di Rino Porro

Nonostante un giro d’affari in crescita del 20% nel 2023 (superati i 12 milioni) rispetto al 2022, al Pastificio Di Bari Tarall’Oro piace ancora definirsi una realtà artigianale.

Per via dei processi produttivi con i quali produce pasta secca in oltre 100 formati e prodotti da forno, ancora ancorati alle vecchie ricette, del management volutamente a gestione familiare, e per il rapporto speciale custodito con i propri collaboratori. Nel Sud-Est barese l’azienda, attiva dal 1982, progetta il proprio futuro grazie all’energia e alle idee della seconda generazione che compone il board, impegnato in un processo di crescita produttiva e organizzativa. Ne parliamo con Valeria Di Bari, hr & general manager di Tarall’Oro.

Come nasce il business di Tarall’Oro?
L’azienda è partita nel 1982 come tarallificio artigianale, ma con il tempo è cresciuta sviluppando anche la produzione di pasta secca, che oggi si attesta su circa 40 tonnellate giornaliere. Siamo un gruppo di 70 collaboratori e la nostra area produttiva si sviluppa su due stabilimenti, rispettivamente di 4.500 mq e 5.000 mq, quest’ultimo dedicato alla logistica. Il nostro piano industriale prevede di raddoppiare il nostro fatturato entro la fine del 2025.

Come risponde il mercato alla vostra offerta di prodotti?
Il nostro business principale è quello della pasta secca trafilata al bronzo, per la quale abbiamo mantenuto un processo produttivo artigianale che ci distingue dalle grandi realtà industriali e che prevede una lenta essicazione e il confezionamento ancora processato a mano. Stessa cosa per i nostri prodotti da forno, ancora lavorati con un metodo artigianale. Queste nostre peculiarità vengono molto apprezzate anche all’estero, mercato al quale ci approcciamo forti delle nostre numerose certificazioni come la Ifs Food, Iso14001, Brc, Halal, Kosher e VeganOk. Accanto a queste certificazioni legate al settore produttivo siamo in dirittura d’arrivo per l’ottenimento della certificazione sulla parità di genere, aspetto al quale siamo molto attenti. Non a caso il 50% dei nostri collaboratori è di sesso femminile, con presenza di donne nei ruoli più importanti del management.

Quali sono le eventuali novità di prodotto e i progetti presenti e futuri?
Tra i nostri principali progetti a breve-medio termine c’è l’incremento della capacità produttiva. È stata inaugurata da pochissimi giorni una nuovissima linea per la produzione di pasta a ciclo continuo, che ci permetterà di incrementare i volumi giornalieri e di poter produrre nuovi formati che a breve presenteremo al mercato. Abbiamo in cantiere una serie di novità per il mercato americano, in cui siamo ben posizionati e dove ci stiamo attrezzando per inaugurare entro l’anno una nuova sede. Tra i nostri obiettivi, infatti, c’è lo sviluppo e l’incremento della presenza nei Paesi stranieri. Inoltre per la gamma dei prodotti da forno stiamo presentando nuovi prodotti realizzati in co-branding con note realtà del food italiano. Il piano industriale prevede anche l’acquisto di un terzo stabilimento, in modo da suddividere in due entità distinte la produzione di pasta e prodotti da forno. Tra le novità in cantiere vi è anche l’idea di avviare la produzione e la distribuzione di prodotti da forno non solo salati, ma anche dolci come i biscotti per la prima colazione e la pasticceria secca. Parallelamente è in programma l’incremento della nostra forza lavoro. Alle 20 nuove assunzioni appena ufficializzate seguiranno nuovi inserimenti per far fronte all’aumento della nostra capacità produttiva.

Nel 2022, in occasione del vostro 40° anniversario, avete effettuato un rebranding del vostro marchio. Cosa vi ha spinto a rinnovare la vostra immagine e con quali obiettivi?
Per rinforzare e rendere tangibile il nostro processo di crescita abbiamo rinforzato l’immagine di marca per una ridefinizione delle nostre linee prodotti, andando a diversificare i prodotti da forno con il logo Tarall’Oro e creando un nuovo marchio “Di Bari” per la pasta. Questa scissione ci ha permesso di rendere più riconoscibili le nostre referenze e, nel frattempo, abbiamo rinfrescato la nostra immagine, rendendola più affine al momento che stiamo vivendo e ai nuovi trend di mercato.

Come avete orientato la vostra gamma prodotti per andare incontro ai nuovi trend?
Per noi non è una novità produrre prodotti biologici e salutistici, in quanto è una pratica che adottiamo già da numerosi anni. I nostri clienti all’estero, come ad esempio gli Stati Uniti, ci richiedono solo prodotti biologici, esigendo parametri e standard qualitativi elevatissimi. Allo stesso tempo, il nostro impegno è massimo nel verificare che i nostri fornitori, esclusivamente italiani, rispettino tutti i disciplinari e gli standard affinchè le materie prime che andiamo a lavorare siano di primissima scelta e in linea con il mercato salutistico. Utilizziamo fonti da energia rinnovabili e imballaggi riciclabili: si tratta di elementi che attestano una grande attenzione da parte nostra alla salvaguardia dell’ambiente e a cui i consumatori sono particolarmente sensibili. Tutte queste buone pratiche saranno racchiuse all’interno del nostro primo bilancio di sostenibilità che ci accingiamo a realizzare.