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Andriani, innovativi secondo natura

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Fabio Massi

di Luca Salomone

Andriani, di Gravina di Puglia, in provincia di Bari, è un ottimo esempio di quanto sia grande il saper fare italiano in campo alimentare.

La società non è solo un produttore di alimenti di alta qualità, ma un vero laboratorio di innovazione, che dimostra le notevoli capacità nazionali nell’ambito della ricerca e sviluppo. Incentrata sui primi piatti per chi ha particolari esigenze nutrizionali e, più in generale sugli ‘healty food’, la società, presente al mercato ExtraMot Pro di Borsa Italiana, ha un fatturato in costante salita: dai 33 milioni del 2015, agli 80 circa del 2021. A parlarci dei fatti recenti e, talora, futuri, è il direttore generale, Domenico Mazzilli.

Partiamo dalla notizia più attuale. Cosa significa per voi avere conseguito la B-Corp?

Da tempo abbiamo abbracciato un nuovo modello imprenditoriale votato alla sostenibilità, facendoci promotori di una nuova consapevolezza virtuosa del business presso tutta la nostra filiera di riferimento. Nel 2020 abbiamo scelto di modificare il nostro statuto, per diventare società benefit, che significa perseguire volontariamente, nell’esercizio dell’attività d’impresa, non solo il profitto, ma anche una o più finalità di beneficio comune. La certificazione B Corp, che abbiamo conseguito a giugno di quest’anno, e l’adesione alla community globale delle organizzazioni B Corp - in Italia siamo solo 200 - è stata una naturale conseguenza e per noi significa perseguire gli obiettivi secondo un paradigma imprenditoriale rigenerativo, massimizzando il nostro impatto positivo verso dipendenti, comunità, ambiente e stakeholder.

In pratica?

Il nostro impegno è promuovere un concetto esteso di “benessere”, con particolare focus su 5 aree: filiera produttiva, salute e benessere del consumatore, valorizzazione del territorio, economia circolare, mitigazione del cambiamento climatico. A partire dai nostri prodotti e dal nostro brand Felicia, oggi punto di riferimento del mercato healthy food e principale interprete dei valori aziendali, il nostro agire virtuoso si estende a tutta la nostra filiera di riferimento. Operiamo collegando ogni attività ai 10 principi del Global Compact e ai 17 Sdgs (obiettivi di sviluppo sostenibile) dell’Agenda 2030 dell’Onu e rendicontiamo annualmente i risultati, attraverso la nostra relazione d’impatto.

State investendo molto sul vostro brand Felicia. Con quali risultati?

Gli ultimi due anni sono stati un periodo di grande cambiamento per il marchio. L’azienda ha scelto di focalizzarsi, dal punto di vista strategico, sullo sviluppo di Felicia, definendo una mappa di crescita per i prossimi anni, con l’obiettivo di fare diventare il brand un punto di riferimento del mercato dell’alimentazione salutare in Italia. Abbiamo saputo intercettare e rispondere in modo adeguato alle esigenze dei consumatori, oggi molto più attenti alle tematiche della salute e del benessere ambientale e personale, anche a tavola. Il consumo di pasta a base di farine senza glutine e alternative, infatti, non è più riservata a una fascia ristretta, ma a un pubblico ben più ampio e consapevole.

Come avete comunicato questa svolta?

Il 2021 ha segnato il primo debutto in TV di Felicia, con la campagna “Alimentiamo l’ottimismo”, per la regia di Gabriele Mainetti e con Alessia Marcuzzi come testimonial. La campagna si è estesa anche su radio e Spotify. Altre azioni importanti sono state il lancio del nuovo portale di e-commerce, www.felicia.it, l’implementazione di un nuovo sistema di packaging, totalmente riciclabile, dalla veste grafica rinnovata, immediatamente riconoscibile a scaffale e dotato di un’etichetta chiara a trasparente, nonché protagonista di attività di in-store communication in Gdo. E poi l’ampliamento della gamma, con l’introduzione di nuove referenze e nuovi formati. E possiamo dire di avere centrato il nostro obiettivo: oggi Felicia rappresenta il 1° brand a valore a totale Italia nel canale food (iper + super + libero servizio + discount) del mercato della pasta senza glutine. Disponiamo del più vasto assortimento di referenze a base di cereali integrali, biologici e senza glutine come grano saraceno, avena, riso e legumi di filiera come lenticchie, piselli, ceci.

In cifre?

Le performance delle vendite sono molto positive: si rilevano incrementi del 19,5% a valore e del 17,6% a volume rispetto ad agosto 2021, un trend di crescita ben tre volte superiore rispetto al mercato totale della pasta senza glutine. In particolare, nel canale Iper + Super la crescita è stata ancora più importante, pari al 34% a valore e del 33% a volume. Abbiamo altresì incrementato la distribuzione ponderata media con l’obiettivo di superare gli 80 punti entro fine anno (fonte: NielsenIQ totale pasta vendite a valore IT Food, Iper + Super, anno terminante al 31 agosto 2022).

Negli ultimi tre anni finanziari, dal 2020 al 2022, quali sono state le performance di Felicia e quali prodotti hanno mostrato una maggiore crescita?

Come dicevo, per Felicia stiamo registrando una crescita esponenziale. Il fatturato è quasi raddoppiato, passando dai 7,5 milioni del 2020 ai quasi 13,5 del 2022. L’ingresso in nuove insegne delle Gdo ha favorito la crescita della distribuzione ponderata e il nuovo posizionamento a scaffale che, dal comparto senza glutine, ci ha visti collocati nel settore delle paste speciali e ha permesso al brand di intercettare un pubblico sempre più ampio. Per quanto riguarda i prodotti, il nostro best seller è la pasta 100% grano saraceno, ma anche la pasta con avena sta raggiungendo risultati davvero interessanti.

In marzo l’azienda è entrata nel settore bakery senza glutine. Quali sono i vostri progetti?

Con l’acquisizione di Nove Alpi, azienda di Pistoia, produttrice di alimenti da forno, Andriani ha fatto, appunto, il proprio ingresso nel mercato dei panificati dolci e salati: una scelta dettata dalla volontà di soddisfare le esigenze dei nostri consumatori nell’arco di tutta la giornata e rispondere così al bisogno di adottare uno stile alimentare equilibrato e naturale, dalla prima colazione alla cena, senza rinunciare al gusto. Per il brand Felicia la gamma sarà composta dalle referenze più innovative e dinamiche del comparto, come pancake, waffle, fette biscottate arricchite, piadine, snack proteici. Per il brand Aglutèn, che è attualmente distribuito nel canale farmaceutico e nei negozi specializzati, è stato invece effettuato il restyling delle confezioni e verranno presidiate le categorie di prodotto più tradizionali - pane in cassetta e croissant - in considerazione degli attuali trend, molto favorevoli per i prodotti da forno senza glutine. A livello aziendale, coerenti con la nostra natura di società benefit e B Corp, siamo inoltre impegnati nell’integrare, nella strategia di impresa di Nove Alpi, le buone pratiche e i valori sostenibili di Andriani.

L’export è per voi molto importante, pari al 50 per cento del fatturato. Quali sono i mercati geografici più importanti? E quelli a maggiore crescita?

Attualmente distribuiamo i nostri prodotti in 30 Paesi e siamo presenti nelle maggiori catene distributive del mondo. Abbiamo il desiderio di ampliare il nostro raggio di azione, un processo che interesserà anche il brand Felicia con particolare attenzione al presidio degli Stati Uniti.

Andriani è forte utilizzatrice di materie prime cerealicole. Cosa è successo dopo la crisi Russo-Ucraina?

Sul tema delle materie prime, in questi due anni stiamo assistendo a forti tensioni sui mercati borsistici, tensioni che hanno generato importanti aumenti sui costi delle materie prime e dell’energia, causati anche da aspetti endogeni, legati al conflitto bellico. Noi abbiamo assorbito questi aumenti cercando sempre di attenuare l’impatto sul consumatore finale. Allo stesso tempo, stiamo perseguendo azioni di sviluppo delle nostre filiere, consapevoli che produrre in autonomia risorse naturali possa offrire numerosi vantaggi connessi alla minore dipendenza da altri Paesi per il fabbisogno energetico.

Ci può indicare qualche recente innovazione di prodotto?

Tra le ultime referenze lanciate sul mercato, annoveriamo gli spaghetti Felicia alla spirulina, a base di farina di riso integrale e spirulina biologica ApuliaKundi, 100% pugliese, ricchi di fibre e di sali minerali. La spirulina utilizzata è coltivata in grandi vasche alimentate con acqua proveniente dal processo di pastificazione di Andriani, opportunamente purificata e reintrodotta nel circuito in ottica di economia circolare. A breve sono inoltre previsti i lanci di nuovi formati e, nei primi mesi del 2023, di un prodotto assolutamente innovativo, l’Instant pasta targata Felicia.

Infine, i canali distributivi. Quanto conta la Gdo? E quanto contano altri eventuali canali? Penso a farmacia e food service….

Con il nostro marchio Felicia, sul mercato della Gdo dal 2015, siamo presenti in tutte le insegne d'Italia, nelle farmacie e nei negozi specializzati. Disponiamo altresì della nostra vetrina web per l'acquisto online di tutti i prodotti, e presidiamo i principali marketplace digitali, con l’obiettivo di accrescere le vendite online. Nella roadmap di sviluppo del brand rientra anche il progetto Horeca, presentato in anteprima in occasione dell’ultima edizione di Cibus, i cui canali distributivi spaziano dalla ristorazione commerciale (cash&carry, distributori specializzati nel grocery e nell’hotellerie), alla ristorazione di alto livello, anche grazie alla collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e il coinvolgimento di 100 ristoratori di Rete Slow Food e Guida Michelin, con una linea di prodotti dedicata.

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