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Bistefani amplia la gamma dei Krumiri
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Bistefani amplia la gamma dei Krumiri
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Inizia all’insegna del cambiamento il 2011 per istefani.it/">Bistefani , la storica azienda di Casale Monferrato (Al) nota in particolare per i suoi Krumiri, i tipici biscotti artigianali della città trasformati da oltre mezzo secolo in un prodotto industriale di qualità. La ragione sociale dell’impresa diventa Bistefani Gruppo Dolciario e si amplia la gamma dei Krumiri mutando in maniera sostanziale il packaging, i cui colori distinguono l’intera linea. Di questo, delle tendenze di mercato e altro, DM ha parlato con Lucia Viale, direttore marketing e nipote di Luigi, fondatore nel 1955 della Bistefani. Quello che allora si chiamava Biscottificio Santo Stefano, dal nome di una torre di Casale, nel 2002, nell’intento di creare un gruppo di più ampie dimensioni, ha intrapreso un progetto di espansione culminato con l’acquisizione di Nuova Forneria, operazione tramite la quale è entrato in possesso di Buondì, Girella, Yo-Yo e Ciocorì, altrettanti marchi storici, ma sempre percepiti come attuali dai consumatori.
Che succede ai Krumiri? Quali versioni si aggiungono a quelle note?
I Krumiri Classici e i Krumiri Gocce si trasferiscono dallo scaffale “pasticceria” a quello dei frollini. Cioè dai ripiani che ospitano prodotti sostanzialmente d’impulso a quelli dei biscotti per la prima colazione e per un consumo più frequente. E qui vengono affiancati da tre nuove referenze nate per soddisfare un consumatore giovane e moderno, ma pur sempre attento alla qualità,
Quali sono i motivi alla base di questa scelta?
I sondaggi effettuati hanno rivelato che il Krumiro è vissuto come un frollino ricco, pur dal gusto deciso. Questa caratteristica è la sua forza e un tratto distintivo pure dei suoi estimatori. Il consumatore di Krumiri è fedele, non li acquista d’impulso come avviene invece con la maggioranza dei prodotti presenti nello scaffale pasticceria.
Cosa distingue le nuove versioni?
Si tratta di ricette e ingredienti che interpretano in chiave giovane e moderna il Krumiro regalando gusti sfiziosi e intriganti. Per questo parliamo di innovazione nel rispetto della tradizione. I più golosi avranno di che gioire con i Krumiri Extra Dark con Pepite di Cioccolato Fondente, mentre chi ama cedere al benessere edonistico troverà di che deliziarsi con i Krumiri Nocciole Caramellate e con i Krumiri Frutti Rossi e Cereali Croccanti, grazie anche alle benefiche proprietà delle nocciole e all’azione degli antiossidanti caratteristica dei frutti rossi. Sullo scaffale pasticceria rimane il Krumiro ricoperto di cioccolato in confezioni monodose che ne proteggono meglio il delizioso esterno.
A chi avete pensato ideando i nuovi prodotti?
A chi non cerca un semplice biscotto, ma un “piacere” goloso e raffinato che accompagna tutta la famiglia sempre, dalla colazione al dopo pasto. Senza trascurare chi si trova solo o in piacevole compagnia. Le nuove confezioni, con una grammatura e un formato adatto a un consumo quotidiano e in qualsiasi momento della giornata, sono state studiate nel rispetto dell’ambiente, ulteriore segnale dell’impegno aziendale verso il rinnovamento. Il lancio sarà accompagnato da un significativo investimento in comunicazione lungo tutto il 2011 che sarà appunto, per la nostra azienda, l’anno dei Krumiri, mentre il 2010, sul versante pubblicitario, è stato sostanzialmente dedicato al Buondì.
Un altro marchio storico attualizzato con nuove versioni...
Proprio così, quella che è stata la prima merenda confezionata per gli italiani s’è vista declinare nella versione con crema pasticcera e in quella ricoperta di cioccolato. Fatto 100 le vendite a volume di Buondì, il prodotto classico vale ora circa 40 mentre il resto è assorbito dalle quattro varianti di gusto: albicocca, cioccolato, cacao e latte.
Come sta andando la domanda? Cambiano le abitudini d’acquisto dei consumatori?
Cambiano sì e non per una libera scelta. La crisi come si sa morde e non poche famiglie hanno preferito ridurre gli acquisti di merende optando per i frollini. Un comparto, quest’ultimo, cresciuto parecchio anche per via dell’espansione dei prodotti private label, di prezzo contenuto.
Quanto contenuto?
Diciamo che, in media, con un paio di euro il consumatore può acquistare un chilo di frollini a marca commerciale. Un prezzo che è più o meno equivalente a una confezione di merende.
E che succede al comparto ricorrenze che ha appena superato il periodo Natalizio?
Se facciamo riferimento a Bistefani Gruppo Dolciario, i suoi 80 milioni di euro di fatturato si dividono abbastanza equamente tra le merende, che comprendono i marchi Buondì, Yoyo, Girella e Ciocorì, e la linea a marchio Bistefani che comprende appunto anche i prodotti da ricorrenza. Ma mentre questi ultimi, negli anni ’70-’80, valevano il 70% del fatturato, oggi sono scesi al 15% circa.
Ma nel frattempo vi siete “allargati” negli altri segmenti rilevando pure i nuovi marchi. Non è questo che ha ridotto il peso “relativo” dei prodotti da ricorrenza?
Questa è una verità parziale. Per dirla tutta bisogna tenere presente che la Gdo ha fatto di panettoni, pandori e così via dei prodotti civetta, che devono costare poco. E i nostri, realizzati con ben altri criteri, hanno costi di produzione troppo lontani da quei 3 euro al chilo ai quali altri marchi vengono offerti addirittura al consumo. Una differenza che spiega anche perché siamo scarsamente presenti nel segmento delle private label.
Avete escogitato qualcosa per far comprendere al potenziale consumatore la qualità dei vostri prodotti senza necessariamente passare attraverso i normali punti vendita?
Stiamo puntando su internet e l’e-commerce che già a fine 2010 ha dato buone soddisfazioni. Sul nuovo sito un filmato mostra la procedura di preparazione dei nostri prodotti da ricorrenza per i quali usiamo ingredienti di alta qualità e solo lievito madre per poi confezionarli in maniera molto attenta. Il consumatore può acquistarli e riceverli a cura di Zero Grey, una società specializzata nella gestione degli ordini via internet, dei pagamenti e delle consegne.
Che succede ai Krumiri? Quali versioni si aggiungono a quelle note?
I Krumiri Classici e i Krumiri Gocce si trasferiscono dallo scaffale “pasticceria” a quello dei frollini. Cioè dai ripiani che ospitano prodotti sostanzialmente d’impulso a quelli dei biscotti per la prima colazione e per un consumo più frequente. E qui vengono affiancati da tre nuove referenze nate per soddisfare un consumatore giovane e moderno, ma pur sempre attento alla qualità,
Quali sono i motivi alla base di questa scelta?
I sondaggi effettuati hanno rivelato che il Krumiro è vissuto come un frollino ricco, pur dal gusto deciso. Questa caratteristica è la sua forza e un tratto distintivo pure dei suoi estimatori. Il consumatore di Krumiri è fedele, non li acquista d’impulso come avviene invece con la maggioranza dei prodotti presenti nello scaffale pasticceria.
Cosa distingue le nuove versioni?
Si tratta di ricette e ingredienti che interpretano in chiave giovane e moderna il Krumiro regalando gusti sfiziosi e intriganti. Per questo parliamo di innovazione nel rispetto della tradizione. I più golosi avranno di che gioire con i Krumiri Extra Dark con Pepite di Cioccolato Fondente, mentre chi ama cedere al benessere edonistico troverà di che deliziarsi con i Krumiri Nocciole Caramellate e con i Krumiri Frutti Rossi e Cereali Croccanti, grazie anche alle benefiche proprietà delle nocciole e all’azione degli antiossidanti caratteristica dei frutti rossi. Sullo scaffale pasticceria rimane il Krumiro ricoperto di cioccolato in confezioni monodose che ne proteggono meglio il delizioso esterno.
A chi avete pensato ideando i nuovi prodotti?
A chi non cerca un semplice biscotto, ma un “piacere” goloso e raffinato che accompagna tutta la famiglia sempre, dalla colazione al dopo pasto. Senza trascurare chi si trova solo o in piacevole compagnia. Le nuove confezioni, con una grammatura e un formato adatto a un consumo quotidiano e in qualsiasi momento della giornata, sono state studiate nel rispetto dell’ambiente, ulteriore segnale dell’impegno aziendale verso il rinnovamento. Il lancio sarà accompagnato da un significativo investimento in comunicazione lungo tutto il 2011 che sarà appunto, per la nostra azienda, l’anno dei Krumiri, mentre il 2010, sul versante pubblicitario, è stato sostanzialmente dedicato al Buondì.
Un altro marchio storico attualizzato con nuove versioni...
Proprio così, quella che è stata la prima merenda confezionata per gli italiani s’è vista declinare nella versione con crema pasticcera e in quella ricoperta di cioccolato. Fatto 100 le vendite a volume di Buondì, il prodotto classico vale ora circa 40 mentre il resto è assorbito dalle quattro varianti di gusto: albicocca, cioccolato, cacao e latte.
Come sta andando la domanda? Cambiano le abitudini d’acquisto dei consumatori?
Cambiano sì e non per una libera scelta. La crisi come si sa morde e non poche famiglie hanno preferito ridurre gli acquisti di merende optando per i frollini. Un comparto, quest’ultimo, cresciuto parecchio anche per via dell’espansione dei prodotti private label, di prezzo contenuto.
Quanto contenuto?
Diciamo che, in media, con un paio di euro il consumatore può acquistare un chilo di frollini a marca commerciale. Un prezzo che è più o meno equivalente a una confezione di merende.
E che succede al comparto ricorrenze che ha appena superato il periodo Natalizio?
Se facciamo riferimento a Bistefani Gruppo Dolciario, i suoi 80 milioni di euro di fatturato si dividono abbastanza equamente tra le merende, che comprendono i marchi Buondì, Yoyo, Girella e Ciocorì, e la linea a marchio Bistefani che comprende appunto anche i prodotti da ricorrenza. Ma mentre questi ultimi, negli anni ’70-’80, valevano il 70% del fatturato, oggi sono scesi al 15% circa.
Ma nel frattempo vi siete “allargati” negli altri segmenti rilevando pure i nuovi marchi. Non è questo che ha ridotto il peso “relativo” dei prodotti da ricorrenza?
Questa è una verità parziale. Per dirla tutta bisogna tenere presente che la Gdo ha fatto di panettoni, pandori e così via dei prodotti civetta, che devono costare poco. E i nostri, realizzati con ben altri criteri, hanno costi di produzione troppo lontani da quei 3 euro al chilo ai quali altri marchi vengono offerti addirittura al consumo. Una differenza che spiega anche perché siamo scarsamente presenti nel segmento delle private label.
Avete escogitato qualcosa per far comprendere al potenziale consumatore la qualità dei vostri prodotti senza necessariamente passare attraverso i normali punti vendita?
Stiamo puntando su internet e l’e-commerce che già a fine 2010 ha dato buone soddisfazioni. Sul nuovo sito un filmato mostra la procedura di preparazione dei nostri prodotti da ricorrenza per i quali usiamo ingredienti di alta qualità e solo lievito madre per poi confezionarli in maniera molto attenta. Il consumatore può acquistarli e riceverli a cura di Zero Grey, una società specializzata nella gestione degli ordini via internet, dei pagamenti e delle consegne.
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