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Euroverde, qualità e servizio per IV e V gamma

Euroverde, qualità e servizio per IV e V gamma

Euroverde, qualità e servizio per IV e V gamma

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Veronica Fumarola

Ritornare a dare priorità alla qualità della materia prima nel segmento della IV gamma e garantire bontà e servizio nella V gamma. È questa la mission che Euroverde, azienda agricola da oltre sessant’anni attiva nel mondo ortofrutticolo, intende perseguire per promuovere una crescita sostenibile non solo del business aziendale, ma dell’intero comparto.

Proprio per questo la realtà bresciana, che ha chiuso il 2023 con un fatturato di 52 milioni (in crescita a doppia cifra), ha intrapreso una strada chiara e definita: prediligere collaborazioni con partner disposti a mettere in primo piano la qualità, mentre con il brand Le Bontà di Stagione persegue la sua spinta innovativa, come dimostrano i lanci presentati negli ultimi mesi, tra insalate, piatti pronti e nuove linee di prodotto.
Concetti rimarcati da Fabio Ronco, direttore vendite Euroverde, che ha presentato le novità e gli obiettivi di sviluppo per il prossimo futuro, tra cui ricopre un ruolo di primo piano anche l’export.


Potrebbe tracciare un bilancio del 2023 di Euroverde?
Euroverde ha chiuso il 2023 con un fatturato di poco superiore ai 52 milioni di euro, in crescita del 11% rispetto al 2022. Abbiamo registrato un trend positivo, in particolare, per i prodotti della V gamma (zuppe, passati, risotti, contorni) soprattutto nel formato monoporzione, ma anche per la IV gamma, con il ritorno a performance di tutto rispetto. Per essere più precisi, nel 2023 il 60% dei ricavi è arrivato dalla V gamma, il restante 40% dalla IV gamma.

Quali performance, invece, state registrando in questa prima parte del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023?

Considerando i primi otto mesi del 2024, possiamo affermare che stiamo sostanzialmente pareggiando i dati a valore del 2023. Se guardiamo i volumi, siamo leggermente in calo, ma questo trend è il frutto di una scelta ben precisa: rinunciare a fatturati importanti, ma drogati da vendite sotto margine, in favore di scelte più eque e sostenibili per un’azienda che vuole continuare a perseguire un preciso percorso di investimenti e di qualità. Sostanzialmente, abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi laddove troviamo una vera collaborazione.

L’high protein è un segmento di mercato in crescita, che Euroverde ha deciso di presidiare con la gamma di piatti pronti Bontà proteiche. Qual è stato l’andamento della linea nell’ultimo anno?
Sicuramente l’ingresso di prodotti high protein nel mondo dei piatti pronti ha suscitato molto interesse. L’accoglienza del mercato è stata molto positiva, tanto che alcune insegne ci stanno chiedendo di sviluppare questa tipologia di referenze anche a marchio privato. Stiamo valutando alcune delle richieste ricevute, che per noi rappresentano un segnale di gradimento della nostra offerta.

Con il brand Bontà di Stagione proponete anche dei piatti pronti biologici. Avete in programma ulteriori sviluppi della linea?
Per il biologico non prevediamo nuovi investimenti. Abbiamo capito che il consumatore interpreta l’acquisto dei prodotti ortofrutticoli già di per sé come una scelta salutistica e non è particolarmente invogliato ad acquistare referenze biologiche anche per una forbice di prezzo ancora troppo ampia.

La scorsa primavera avete annunciato il restyling e il rilancio della linea Piatti Pronti Freschi Estivi, Bontà estive. Qual è l’obiettivo primario di questa operazione?

Il restyling della gamma sarà presentato ai buyer entro fine settembre e seguirà quello che abbiamo individuato essere un punto di forza: definire un codice colore per ogni linea. Questo permetterà ai consumatori di identificare a colpo d’occhio i piatti preferiti in un comparto che ormai possiamo definire “affollato”.

Tra le novità del 2024 c’è anche la gamma Bontà regionali. Perché avete sviluppato questa linea e quali sono i primi riscontri registrati?

La linea Bontà regionali nasce dall’esigenza di fare un po' di chiarezza sul banco frigo dell’ortofrutta e tra i piatti pronti in particolare, per permettere al cliente finale di identificare meglio alcune ricette tipiche regionali. In questi primi mesi di lancio il riscontro è stato positivo e per questo pensiamo di ampliare la gamma inserendo pian piano altri item.

Avete presentato delle new entry anche nel mondo delle insalate con 4 Stagioni julienne con rucola. Con quale intento avete effettuato questo lancio?
Il nostro intento era quello di creare una composizione particolarmente ricca e piacevole al palato andando semplicemente a sostituire un’insalata povera come la pan di zucchero con una più gustosa e piacevole come l’iceberg. Abbiamo poi aggiunto la rucola. Crediamo che lo spazio per l’innovazione nella IV gamma sia ormai limitato. Siamo invece convinti che sia necessario invertire il trend che si è innescato negli ultimi anni a causa della continua contrazione dei prezzi e che ha portato a una minore qualità della materia prima e una minore attenzione alla selezione del prodotto durante le fasi di lavorazione. È necessario tornare a dare il giusto il valore al prodotto per tornare a perseguire l’obiettivo della categoria: offrire e garantire qualità al consumatore.

Qual è la referenza best seller nella IV gamma?
Poiché siamo specializzati nei tagli julienne le due referenze più vendute a livello nazionale sono l’Insalata mista julienne con carote, declinata in diverse grammature, e Duetto.

Siete produttori di prodotti a marchio del distributore? Che rilevanza ha questo business per Euroverde?
Produciamo referenze pl e la crescita della Mdd rispetto al prodotto a nostro marchio è esponenziale. Le richieste aumentano di anno in anno e i ricavi legati alle produzioni di prodotti a marchio privato hanno raggiunto quasi il 60% del nostro fatturato.

Quanto è importante l’export per Euroverde? È un canale presidiato e in espansione?

Abbiamo avviato i primi contatti con catene europee nel secondo semestre del 2024. Poiché non abbiamo mai lavorato con l’estero, abbiamo deciso di inserire nel team una figura commerciale che si occupi dei rapporti con i clienti, seguendo una logica di espansione a macchia d’olio. I primissimi risultati sono incoraggianti. Nei prossimi anni prevediamo di espanderci in Europa con i nostri prodotti di V gamma e stiamo lavorando in questa direzione.

Quali difficoltà avete dovuto affrontare nell’ultimo anno?

In primis l’aumento dei costi di tutte le materie prime necessarie alla produzione delle zuppe, nessuna esclusa: dall’olio ai legumi al pomodoro, ecc. Aumenti che non vengono riconosciuti dalla Gd, che in molte occasioni, anzi, chiede di diminuire i prezzi dei listini. Per quanto riguarda le insalate, invece, dobbiamo fare i conti con il cambiamento climatico: estati sempre più torride, alluvioni, grandinate generano difficoltà nel reperire la materia prima.

Quale obiettivo di fatturato vi proponete per il 2024?

Poiché vogliamo rinunciare a rapporti di forza con alcuni clienti in favore di rapporti di vera partnership, il nostro obiettivo è quello di pareggiare il fatturato dell’anno precedente. Per noi sarebbe già un grande successo, anche se nel corso di quest’ultimo quadrimestre potremmo assistere a una corsa positiva in chiusura.

Avete in programma il lancio di nuove referenze?
Stiamo lavorando allo sviluppo di nuove ricettazioni che presenteremo presto al mercato.

Quali sono i vostri obiettivi di crescita e sviluppo per il 2025?
Per il 2025 puntiamo al consolidamento sul mercato delle referenze lanciate negli ultimi due anni. Inoltre, vogliamo avviare nuove partnership con clienti disposti a lavorare sui due concetti per noi fondamentali: qualità e servizio, prestando la massima attenzione a una crescita sostenibile, profittevole, che vada di pari passo con l’evoluzione del mercato. Siamo convinti che la battaglia che siamo stati chiamati a combattere in questi anni si vinca affrontando le sfide che ci impone il nostro settore di comune accordo. È arrivato quindi il momento di lavorare, insieme alla Gdo, sui concetti fondamentali per il nostro settore: prodotti buoni, salubri, garantiti, che portino al riacquisto “con piacere” da parte dei consumatori. Questa è l’unica soluzione per una crescita comune, da perseguire andando oltre le sole logiche di prezzo.

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