Le vendite di Terre Cevico trainate dai mercati esteri. Fatturato a 190 milioni
Le vendite di Terre Cevico trainate dai mercati esteri. Fatturato a 190 milioni
- Information
di Emanuele Scarci
E’ la settimana dei bilanci dei grandi produttori romagnoli di vino della distribuzione moderna.
Oggi è il turno dell’assemblea dei soci di Terre Cevico,
il 19 dicembre quello di Caviro.
Terre Cevico termina l’esercizio 2021/2022 (chiusura a luglio) trainata dai
mercati esteri. Il fatturato aggregato è di 189,6 milioni di euro (+15,3%) e l’export
di 72,9 milioni, in crescita del 40%.
L’incremento
del giro d’affari si deve, in particolare, all’estero, così come
all’acquisizione del 60% della trentina Orion Wines (fattura quasi 1 milione di
euro nei vini da tavola). In crescita anche il patrimonio netto aggregato, a 86
milioni (+16,3%), mentre il plusvalore riconosciuto ai soci, ovvero
l’incremento della liquidazione dei vini conferiti ai prezzi di mercato per
l’esercizio 2020/21, ammonta a 6,9 milioni di euro (6,4 milioni in precedenza).
Vola l’export
Cresce anche la quota di export che tocca 72,9 milioni (+40%) e incide per il 43% sui ricavi consolidati: quasi una bottiglia su due arriva dai mercati oltreconfine, con una presenza in 70 Paesi. I mercati di maggiore incidenza per quanto riguarda l’imbottigliato sono Giappone, Cina, Svezia, Danimarca, Usa, Francia e Germania. Gli investimenti ammontano a 7,4 milioni, con interventi nelle fasi di gestione e produzione e nell’impiantistica con particolare riferimento alla linea di confezionamento.
Brand di punta della cooperativa guidata da Marco Nanetti sono i vini da tavola San Crispino, Galassi, Ronco ma anche i più pregiati vini veronesi di Giacomo Montresor (il primo step nelle diversificazioni di vini a maggiore valore), di cui la cooperativa romagnola detiene il 50% della joint venture con Vitevis e Cantina Valpantena. Nel 2021 Montresor ha realizzato un giro d’affari di 16,3 milioni. La scorsa settimana è stato inaugurato, nel cuore della Valpolicella, il Museo del vino che racconta 130 anni di storia della cantina.
La rete
Terre
Cevico associa oltre 5 mila soci viticoltori, per 7 mila ettari di vigneto. Attualmente
Cevico conta 5 impianti di imbottigliamento e produce 118 milioni di bottiglie.
Circa la metà del vino del gruppo è venduto confezionato.
Terre Cevico ha alla propria base la filiera cooperativa composta da Cantina
dei Colli Romagnoli, Le Romagnole, 5 Coop Braccianti e comprende una serie di
società controllate (Due Tigli, Rocche Malatestiane, Sprint Distillery, Winex,
Tenuta Masselina, Enoica, Medici Ermete, Montresor, Orion Wines) ed altre
partecipazioni, tra cui Bolé e Winelife negli Usa.
Il termine “aggregato” o “consolidato”, Terre Cevico indica che le cantine
socie di primo grado (Le Romagnole, Cantina dei Colli Romagnoli e Romagnole2)
gestiscono con Terre Cevico il 100% del vino diviso, in parte, con il
conferimento diretto e, in parte, con vendite sul mercato gestite direttamente
dalla cooperativa.
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