Da 160 anni e attraverso 6 generazioni, l’azienda risicola della Lomellina è presente sulle tavole degli italiani con “Chicchiricchi di fantasia”. E’ la storia di Riso Gallo, che ha festeggiato il suo traguardo davanti al gotha della ristorazione, dell’imprenditoria e della cultura riunita nel tempio dell’Opera milanese, il Teatro alla Scala, con una conferenza stampa e una cena di gala per appassionati gourmet del risotto.

Una storia che inizia nel 1856, quando Giobatta Preve, commerciante in Sudamerica da anni, intuisce che è il momento di tornare e si stabilisce a Genova, dove poi aprirà lo stabilimento di Sampierdarena che lavora risone importato e lo esporta oltre Oceano, in Argentina, dove qualche anno dopo verrà acquisito uno stabilimento a Buenos Aires. La storia del Riso Gallo comincia così.

Ma come nasce il marchio Gallo? Negli anni ’40, in Sudamerica, l’analfabetismo era ancora molto diffuso, si decise di identificare le differenti qualità di riso con i disegni di animali. La giraffa, l'aquila, l'elefante, il leone campeggiavano sui sacchi di riso e Il gallo individuava la migliore qualità. Nel momento in cui si passò alla confezione in scatola, venne scelto il gallo che diventa simbolo e marchio dell'azienda. Una scelta di qualità che ha premiato nel tempo.

L´azienda ancora oggi è leader di mercato con una quota del 22% a valore e fattura più di cento milioni di euro all’anno e lavora più di un milione di quintali di riso, ma resta ben salda e legata alle tradizioni familiari. Sei generazioni, che di padre in figlio si tramandano il know-how con l’obiettivo di diffondere la cultura del riso e di accrescere il business trovando nuove strade per migliorare sempre di più il prodotto.

Così la storia del Riso Gallo è diventata anche un libro scritto dal giornalista Gianni De Felice, "160 anni di chicchiricchi", una storia di avventure di una grande famiglia tra due Paesi, Italia e Argentina, e di un alimento semplice e maestoso al tempo stesso come il riso. Un «diario» di famiglia, dove avventura, intraprendenza, passione, attaccamento al lavoro e profondo rispetto per i dipendenti, il prodotto e il consumatore sono protagonisti indiscussi.

L’importante anniversario è stato celebrato il 3 ottobre con una conferenza stampa nelle sale del Ridotto del Teatro alla Scala. I temi affrontati sono stati i numerosi traguardi raggiunti: primo fra tutti la decima edizione, totalmente rinnovata, della Guida Gallo “I Risotti dei migliori ristoranti del mondo”, quest’anno con nuovo taglio editoriale e molto più ricca di contenuti, con ben 117 inedite ricette e altrettanti chef stellati e ristoranti a presentarle. In secondo luogo l’emissione di un francobollo celebrativo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico; da sempre i francobolli segnano la nostra memoria e accompagnano la storia degli italiani, così Riso Gallo, nel corso di questi 160 anni, ha trainato lo sviluppo economico del mercato risicolo italiano ed ha contribuito al benessere in tavola, guardando avanti con soluzioni che coniughino tradizione e innovazione. Si festeggiano anche i traguardi delle giovani leve della ristorazione gourmet: premiato Sergio Daniel Porras Salazar, primo classificato del concorso “Risotto dell’Anno”, l’iniziativa dedicata ai talenti emergenti della ristorazione dai 18 ai 26 anni e, per la prima volta quest’anno, anche agli allievi dell’ultimo anno degli Istituti Alberghieri.

Un compleanno importante, dunque, che suggella un percorso imprenditoriale fondato sull’innovazione, sulla ricerca e sviluppo e sull’internazionalizzazione. Un’azienda che è stata pioniera e che si conferma ancora tale, con lo stesso spirito di 160 anni fa, stando al passo coi tempi e mantenendo sempre alti i suoi standard di qualità, grazie ai quali i suoi consumatori gli sono affezionati.