poli del mercato.

Si è molto parlato della vostra esclusiva sul marchio Exost…

Da 5 anni siamo il distributore esclusivo per l’Italia di questo marchio, numero 1 in Francia e del quale siamo molto orgogliosi per l’innovazione che esso rappresenta. L’ampia linea di radiocomandi Exost, unica per tecnologia e design, permette a ragazzi e ragazze (dai 5 ai 14 anni) di andare oltre l’esperienza di guida, in un contesto di stile di vita urbano che si sviluppa grazie al fenomeno internazionale della Exost Team Community, la quale porta gli utenti a confrontarsi e a condividere regole e valori. Novità del nostro catalogo ‘Prefall 2021’ è l’ampliamento di gamma di questi prodotti, con il lancio di nuove categorie e una serie dedicata alle ragazze. L’offerta è composta, come le dicevo, da prodotti sempre innovativi, fatti per vivere esperienze diverse, in linea con gli stili di vita preferiti. Si va dalle vetture anfibie Wild, in grado trasformarsi e correre sul terreno e in acqua, a quelle Speed e Loop per gareggiare in velocità, passando per Cross e Jump, destinati ad acrobazie spettacolari e Amazone, dedicata alle ragazze di oggi, dinamiche e libere da vincoli di genere, che amano divertirsi, senza rinunciare alle ultime tendenze moda.

E se dovesse indicarci dei best seller?

Siamo distributori a tutto tondo, ma sicuramente i nostri pilastri sono gli action game e i family game (giochi da tavolo) della nostra linea Giocorò, i radiocomandi Exost, ma anche i robot della linea Ycoo. E credo che diventeranno best seller anche le molte novità che lanceremo nel prossimo futuro.

Avete una rete monomarca. Quali sono i programmi per il futuro?

I 16 negozi, per ora tutti di proprietà cresceranno numericamente e, in parallelo, inseriremo il franchising, puntando sempre di più sul coinvolgimento esperienziale, sull’attenzione verso il servizio al cliente e rafforzando il valore aggiunto dato dal personale di vendita, sempre più importante come leva distintiva rispetto all’online.

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