La storia di Acqua & Sapone risale al 1992, esattamente 20 anni fa, quando 9 imprenditori del settore retail si riuniscono con la finalità di fondare una società consortile, la Cedas, con l'obiettivo di sviluppare negozi specializzati nel settore della cosmetica e della pulizia su tutto il territorio nazionale, promuovendo la diffusione, la razionalizzazione e la commercializzazione dei prodotti trattati dalle imprese dei soci. Abbiamo chiesto a Nando Barbarossa, vicepresidente dell'azienda, di spiegarci qual è il segreto di questo successo che perdura nonostante la crisi.

Oggi hanno presentato una ricerca, i dati aggiornati relativi al comparto degli specializzati del drug. Acqua & Sapone è il rappresentante massimo di questo canale, di questo format. Ci vuole raccontare un po’ quali sono i vostri risultati, come stanno andando le cose per voi e come siete arrivati a questo risultato straordinario nel giro di pochi anni?

Acqua & Sapone non nasce oggi, è un’azienda con un’esperienza consolidata che quest’anno ha festeggiato 20 anni di attività.
Abbiamo effettivamente raggiunto risultati eccezionali, ma sono dati relativi agli specializzati locali. All’interno di questo comparto noi rappresentiamo come quota il 50% ma cresciamo molto più del rimanente 50%. Potremmo dire quindi che il nostro trend attualmente permette a tutto il settore di crescere. Io credo che il vero successo di Acqua & Sapone sia dovuto a una serie di fattori, tra i quali la convenienza probabilmente è uno dei fondamentali, ma sicuramente non l’unico.

Qual è la vostra mission?

Per la diffusione del brand, Acqua & Sapone, ha voluto sempre puntare tutto su una mission aziendale precisa, fatta di valori commerciali forti: dal costante aggiornamento, alla scelta nell'assortimento, dalla competenza del personale, all'offerta di prodotti di tutte le grandi marche, con una diffusione capillare sul territorio nazionale, il tutto in un ambiente nuovo, moderno e accogliente, che presenta una disposizione metodica e logica dei prodotti, facilmente accessibili e fruibili, per offrire un servizio accurato e professionale alla clientela.

La vostra società è molto importante, ha tantissimi punti vendita, però se ne parla poco, diffondete pochi dati di bilancio, se non il fatturato. I motivi di questo grande riserbo?

Diciamo che nel tempo abbiamo pensato più a correre che a darci un’immagine. In comunicazione nell’ultimo anno abbiamo fatto un investimento di 8 milioni di euro nel canale televisivo, che ci permette in primo luogo di presentarci anche a chi non ci conosce, soprattutto in zone come la Lombardia e il Piemonte, dove non eravamo presenti e stiamo facendo del nostro meglio; oltretutto si tratta di aree nelle quali registriamo trend ancora più alti di quelli delle altre regioni.
Per quel che riguarda il bilancio, essendo otto soci ognuno consegue risultati differenti. Quello che posso dirvi senza dubbio è che i bilanci sono tutti attivi. Acqua & Sapone è in parte una società consortile che gestisce la parte contrattuale.
Gli otto soci che fanno parte del gruppo hanno tutti bilanci alti, quindi non c’è un motivo di riserbo. È difficile presentare un bilancio articolato, probabilmente anche su quello dovremmo fare meglio e crearne uno di Gruppo per consegnarlo a livello esterno.

Quali sono i vostri obiettivi in termini di sviluppo rete per il prossimo futuro e soprattutto di crescita del fatturato?

Per darvi un dato oggi la specializzazione in Italia va a coprire il 15% del mercato, mentre in Europa pesa circa per il 50%. Il nostro obbiettivo è seguire l’esempio dei Paesi oltreconfine.

Meglio stand alone o meglio nei Centri Commerciali?

Stand alone. Nei Centri Commerciali probabilmente avremmo comunque dei costi di gestione diversi. Noi ci reputiamo convenienti fino a un certo punto, comunque senza avere un’offerta d’assalto, quindi riusciamo a mantenere la nostra identità, la nostra dignità, offrendo un nostro parcheggio all’interno delle città, o comunque con negozi in prossimità, quindi riusciamo comunque ad identificarci in quel modo.

E l'estero?

Diciamo che abbiamo ancora tanto da fare in Italia, poi sicuramente c’è un progetto per il futuro, ma oggi dobbiamo coprire quello che serve.

Parliamo dei rapporti con l’industria di marca: voi siete una catena che a giudicare dai dati che sono stati presentati ha un livello di promozionalità inferiore, riesce comunque a spuntare dei prezzi buoni, o meglio, o è una questione di efficienza logistica, mi faccia capire anche sul punto della leva del prezzo come siete amministrati.

Come avete appreso dai dati, l'Italia ha già una quota di promozionalità più bassa dell’Europa, e nel settore degli specializzati ancora meno - siamo sotto il 6% percento - quindi vendiamo comunque prodotti di marca. Come spuntare prezzi più bassi lo decide il mercato, in un momento così particolare è difficile dire quanto effettivamente si riesca ad essere più competitivi, è anche vero però che noi offriamo un assortimento molto ampio, riuscendo – a mio parere - a dare comunque all’industria di marca una marginalità maggiore, coprendo più o meno tutti i settori merceologici e ci auguriamo che la cosa venga percepita dall'esterno, in caso contrario dovremmo diventare ancora più competitivi.

Sul fronte sostenibilità invece come vi muovete?

Tra le ultime novità dell’azienda, una nuova attenzione per l'ambiente, che si traduce nella stampa di tutti i volantini informativi e promozionali su carta riciclata e proveniente da foreste certificate secondo i criteri stabiliti dal Forest Stewardship Council (FSC).
È inoltre stata realizzata una linea di detergenti artigianali erboristici per il corpo dal cuore green perché totalmente privi di coloranti e materie petrolchimiche, senza coloranti, 100% vegetali e biodegradabili.


Stefania Lorusso