Il colosso svedese ha deciso recentemente di trasferire alcune sue produzioni dall'Asia in Piemonte dove si trovano due delle 26 aziende italiane di cui si serve. Una scelta che va decisamente controcorrente rispetto all’attuale tendenza di molte imprese che preferiscono delocalizzare nei Paesi emergenti per rientrare nei costi. Nel 2011, tra l’altro, l’azienda ha acquistato prodotti made in Italy per circa un miliardo di euro (pari all'8% degli acquisti mondiali di Ikea): iniziative che mostrano come il nostro Paese sia attraente agli occhi del gruppo, in un momento di crisi economica come questo. Lars Petersson, ad di Ikea in Italia, ci racconta quali sono i principali fattori che hanno spinto la multinazionale a scegliere il territorio italiano e quali saranno le novità previste da Ikea per il 2012.

E’ di pochi giorni fa la notizia che Ikea sposterà tre suoi centri di produzione dall’Asia all’Italia. L’annuncio arriva anomalo in un momento storico in cui la produzione viene invece delocalizzata sempre di più nei paesi emergenti. Quali sono i motivi che vi hanno spinto a fare questa scelta?

Recentemente abbiamo individuato nuovi partner italiani, grazie al loro impegno e alla capacità di produrre articoli caratterizzati da una qualità migliore e a prezzi più bassi dei loro concorrenti in tutto il mondo, Asia compresa. Esiste poi una tendenza a riportare sempre di più la produzione vicino ai punti vendita, e Ikea è un gruppo con un radicamento europeo molto forte, dato che nel vecchio continente si trova la stragrande maggioranza dei suoi punti vendita. Altro punto a favore degli italiani è una grande flessibilità, ossia la capacità di rispondere alle variazioni di quantità richieste da Ikea. Infine negli ultimi anni si è aggiunto un fattore nuovo: nelle economie emergenti sta aumentando il costo del lavoro, elemento molto importante nella composizione del costo finale del prodotto. Costo del lavoro che invece in Italia è relativamente stabile.  

I punti vendita (che quest'anno saliranno a 20) la logistica e l'indotto occupano nel complesso circa 11 mila persone. Insomma, la dimensione del contributo di Ikea al Pil del nostro Paese non è trascurabile. Quali sono i fattori che rendono l’Italia così attraente ai vostri occhi?

IKEA è arrivata in Italia nel 1989 aprendo il primo punto vendita a Cinisello Balsamo (MI), alle porte della Brianza. Nel tempo sono stati i nostri clienti italiani a decretare il successo del design democratico e si sono abituati ad assumere un ruolo attivo negli acquisti, condividendo anche l’impegno dell’azienda per un impatto sostenibile sull’ambiente. Il concetto di arredamento e di retail di IKEA ha certamente influenzato la mentalità degli italiani nel concepire e vivere la propria casa: permettersi una casa funzionale e di buon design a portata di qualunque budget. La crescita di IKEA in Italia non si è realizzata solo sul mercato della distribuzione, ma anche, e soprattutto, nella produzione. L’Italia, infatti, è passata dal 7° al 3° posto tra i paesi del mondo fornitori del gruppo IKEA, portando la bilancia commerciale a favore dell’Italia: IKEA acquista in Italia più di quanto vende. Questa crescita è legata innanzitutto alla capacità di industrializzazione dei nostri fornitori italiani che hanno saputo crescere nei volumi di produzione e sostenere le innovazioni nell’utilizzo dei materiali.   

Parliamo di Uppleva, la soluzione frutto dell’accordo siglato con TLC Multimedia, che integra tv e mobili del soggiorno e segna lo sbarco di Ikea nel mondo dell'elettronica di consumo. Dopo gli elettrodomestici integrati in cucina, proposti grazie all'accordo con grandi marche del settore (Whirlpool ed Electrolux), ci si sposta in soggiorno. La prossima stanza quale sarà?

La nostra idea commerciale è quella di offrire prodotti di buon design, funzionali e sostenibili ad un prezzo vantaggioso per la maggioranza delle persone. La scelta di Uppleva, così come quella degli elettrodomestici integrati in cucina, non è tanto il risultato di un’operazione di brand extension da parte di IKEA nel mercato dell’elettronica di consumo, quanto della necessità di proporre un assortimento pensato per risolvere le esigenze funzionali della casa offrendo qualità a prezzi bassi. Uppleva offre una soluzione di buon design a chi desidera tenere in ordine in soggiorno gli accessori tecnologici mantenendo lo stile d’arredo del soggiorno, facendo sparire cavi e telecomandi. L’attenzione ai dettagli, alle grandi e piccole necessità in casa, all’organizzazione degli spazi e alle abitudini delle persone guida le nostre scelte nell’assortimento. Un altro esempio recente è il sistema componibile LILLÅNGEN che consente di organizzare lo spazio lavanderia integrando la lavatrice con i mobili contenitivi per la raccolta del bucato, differenziandolo per colore e predisponendo uno spazio contenitivo per i detersivi in modo funzionale, ma anche di completare l’arredamento del bagno con lavabo, specchi e pensili, per coloro che possono contare su piccoli spazi ed un solo ambiente in cui combinare funzioni differenti.   

Nel corso del 2011 Ikea ha rafforzato il proprio impegno nei confronti dell’ambiente, realizzando una serie di iniziative eco-friendly, investendo nella riqualificazione dei negozi e nell’installazione di pannelli fotovoltaici.  Che programmi avete per quest’anno?

Per IKEA la sostenibilità è un impegno continuo che si concretizza “in continui passi avanti”, ovvero nella costante ricerca di miglioramenti sotto tutti gli aspetti, dai famosi pacchi piatti, alle misure per l’efficienza energetica, dalla progettazione del prodotto allo smaltimento dello stesso e il riciclo o il recupero dei suoi componenti. Quest’anno abbiamo introdotto uno strumento che ci consenta di misurare le performance di sostenibilità dei prodotti, la Sustainability Product Score Card, che prende in esame 11 voci in tema di sostenibilità: materiali, aspetti legati al trasporto, efficienza energetica, ecc.. L’idea è misurare i continui miglioramenti del nostro assortimento sul fronte ambientale ma anche fornire una linea guida interna per la progettazione e la realizzazione di articoli più sostenibili in futuro.

A proposito di sostenibilità, da domenica prossima i vostri ristoranti proporranno anche prodotti biologici provenienti dalle Oasi del WWF. Considerato che nel 2011 il food business è cresciuto dell’8%, avete mai pensato di creare una catena di ristoranti indipendente dagli store?

La ristorazione in IKEA nasce da un’intuizione tanto semplice quanto geniale del fondatore Ingvar Kamprad: con i clienti affamati non si fanno buoni affari. Nel tempo la ristorazione di IKEA è diventata poi un marketing-tool fondamentale per rafforzare ulteriormente il profilo svedese dell’azienda. Rispettando il concetto definito per il nostro core business sull’arredamento, la ristorazione di IKEA ha l’obiettivo di assicurare al cliente una pausa durante gli acquisti, dando l’opportunità di poter gustare degli alimenti selezionati in base a criteri etico-sociali-ambientali molto selettivi, con il miglior rapporto qualità-prezzo possibile rispetto al mercato della ristorazione. E’ vero che oggi IKEA FOOD nonostante sia presente solo all’interno dei negozi IKEA, è una delle realtà più importanti nel mercato della ristorazione commerciale italiana, contattando più di 15 milioni di clienti, questo però non ne farà un’azienda con ristoranti indipendenti dai punti vendita IKEA .

Altri progetti o iniziative per il 2012?

Entro il 2012 promuoveremo la vendita E-commerce in Italia, migliorando, oltre alla sostenibilità, anche l’accessibilità dei nostri prodotti per soddisfare le aspettative di tutti i nostri clienti che ancora devono percorrere diversi chilometri per raggiungere un negozio IKEA. I prezzi, le promozioni, così come le tariffe di trasporto e montaggio dei circa 5.400 articoli in vendita sul web saranno le stesse applicate nei punti vendita IKEA. L'ambizione è quella di sviluppare grazie all’E-commerce il 5% del totale delle vendite IKEA entro il 2015 (il 10% entro il 2020).
Inoltre a fine agosto inaugureremo il nostro ventesimo punto vendita in Italia a San Giovanni Teatino in provincia di Chieti.