Heineken, 348 milioni di utili in 4 anni. Ma cala la quota di mercato

Heineken, 348 milioni di utili in 4 anni. Ma cala la quota di mercato
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Giù la quota di produzione, su gli utili. Heineken Italia si concentra su margini e utili e meno sulle quote di mercato. Dal 2021 la birra immessa sul mercato dal produttore olandese è scivolata da una quota di mercato del 33,5% al 31,1%, pur conservando saldamente la leadership e portando a casa, nel quadriennio 2021/24, utili per 348 milioni di euro (nel 2020 ha perso 28,7 milioni).
L’anno scorso la multinazionale olandese ha chiuso il bilancio con un valore della produzione di 836,9 milioni, in calo del 4,1%, un Ebitda di 180 milioni (+6,7%) e un utile di 95,6 milioni (+4,5%), record dell’ultimo quinquennio. Le vendite caratteristiche sono di 793 milioni (-4,1%), al netto di 44 milioni di royalty e proventi vari.
L’utile è stato “girato” completamente alla controllante olandese Heineken International sotto forma di dividendo. La holding ha erogato alla filiale tricolore un finanziamento fruttifero di 90 milioni, portando il totale a 150 milioni.
Chi sale e chi scende
Della frenata di Heineken (-5,1% a 6,6 milioni di ettolitri), ne hanno approfittato i competitor Peroni (con i brand Nastro Azzurro e Pilsner Urquell) e AbInBev (Corona, Leffe, Stella Artois, Beck e altri): passano, rispettivamente, da una quota del 17,2% al 18% e dal 9,4% al 9,9%. Il colpo più grosso però e delle microbirrerie (poco più di mille), balzate dal 6,1% al 9%. In Italia il consumo pro-capite annuo di birra è di 36,4 litri.
L’anno scorso l’azienda guidata da Alexander Koch ha completato il maxi investimento sullo stabilimento sardo di Assemini investendo nell’esercizio 33 milioni. Gli aiuti pubblici secondo il programma di sviluppo ammontano a 13,9 milioni. Koch è in sella da meno di un anno: il predecessore Wietse Mutters sbarcò in Italia in piena pandemia, gestendo la crisi e il rilancio. Nel 2020 effettuò svalutazioni degli asset per 69 milioni che determinarono una perdita di 28,7 milioni. L’anno dopo iniziò a ridurre il personale e bloccò le perdite nell'area della birra artigianale, cedendo il Birrificio Bernareggio (rilevato nel 2017) ai due fondatori per 700 mila euro.
Fuori casa e lager
Oggi il portfolio brand di Heineken comprende Birra Moretti, Ichnusa, Birra Messina e Dreher. La società controlla Partesa, dedita alla distribuzione nell’horeca, che l'anno scorso ha realizzato utili per 556 mila euro.
Heneiken deve misurarsi in un mercato italiano dove aumenta il peso delle vendite fuori casa e cala la quota delle birre speciali, a maggior valore. L’anno scorso l’incidenza dell'Horeca sul totale dei consumi è arrivata al 38,5% contro il 37,6% dell’anno precedente. Bilanciando in parte la flessione di consumo domestico del canale Gdo: 61,5% da 62,4%.
Inoltre, dopo il picco del 2021, l’incidenza delle birre speciali è calata progressivamente fino al 13,6%. Le lager dominano il mercato con l’84% e, lentamente, si fanno largo le no-low alcol, al 2,1%.
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