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Ciemme Alimentari: gli gnocchi crescono sul mercato italiano e internazionale

Bartolo Palmieri, amministratore delegato di Ciemme Alimentari
Bartolo Palmieri, amministratore delegato di Ciemme Alimentari

Ciemme Alimentari: gli gnocchi crescono sul mercato italiano e internazionale

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Maria Teresa Giannini

Una produzione di 40 milioni di chili all’anno e 40 quintali all’ora, divisa in 120 referenze, realizzate e stoccate in 50mila metri quadri di superficie: queste le cifre di Ciemme Alimentari, azienda specializzata in gnocchi freschi. Il pastificio, situato a Barletta dal 2005, lavora sul mercato italiano e internazionale, esportando in più di 50 Paesi nel mondo e rifornendo i maggiori distributori italiani e stranieri.

In attesa di un quadro organico sui numeri del primo semestre del 2024, l’azienda pugliese, che conta al suo interno 72 dipendenti, ha chiuso un 2023 positivo che fa ben sperare per il futuro e che racconta di una realtà che, malgrado i rincari di grano, patate e uova, ha saputo destreggiarsi senza patire troppo grazie alla propria politica di approvvigionamento. Tutto ciò si ritrova nelle parole di Bartolo Palmieri, amministratore delegato di Ciemme Alimentari.

Qual è il vostro ultimo dato relativo al fatturato?

Nel 2023, anno di cui abbiamo numeri consolidati, abbiamo fatturato 40 milioni di euro.

Sul vostro company profile si legge che abbiate 8 linee di produzione: sono tutte prodotte nei due stabilimenti di Barletta o avete altri stabilimenti?

Abbiamo un solo stabilimento di produzione dove sono ubicate le 8 linee e siamo in procinto di far partire la nona linea.

Com’è composta la vostra “torta” di canalizzazione? Inoltre, a livello geografico, siete presenti in egual misura nei negozi a Sud, al Centro e al Nord?

La nostra produzione è prevalentemente a marchio privato. Lavorando per grandi nomi dell’industria della pasta e per le principali catene di distributori, abbiamo una capillare presenza in tutta Italia.

Che percentuale rappresenta a valore e a volume la vostra produzione come private label?

Come dicevo, la produzione per la Gdo è prevalentemente in private label e incide per il 35% sul fatturato.

Quali sono i formati e le referenze più apprezzate in grande distribuzione?

I più richiesti sono sicuramente il formato gnocchi con ricetta tradizionale.

Cosa e quanto rappresentano per voi i segmenti “biologico” e “gluten free” nell’ambient? E nel frozen?

Per il frozen non ci sono ancora grandi numeri per le referenze biologiche e gluten free, mentre per l’ambient il biologico incide per il 2%, mentre il senza glutine per il 10%.

In quali catene siete presenti e con quali avete i rapporti più duraturi?

Le principali catene sono Conad, Eurospin, Lidl, Spar, Rewe, Metro, Carrefour, Coop.

Come avete gestito i rincari dell’energia e di packaging che ci sono ormai da due anni, complici i conflitti e i rincari delle materie prime energetiche?

Abbiamo messo in atto un’attenta politica di approvvigionamento che ha indubbiamente contribuito a ridurre gli effetti negativi dei rincari sul prezzo di vendita del nostro prodotto.

Quanto è importante per voi l’export, numericamente parlando?

In percentuale i mercati esteri valgono un terzo del nostro fatturato, circa il 35%.

Per quanto riguarda l'Horeca, quanto siete presenti in questo canale?

Parliamo di una percentuale inferiore al 10%.

Gli gnocchi sono il frutto della combinazione sapiente fra acqua, sale, farina 00 e patate: vi avvalete di Dop come la patata di Galatina, o comunque di patate “quasi” a km 0, come la patata di Zapponeta? In merito alla farina 00, avete subito dei contraccolpi dal mercato del grano tenero in questi ultimi 2 anni, dallo scoppio della guerra in Ucraina?

In realtà solo per una referenza utilizziamo la patata Dop; quanto all’impatto della guerra, e in generale dei cambiamenti geopolitici più vicini a noi che sono intercorsi negli ultimi due anni, il conflitto russo-ucraino ha sicuramente influito sulle politiche aziendali, ma l’attenta e puntuale attività del nostro ufficio acquisti ha consentito una ripresa in tempi brevi.

Come può ancora rinnovarsi la vostra produzione per il 2024? Quali sono secondo voi i nuovi trend di consumo che avete intenzione di intercettare?

Stiamo lavorando a nuovi progetti cavalcando l’onda delle nuove tendenze salutistiche del mercato; appena saremo pronti potremo divulgare il progetto di ricerca.

 

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