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Checkpoint punta sulla radiofrequenza per combattere i furti nel retail
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Checkpoint punta sulla radiofrequenza per combattere i furti nel retail
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Checkpoint System è leader mondiale nella realizzazione di soluzioni per lo sviluppo dell’identificazione dei prodotti, il miglioramento della gestione delle differenze inventariali per il settore retail e quello della supply chain ad esso collegata. La redazione di Distribuzione Moderna ha chiesto a Mariano Tudela, amministratore delegato dell’azienda, di tracciare un quadro sintetico delle collaborazioni in atto con le principali catene della gdo, di presentare i nuovi prodotti tecnologici inseriti sul mercato e di indicare gli obiettivi della partnership con l’EPC Lab di Indicod-Ecr.
Differenze inventariali e furti nel retail pesano direttamente su consumatori, retailer e industria. Allo stato attuale i sistemi di protezione alla fonte realizzati da Checkpoint quanto contribuiscono a contrastare il fenomeno del taccheggio?
L’affermazione della radiofrequenza nel settore della protezione alla fonte, avviato con successo negli ultimi anni, ha permesso ai retailer di portare avanti una politica tesa a diminuire il costo delle differenze inventariali, con una conseguente crescita in termini di fatturato e una migliore soddisfazione del cliente durante la sua “shopping experience”. Secondo la sesta edizione del Barometro sui Furti nel Retail, il peso delle differenze inventariali “grava” sulle spalle dei retailer ancora per l’1,24% del fatturato complessivo, costituendo un maggiore costo di oltre 200 euro annui per nucleo famigliare: una cifra in diminuzione rispetto al passato, ma che in virtù dell’assottigliarsi dei margini è un elemento chiave per recuperare competitività e frenare un aumento dei prezzi che potrebbe dirottare su altri fronti - come ad esempio gli hard discount - il consumatore. Inoltre Checkpoint, collaborando con le principali catene della gdo - fra cui Carrefour e Metro -, è all’avanguardia nella ricerca tecnologica anche nel campo dell’Rfid, che sarà una conseguente evoluzione della protezione alla fonte in radiofrequenza.
Quali vantaggi apporta l’adozione delle vostre soluzioni ai retailer e ai produttori?
Con il lancio degli ultimi prodotti tecnologici (tra cui le etichette a doppia tecnologia EAS–EPC Evolve compatibili con i sistemi RF–EAS) Checkpoint Systems si pone all’avanguardia a livello mondiale per quanto riguarda la ricerca delle soluzioni per l’identificazione, la tracciabilità e la sicurezza nel settore retail lungo tutta la catena della supply chain. L’adozione dei sistemi di protezione alla fonte consente ai retailer di recuperare competitività, permettendo di accrescere il proprio fatturato attraverso una protezione più efficace ed eliminare i costi di applicazione dell’etichetta di protezione sul punto vendita. Inoltre la disattivazione in radiofrequenza assicura che le etichette RF - indipendentemente dal loro orientamento o dall’integrazione diretta nel prodotto attraverso il processo di protezione alla fonte – siano disattivate. Per i retailer questo significa l’eliminazione della causa numero uno dei falsi allarmi, che creano spiacevoli inconvenienti ai propri clienti mentre questi lasciano il punto vendita con prodotti regolarmente acquistati. In questo modo è possibile aumentare le tipologie di merci a libero servizio garantendone al contempo i più elevati standard di sicurezza. I consumatori possono così fruire in libertà di più prodotti sugli scaffali. Cosa che, al contrario, non avviene con le custodie protettive o altri sistemi di protezione - come le etichette rigide - che riducono la possibilità di provare comodamente i prodotti. Questi benefici per il cliente ne favoriscono l’acquisto d’impulso traducendosi anche in un incremento delle vendite per il retailer.
Quali risultati pensate di ottenere dalla recente partnership che avete instaurato con l’EPC Lab di Indicod-Ecr?
Siamo orgogliosi che Checkpoint sia stata scelta da Indicod–Ecr, l’associazione che raggruppa circa 33.000 aziende operanti nel settore del largo consumo, come partner tecnologico per il Performance Test Center di Milano. Grazie ai portali di lettura e alle etichette Rfid di Checkpoint si potrà verificare il reale impatto delle applicazioni EPC sui processi di filiera, valutando in questo modo l’applicabilità, i costi e i benefici dell’utilizzo di tale tecnologia. Questo insieme ai test che stiamo effettuando con Metro in Germania dimostrano come la protezione alla fonte in radiofrequenza che stiamo portando avanti da tanti anni sia la strada che traghetterà i retailer all’Rfid di domani.
Checkpoint è stata scelta da Metro per il programma di gestione globale delle differenze inventariali. Quali sono le altre catene della distribuzione con cui collaborate? E in quali termini?
Oltre all’importante programma a livello europeo con Metro Group - con cui siamo anche coinvolti nel roll out dei sistemi per la tecnologia Rfid - Checkpoint è stata scelta da aziende leader nel settore del largo consumo come partner strategico per ridurre le differenze inventariali, fra cui possiamo ricordare Carrefour, SMA, GS, Corte Inglès, Mercadona. In particolare, Checkpoint ha avviato con Carrefour il più vasto programma a livello europeo di protezione alla fonte in Radio frequenza.
Per quanto riguarda il settore food quali sono le soluzioni più recenti che avete introdotto? Quali problemi avete incontrato per dotare gli alimenti di sistemi di antitaccheggio?
Da poco abbiamo introdotto l’etichetta Food Safe, con cui Checkpoint si conferma all’avanguardia anche per la protezione nel settore food. Food safe è infatti l’unica etichetta RF certificata a livello europeo per stare a contatto diretto con gli alimenti, come ad esempio il Parmigiano Reggiano, molto spesso oggetto di furti. L’applicazione delle etichette, che avviene in modo del tutto automatico, è stata perfettamente integrata nel processo di packaging e già da alcune settimane Carrefour sta ricevendo le prime merci protette senza alcun problema.
Negli ultimi tempi avete realizzato anche delle attrezzature specifiche per l’antitacheggio nel libero servizio (ShowSafe ApparelGuard e ShowSafe ImpulseTag). Cosa vi spinge a puntare su questo canale?
L’esigenza della clientela e della gdo di avere sempre più merci a libero servizio per poterne valutare al meglio pregi e difetti prima dell’acquisto senza dover per forza rivolgersi al commesso. La grande distribuzione e le catene di medie dimensioni hanno infatti l’esigenza sempre più pressante di “spogliare” i prodotti tecnologici da tutti quegli ostacoli alla vendita (ad esempio le custodie in plastica o vetrinette) che allontanano il consumatore, riducendo anche la cosiddetta vendita assistita, grazie alla possibilità di proteggere anche le confezioni più grandi. ShowSafe è la risposta a queste esigenze.
Checknet è la piattaforma logistica che offre servizi di etichettatura personalizzata per la produzione tessile. Quali sono le catene della moderna distribuzione che la utilizzano?
Sei dei maggiori retailer del tessile lavorano con Checkpoint, il secondo fornitore al mondo per questo tipo di servizio. Abbiamo una crescita annuale del 15% fornendo C&A, Matalan, New Look, Esprit, Carrefour, Adolfo Dominquez, Metro, Maxeda Group, Leclerc, Tom Taylor. Inoltre con l'acquisizione di ADS Worlwide abbiamo incorporato nuovi e importanti clienti quali, George Clothing (Gruppo Walmart), Per Una (Mark & Spencer) Debenhams, Sainsbury's, Dunnes e Woolmark Company. L'acquisizione di ADS Worldwide ha permesso di sviluppare le migliori tecniche impiegate in entrambe le organizzazioni e di mettere a punto efficienti ed efficaci soluzioni da offrire ai nostri clienti, attraverso la condivisione dell'esperienza in materia tecnica.
Differenze inventariali e furti nel retail pesano direttamente su consumatori, retailer e industria. Allo stato attuale i sistemi di protezione alla fonte realizzati da Checkpoint quanto contribuiscono a contrastare il fenomeno del taccheggio?
L’affermazione della radiofrequenza nel settore della protezione alla fonte, avviato con successo negli ultimi anni, ha permesso ai retailer di portare avanti una politica tesa a diminuire il costo delle differenze inventariali, con una conseguente crescita in termini di fatturato e una migliore soddisfazione del cliente durante la sua “shopping experience”. Secondo la sesta edizione del Barometro sui Furti nel Retail, il peso delle differenze inventariali “grava” sulle spalle dei retailer ancora per l’1,24% del fatturato complessivo, costituendo un maggiore costo di oltre 200 euro annui per nucleo famigliare: una cifra in diminuzione rispetto al passato, ma che in virtù dell’assottigliarsi dei margini è un elemento chiave per recuperare competitività e frenare un aumento dei prezzi che potrebbe dirottare su altri fronti - come ad esempio gli hard discount - il consumatore. Inoltre Checkpoint, collaborando con le principali catene della gdo - fra cui Carrefour e Metro -, è all’avanguardia nella ricerca tecnologica anche nel campo dell’Rfid, che sarà una conseguente evoluzione della protezione alla fonte in radiofrequenza.
Quali vantaggi apporta l’adozione delle vostre soluzioni ai retailer e ai produttori?
Con il lancio degli ultimi prodotti tecnologici (tra cui le etichette a doppia tecnologia EAS–EPC Evolve compatibili con i sistemi RF–EAS) Checkpoint Systems si pone all’avanguardia a livello mondiale per quanto riguarda la ricerca delle soluzioni per l’identificazione, la tracciabilità e la sicurezza nel settore retail lungo tutta la catena della supply chain. L’adozione dei sistemi di protezione alla fonte consente ai retailer di recuperare competitività, permettendo di accrescere il proprio fatturato attraverso una protezione più efficace ed eliminare i costi di applicazione dell’etichetta di protezione sul punto vendita. Inoltre la disattivazione in radiofrequenza assicura che le etichette RF - indipendentemente dal loro orientamento o dall’integrazione diretta nel prodotto attraverso il processo di protezione alla fonte – siano disattivate. Per i retailer questo significa l’eliminazione della causa numero uno dei falsi allarmi, che creano spiacevoli inconvenienti ai propri clienti mentre questi lasciano il punto vendita con prodotti regolarmente acquistati. In questo modo è possibile aumentare le tipologie di merci a libero servizio garantendone al contempo i più elevati standard di sicurezza. I consumatori possono così fruire in libertà di più prodotti sugli scaffali. Cosa che, al contrario, non avviene con le custodie protettive o altri sistemi di protezione - come le etichette rigide - che riducono la possibilità di provare comodamente i prodotti. Questi benefici per il cliente ne favoriscono l’acquisto d’impulso traducendosi anche in un incremento delle vendite per il retailer.
Quali risultati pensate di ottenere dalla recente partnership che avete instaurato con l’EPC Lab di Indicod-Ecr?
Siamo orgogliosi che Checkpoint sia stata scelta da Indicod–Ecr, l’associazione che raggruppa circa 33.000 aziende operanti nel settore del largo consumo, come partner tecnologico per il Performance Test Center di Milano. Grazie ai portali di lettura e alle etichette Rfid di Checkpoint si potrà verificare il reale impatto delle applicazioni EPC sui processi di filiera, valutando in questo modo l’applicabilità, i costi e i benefici dell’utilizzo di tale tecnologia. Questo insieme ai test che stiamo effettuando con Metro in Germania dimostrano come la protezione alla fonte in radiofrequenza che stiamo portando avanti da tanti anni sia la strada che traghetterà i retailer all’Rfid di domani.
Checkpoint è stata scelta da Metro per il programma di gestione globale delle differenze inventariali. Quali sono le altre catene della distribuzione con cui collaborate? E in quali termini?
Oltre all’importante programma a livello europeo con Metro Group - con cui siamo anche coinvolti nel roll out dei sistemi per la tecnologia Rfid - Checkpoint è stata scelta da aziende leader nel settore del largo consumo come partner strategico per ridurre le differenze inventariali, fra cui possiamo ricordare Carrefour, SMA, GS, Corte Inglès, Mercadona. In particolare, Checkpoint ha avviato con Carrefour il più vasto programma a livello europeo di protezione alla fonte in Radio frequenza.
Per quanto riguarda il settore food quali sono le soluzioni più recenti che avete introdotto? Quali problemi avete incontrato per dotare gli alimenti di sistemi di antitaccheggio?
Da poco abbiamo introdotto l’etichetta Food Safe, con cui Checkpoint si conferma all’avanguardia anche per la protezione nel settore food. Food safe è infatti l’unica etichetta RF certificata a livello europeo per stare a contatto diretto con gli alimenti, come ad esempio il Parmigiano Reggiano, molto spesso oggetto di furti. L’applicazione delle etichette, che avviene in modo del tutto automatico, è stata perfettamente integrata nel processo di packaging e già da alcune settimane Carrefour sta ricevendo le prime merci protette senza alcun problema.
Negli ultimi tempi avete realizzato anche delle attrezzature specifiche per l’antitacheggio nel libero servizio (ShowSafe ApparelGuard e ShowSafe ImpulseTag). Cosa vi spinge a puntare su questo canale?
L’esigenza della clientela e della gdo di avere sempre più merci a libero servizio per poterne valutare al meglio pregi e difetti prima dell’acquisto senza dover per forza rivolgersi al commesso. La grande distribuzione e le catene di medie dimensioni hanno infatti l’esigenza sempre più pressante di “spogliare” i prodotti tecnologici da tutti quegli ostacoli alla vendita (ad esempio le custodie in plastica o vetrinette) che allontanano il consumatore, riducendo anche la cosiddetta vendita assistita, grazie alla possibilità di proteggere anche le confezioni più grandi. ShowSafe è la risposta a queste esigenze.
Checknet è la piattaforma logistica che offre servizi di etichettatura personalizzata per la produzione tessile. Quali sono le catene della moderna distribuzione che la utilizzano?
Sei dei maggiori retailer del tessile lavorano con Checkpoint, il secondo fornitore al mondo per questo tipo di servizio. Abbiamo una crescita annuale del 15% fornendo C&A, Matalan, New Look, Esprit, Carrefour, Adolfo Dominquez, Metro, Maxeda Group, Leclerc, Tom Taylor. Inoltre con l'acquisizione di ADS Worlwide abbiamo incorporato nuovi e importanti clienti quali, George Clothing (Gruppo Walmart), Per Una (Mark & Spencer) Debenhams, Sainsbury's, Dunnes e Woolmark Company. L'acquisizione di ADS Worldwide ha permesso di sviluppare le migliori tecniche impiegate in entrambe le organizzazioni e di mettere a punto efficienti ed efficaci soluzioni da offrire ai nostri clienti, attraverso la condivisione dell'esperienza in materia tecnica.
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