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Per Delverde inizia un nuovo corso

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Redazione
Ha recentemente rafforzato la propria struttura manageriale e  dato il via a un piano strategico che mira a rafforzare il posizionamento premium in Italia e a crescere sui mercati esteri. Il futuro si delinea ricco di novità per l’azienda di Fara San Martino, come ha spiegato alla redazione di Dm in neo eletto ceo-managing director Luca Ruffini.

Il suo recente ingresso in azienda, insieme a Dino Gazzola, neo presidente del consiglio di amministrazione, ha coinciso con il varo di un nuovo piano strategico. Può spiegare in cosa consiste e in che modo avete intenzione di rafforzare il posizionamento di DelVerde?
L’acquisizione dell’intero pacchetto azionario da parte del gruppo Molinos Rio de la Plata, leader nel settore agroalimentare in America Latina, ha portato nuovo entusiasmo tra i 120 dipendenti dell’azienda e un naturale ricambio nelle posizioni apicali. Il nuovo presidente Dino Gazzola e io siamo convinti che Delverde abbia tutti i numeri per rafforzare il proprio posizionamento in un mercato difficile e competitivo come quello italiano e per crescere all’estero. Sotto l’aspetto produttivo oggi possiamo contare su una forte integrazione verticale ma anche sull’investimento di circa 2 milioni di euro per l’adeguamento tecnologico dello stabilimento di Fara San Martino. Inoltre, abbiamo lavorato per rendere più riconoscibile il nostro marchio e più attraente il packaging dei prodotti, a cominciare dalla pasta fresca, mentre per fine anno saranno sugli scaffali le nuove confezioni di pasta secca.

A suo avviso, come stanno cambiando le richieste dei consumatori e come cercate di rispondere? Quali sono i principali trend di consumo nel mercato della pasta?
In Italia la pasta si è confermato un prodotto anticiclico e i consumatori hanno dimostrato di non voler rinunciare alle loro tradizioni alimentari e di conoscere il rapporto tra prezzo e potere nutrizionale che la pasta è in grado di garantire. All’estero, considerata la differenza di abitudini, la pasta ha sofferto della crisi dei consumi ma resta un interesse crescente per uno dei prodotti-simbolo della dieta mediterranea. In linea generale va detto che il consumatore ha sempre meno tempo a disposizione: sceglie i marchi più affermati e ricerca maggior valore in ciò che acquista: confezioni attraenti e complete di informazioni, nuovi prodotti e formati che siano funzionali in relazione al proprio stile di vita. Delverde continua a registrare una buona crescita per la pasta biologica, integrale biologica e, tra i formati, risultano molto apprezzati quelli giganti trafilati al bronzo. La pasta fresca rappresenta uno degli asset di maggiore soddisfazione nell’ultimo periodo, dove siamo riusciti a trasferire l’eccellenza qualitativa della pasta secca tanto da essere prodotta unicamente con semola di grano duro al 100%, anche in alcuni nuovi formati.

A livello di comunicazione e promozione, avete in programma qualche nuova attività?
“La qualità è uno dono di natura” è una delle headline più care a Delverde perchè racchiude tutti i valori della marca: la qualità dei nostri prodotti ma anche il suo forte legame con la tradizione dell’Abruzzo, un territorio nel quale si produce pasta da oltre un secolo, e poi la grande attenzione alla sostenibilità ambientale visto che operiamo all’interno del Parco Nazionale della Maiella, la montagna dalla quale sgorga l’acqua del fiume Verde che scorre proprio davanti allo stabilimento e che ha dato il nome all’azienda. Punteremo su questi valori ma anche sulla nostra capacità di essere globali, in virtù della visione strategica internazionale di un gruppo come Molinos, all’interno del quale Delverde rappresenta il fiore all’occhiello. Inoltre, stiamo definendo gli ultimi dettagli di una serie di iniziative promozionali e di comunicazione, anche molto innovative, che in autunno affiancheranno il lancio delle nuove confezioni di pasta secca.

Oltre all’Italia in quali Paesi siete presenti e in quali avete intenzione di espandervi? Come riassumerebbe gli obiettivi generali dell’azienda per il 2010?
Oggi Delverde realizza oltre confine circa il 60% del fatturato ed è presente in 52 Paesi. I principali mercati, che rappresentano il 90% del giro d’affari estero, sono quelli dell’Unione europea come Olanda e Inghilterra. Di grande interesse la presenza negli Stati Uniti e in Canada, dove Delverde è leader, ma si segnalano importanti trend di crescita anche in Australia, Russia e in Sud America, Brasile e Argentina in particolare. In Asia, forte della trentennale presenza sul mercato giapponese, l’azienda ha avviato una penetrazione importante in Cina, a Hong Kong e Singapore. Con il nuovo corso, guardiamo a medio e lungo termine e il nostro obiettivo è raggiungere i 50 milioni di euro di fatturato nel prossimo triennio esportando in tutto il mondo lo stile italiano e la cultura della dieta mediterranea, elementi che fanno della pasta e dell’olio i prodotti più apprezzati a livello internazionale. Una sfida impegnativa che con il lavoro di tutti sapremo vincere. Il 2009, nonostante la crisi del grano prima e finanziaria poi, si è chiuso con circa 30 milioni di euro di fatturato dimostrando che un marchio forte e riconosciuto come sinonimo di qualità riesce a resistere anche a momenti difficili. Anche il 2010 si è aperto nel migliore dei modi e ci aspettiamo molto soprattutto nel secondo semestre quando andranno a regime alcuni nuovi accordi commerciali.
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