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La Linea Verde, innovazione ed export nel mirino

La Linea Verde, innovazione ed export nel mirino
Matteo Laconi, direttore marketing di La Linea Verde

La Linea Verde, innovazione ed export nel mirino

Information
Veronica Fumarola

Prosegue il percorso di crescita de La Linea Verde, nel segno dell’innovazione, della comunicazione e della sostenibilità. Sono queste, infatti, le tre direttrici che animano le attività dell’azienda di Manerbio (Bs), che con il brand DimmidiSì, nell’ultimo anno è stata protagonista nel mondo dell’ortofrutta con nuovi lanci di prodotto e una campagna di comunicazione che punta a conquistare i consumatori fedeli, ma soprattutto nuovi target.

La crescita passa anche attraverso la riduzione dell’impatto ambientale (non mancano iniziative dedicate per ridurre gli sprechi e generare valore condiviso) e l’espansione internazionale, strada che La Linea Verde sta percorrendo con forte interesse per entrare in nuovi mercati. Con il direttore marketing Matteo Laconi abbiamo approfondito le novità di prodotto, la strategia di comunicazione e di sostenibilità e i progetti in cantiere per il secondo semestre 2025.

Qual è il bilancio di questi primi mesi del 2025?
Nel segmento dei piatti pronti freschi, a maggio 2025, le nostre rotazioni a valore sono cresciute del +14,3%, portando a una crescita complessiva delle nostre rotazioni a valore ad anno progressivo del +8,3%. DimmidiSì si conferma leader nelle insalatone arricchite, con il 32% di quota a valore nella distribuzione moderna. Particolarmente rilevante è la crescita che rileviamo nel segmento contorni del brand DimmidiSì, che nello stesso periodo segna +29,4% a valore, evidenziando un forte interesse dei consumatori per soluzioni pronte, fresche e in linea con stili di vita dinamici e salutari. Anche il consumo nella pausa pranzo e, più in generale, la domanda di piatti pronti a base vegetale mostrano segnali molto promettenti, sostenuti da una sensibilità crescente verso la salute e il benessere. Questo cambiamento nelle abitudini alimentari riflette una consapevolezza sempre maggiore da parte di chi acquista, che sceglie prodotti in grado di coniugare praticità, gusto, equilibrio nutrizionale e rispetto per l’ambiente.

Come vi state muovendo sul fronte della sostenibilità?
Le nostre strategie abbracciano l’intera filiera, con un approccio integrato che tiene insieme aspetti ambientali, sociali ed economici. In ambito produttivo, stiamo investendo in tecnologie a basso impatto ambientale e nell’efficientamento energetico degli stabilimenti, promuovendo al contempo l’utilizzo di fonti rinnovabili. Siamo impegnati nella riduzione degli sprechi e nell’ottimizzazione delle risorse, dall’acqua ai materiali di confezionamento, impiegando sempre più spesso packaging riciclabili e compostabili. Sul fronte dell’offerta, sviluppiamo prodotti freschi, naturali e tracciabili, valorizzando materie prime italiane e a filiera corta, nel rispetto della stagionalità. Collaboriamo inoltre con i nostri fornitori per promuovere pratiche agricole sostenibili e responsabili. Abbiamo inoltre avviato un progetto innovativo basato sull’intelligenza artificiale per la previsione dei volumi produttivi, che ci consente di pianificare meglio la raccolta e ridurre le eccedenze. Siamo l’unica realtà nel settore ortofrutticolo, in particolare nel mondo delle insalate, ad applicare questa tecnologia, con benefici concreti in termini di sostenibilità ambientale ed efficienza della filiera. Anche sul fronte eventi e comunicazione, stiamo adottando soluzioni concrete per ridurre l’impatto ambientale: tra queste, l’adesione al progetto “Impatto positivo”, un modello innovativo che misura l’impatto sociale e ambientale generato sul territorio grazie al recupero di prodotti a rischio spreco. Il progetto è attivo durante le principali fiere di settore cui partecipiamo e ci consente di contribuire concretamente alla lotta contro lo spreco alimentare. Tutte queste azioni si inseriscono in una visione di lungo periodo orientata alla creazione di valore condiviso, nel segno di un’agricoltura sostenibile e di un’alimentazione buona per le persone e per il pianeta.

Quali sono le più importanti attività di comunicazione di cui siete protagonisti?
Dall’autunno scorso abbiamo lanciato una nuova campagna integrata, curata dall’agenzia Armando Testa, che ha segnato per noi un importante cambio di passo sia dal punto di vista creativo sia strategico. Il nuovo spot tv, in onda sulle principali reti nazionali, in streaming e al cinema, racconta il mondo di DimmidiSì attraverso una chiave valoriale, mettendo al centro la cura e la qualità che ci contraddistinguono, con un tono caldo, autentico e un linguaggio contemporaneo. In primavera è seguito un secondo flight, altrettanto articolato sul piano dei canali coinvolti, ma con un focus specifico sulla categoria delle insalatone, in linea con la stagionalità del consumo. Abbiamo inoltre presidiato diversi touchpoint con una presenza costante su radio, affissione, digital advertising e social media, per garantire continuità e riconoscibilità al brand. In parallelo, progetti come Mr. Wrap e il videoclip Fame ci permettono di parlare anche a target più giovani, con toni pop e dinamici. Si tratta della prima canzone realizzata dal brand DimmidiSì, disponibile anche su Spotify.

State ottenendo i risultati desiderati?
Il nostro approccio alla comunicazione si muove su due livelli: da un lato, consolidare l’identità del brand; dall’altro, supportare l’innovazione e la sperimentazione, costruendo un ecosistema comunicativo coerente, coinvolgente e adattabile. I risultati emersi dal più recente post-test realizzato da NIQ confermano l’efficacia di questa strategia. La campagna di maggio ha generato un impatto positivo lungo tutto il funnel, con un miglioramento sia nella consideration (+76%) che nella loyalty, e un incremento generale nella brand awareness (86%) segnando un aumento significativo rispetto alla wave di gennaio. Sul fronte della brand image, si osserva un rafforzamento trasversale dei principali attributi del marchio: italianità, freschezza, qualità, bontà e praticità. Molto positivo, infine, il risultato sulle insalatone, che ottengono per la prima volta una memorizzazione significativa come categoria, raggiungendo l’obiettivo prioritario del flight di maggio: il 53% degli intervistati ha dichiarato che lo spot ha lasciato un’impressione “alta e positiva”, ben oltre il benchmark di settore.

Gli ultimi lanci che strizzano l’occhio alla cucina etnica. Chi volete interccettare?
Nella primavera 2024 abbiamo introdotto la gamma dei Wrap Kit, quest’anno ampliata con una nuova ricetta ispirata alla cucina messicana. Si tratta di un formato inedito per il banco ortofrutta della Gdo, che propone una nuova idea di pausa pranzo: fresca, componibile, pratica e ricca di gusto. Un prodotto pensato per un target giovane, dinamico e attento allo stile di vita contemporaneo. Il concept nasce dall’incontro tra il consumo on-the-go e il desiderio crescente di personalizzazione, rappresentando una vera svolta per la categoria. Sempre sull’onda della cucina internazionale, abbiamo lanciato anche le Tortillas fresche DimmidiSì, che uniscono la tradizione spagnola alla freschezza degli ingredienti vegetali. La gamma, disponibile al banco frigo dell’ortofrutta, si compone di tre ricette divertenti e gustose, pensate per gli urban tasters: consumatori curiosi, sperimentatori e conviviali, alla ricerca di soluzioni pratiche, salva-tempo e piene di sapore. A completare l’offerta, la nuova linea delle Insalatone Super Golose, pensata per offrire un’esperienza di consumo appagante, ma bilanciata dal punto di vista nutrizionale. Le ricette, ricche e ispirate alla cucina etnica, intercettano i nuovi food trend e ampliano il ventaglio di proposte pronte da gustare.

Di recente avete realizzato il restyling dei pack delle linee Piatti Freschi e Bevande. L’obiettivo?
L’obiettivo è duplice: migliorare la riconoscibilità a scaffale e rafforzare la coerenza visiva tra le referenze, trasmettendo in modo più chiaro i valori distintivi del brand: freschezza, trasparenza e qualità delle materie prime attraverso un linguaggio grafico contemporaneo, pulito e accattivante. Un rinnovamento che contribuisce a rafforzare il posizionamento del brand e a consolidare la relazione con un consumatore sempre più attento, informato ed esigente.

Progetti in cantiere per la seconda parte del 2025?
Abbiamo in programma diverse novità, sia sul fronte nazionale sia internazionale. Sul mercato italiano stiamo sviluppando nuovi progetti di attivazione che combinano canali digitali, social e fisici, con un focus specifico sulle Tortillas e sulle Zuppe DimmidiSì. L’obiettivo è creare esperienze ibride che avvicinino sempre di più il brand ai consumatori nei contesti quotidiani. L’innovazione resta al centro della nostra strategia. In autunno introdurremo delle novità all’interno della categoria delle zuppe: una referenza nel formato da 620 g e amplieremo l’offerta delle monodose da 350 g, con ricette pensate per rispondere a esigenze di consumo quotidiano sempre più dinamiche e personalizzate. È inoltre confermato un importante investimento sul brand nella parte finale dell’anno, per consolidarne ulteriormente la visibilità e la relazione con il consumatore.

E per quanto riguarda il fronte internazionale?
Proseguiamo con determinazione nel nostro percorso di espansione e internazionalizzazione verso nuovi mercati. In un momento in cui anche i consumatori americani mostrano una crescente attenzione verso il “true food”, si aprono nuove opportunità per una filiera come la nostra, fondata su qualità, trasparenza e freschezza. Un anno fa abbiamo avviato un progetto pilota in due città della East Coast degli Stati Uniti: grazie alla collaborazione esclusiva con un partner che applica le neuroscienze al settore alimentare, abbiamo testato e perfezionato alcune nuove proposte. I primi riscontri sono stati positivi e ora ci prepariamo al passo successivo: entro la fine del 2025 presenteremo le prime zuppe a marchio in Canada e avvieremo la produzione e distribuzione nei principali canali della grande distribuzione, con l’obiettivo di estendere successivamente la presenza anche negli Stati Uniti.

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