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Passare da “insegna” a “marca” e 100 nuovi negozi: le ambizioni di Caddy's

Passare da “insegna” a “marca” e 100 nuovi negozi: le ambizioni di Caddy's
Passare da “insegna” a “marca” e 100 nuovi negozi: le ambizioni di Caddy's

Passare da “insegna” a “marca” e 100 nuovi negozi: le ambizioni di Caddy's

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Maria Teresa Giannini

di Maria Teresa Giannini

Sono trascorsi 50 anni dall’apertura a Ponte di Brenta, in provincia di Padova, del primo punto vendita al dettaglio a insegna Cad (Centro Acquisti Detersivi).

Il Gruppo Dmo, di proprietà della famiglia Celeghin, iniziò allora, nel 1974, la vendita al dettaglio dei primi prodotti specializzati nell’igiene e nella detergenza con quel marchio che dal 2015 si chiama Caddy’s. L’insegna è oggi la terza a livello nazionale fra i puristi drugstore e vanta oltre 280 punti vendita, fra semplici negozi e maxistore, considerando le ultime acquisizioni effettuate a fine 2023. Anche per Caddy’s, come per altri drugstore specializzati, ha portato buoni frutti e il marchio prevede di espandersi ancora, come illustra Paolo Radi, direttore generale del Gruppo Dmo.

Come è andato il 2023 a livello di fatturato e vendite?
L’anno si è chiuso molto positivamente: il risultato consolidato del Gruppo Dmo ha sfiorato i 280 milioni di euro con una crescita di oltre 10 punti rispetto al 2022. Questo traguardo è frutto sia della buona performance della rete storica e del piano di nuove aperture e ristrutturazioni sia dell’integrazione, avvenuta nella seconda parte dell’anno, dei 14 punti vendita acquisti in Sardegna.

Quali sono i progetti di espansione per il resto del 2024 di Caddy, nello specifico, a livello geografico ed eventualmente di formati? E a medio termine?
Sul finire del 2023 abbiamo rivisitato il format Caddy’s, con un primo punto vendita test a San Miniato che, facendo leva sulle unicità di proposizione commerciale della nostra insegna, ne valorizza e ne evolve l’esperienza di punto vendita: un nuovo look & feel, primi test di omnicanalità e digitalizzazione, processi di pagamento self in arrivo, nonché un nuovo “accento” sui reparti più distintivi e strategici, sono il contributo che il nuovo format vuole dare al percorso che stiamo facendo per trasformare sempre più Caddy’s da “insegna e luogo” in “marca” ed esperienza: questa è la nostra ambizione. I risultati e i feedback ricevuti sono stati incoraggianti e per il 2024 abbiamo l’ambizione di aprire e ristrutturare 30/40 punti vendita. Inoltre, nel piano a 4 anni abbiamo l’intenzione di aggiungere oltre 100 punti vendita alla rete attuale, espandendoci e raggiungendo territori finora non presidiati.

Lo scorso anno, come pure la seconda metà del 2022, è stato un periodo di ritocco dei listini per tutti i motivi che sappiamo: ce ne sono stati molti in Caddy’s? Come hanno reagito i consumatori?
Riteniamo di aver avuto aumenti di listino in linea con il mercato, ma sicuramente è stato un anno difficile da questo punto di vista, che ci auguriamo di non dover nuovamente affrontare. Sottolineo però che abbiamo messo in pista ogni azione possibile per non riversare tutto questo incremento sul cliente, prendendoci carico di una parte di costi e cercando, allo stesso tempo, efficienze in altre aree aziendali al fine di poter comunque salvaguardare il nostro conto economico.

Quali iniziative avete messo in campo fino a fine 2023 per sostenere il potere d’acquisto dei consumatori?
La leva promozionale è stata utilizzata in maniera mirata per poter dare l’opportunità al cliente di avere su tutte le principali categorie un paniere di prodotti a prezzo “giusto”. È allo stesso tempo indubbio che la grande cautela utilizzata prima di riversare al pubblico qualsiasi incremento di listino e la ricerca di efficienze interne destinate a creare risorse per il cliente, ha già di per sé costituito una barriera alla forte inflazione.

Ci sono state delle categorie merceologiche che hanno performato meglio nel 2023? Quali sono invece quelle che hanno affrontato qualche difficoltà?
È stato un anno nel quale sia il mondo Cura Casa che quello del Cura Persona hanno performato in maniera molto positiva. Tra i tanti, posso citare il mondo della cellulosa che tra l’altro è l’unica categoria che nel 2023 ha visto un po’ di deflazione. Allo stesso tempo continua l’onda lunga della ripresa post-Covid del mondo beauty e questo è un ambito che riteniamo di presidiare particolarmente bene dandogli ampio spazio nei nostri punti vendita, offrendo ai nostri clienti un’ampia possibilità di scelta.

Vendete solo marche industriali o state sperimentando anche private label Caddy’s? Se si, quant’è la percentuale di prodotti private label nel vostro assortimento?
La private label è distintiva nel nostro modello di sviluppo e sinergica rispetto alle marche dell’industria come posizionamenti; nel 2024 il piano è di inserire a scaffale circa 100 nuove referenze nelle categorie cura casa e cura persona. È un percorso che abbiamo già intrapreso, partiamo da circa 500 referenze attive per una quota di circa l’8-10%. Gli obiettivi a medio termine sono importanti, per questo un team dedicato sta lavorando a ciò, coinvolgendo anche categorie più legate al concetto di bellezza e benessere.

Notate che il consumatore le preferisca rispetto alle referenze di marca?
La risposta è, come credo per tutti, variegata: c’è chi preferisce rimanere legato al proprio prodotto storico e chi invece vuole sperimentare la nostra pl. Sicuramente noi ci attiviamo perché il prodotto abbia visibilità e risulti intrigante e altrettanto chi lo prova rimane soddisfatto, rendendolo un acquisto ricorrente.

Siamo ormai alla fine del primo trimestre 2024: che panoramica fate in Caddy’s di questi mesi da gennaio fino ad ora, rispetto al precedente trimestre e allo stesso periodo dell’anno scorso?
Sicuramente, con un’inflazione non così forte come l’anno passato, questo sarà un anno nel quale i dettagli faranno la differenza. Il 1° trimestre ha visto una crescita rispetto al pari periodo dell’anno passato, è necessario consolidarla proponendo al cliente validi elementi per salvaguardarne il potere d’acquisto e non perdere la fedeltà all’insegna.

L’aumento dei prezzi ha “dirottato” molti acquisti dalla Gdo ai discount, ma il settore dei drugstore ha segnato +10,9% a febbraio 2024 (Nielsen IQ) e tiene: come si spiega?
Il cliente ci riconosce specializzazione, assortimento e servizio, tutti valori che generano fedeltà. Diciamo che, se si pensa al mondo dell’igiene e della bellezza, nel periodo post-Covid il drugstore ha guadagnato una posizione di riferimento nella mente di molte persone. Per Caddy’s, cito con piacere proprio l’elemento “servizio” inteso come consiglio alla clientela, una caratteristica che ci viene riconosciuta da chi frequenta i nostri punti vendita e che permette di instaurare una relazione duratura con il cliente che si sente coccolato e supportato nelle sue scelte.

Pensa che anche al vostro interno, su alcuni scaffali, ci possano essere ripercussioni in merito alle difficoltà di transito del Canale Suez per le navi occidentali?
Sicuramente lo scaffale del Bazar e dei prodotti di importazione dovrà fronteggiare questa situazione: anche se ad oggi gli effetti non sono ancora visibili, sicuramente lo saranno nei prossimi mesi. E torniamo al discorso fatto prima: l’obiettivo è non riversare sul pubblico tutti gli aumenti ma salvaguardarne il potere di acquisto tramite la ricerca di efficienze interne.

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