Carrefour rilancia Act for food. A Lucca il quarto iper in franchising
Carrefour rilancia Act for food. A Lucca il quarto iper in franchising
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Carrefour Italia aggiorna e rilancia la strategia della transizione alimentare, punta alla gamma Mdd con il miglior rapporto qualità-prezzo e annuncia che è stata decisa la conversione in franchising dell’ipermercato di Lucca, il quarto dopo Novara, Pisa e Arma di Taggia (Imperia). Le notizie sono arrivate nel corso della presentazione Carrefour a Milanofiori Assago.
Il ceo Christophe Rabatel ha sottolineato che la grande scommessa sullo sviluppo/conversione della rete in franchising “è per ora vinta, ma, a distanza di 4 anni dal mio arrivo in Italia, siamo solo a metà strada. Non è una questione di numero di pdv ma di coinvolgere gli imprenditori nelle scelte strategiche”.
Carrefour Italia controlla una rete multi-formato di circa 1.200 punti vendita, di cui circa 900 in franchising. Nel computo sono compresi 11 pdv Carrefour Contact, operativi in varie regioni. Il retailer realizza oltre un terzo del fatturato grocery con la Mdd.
L’ipermercato di Lucca in corso di conversione in franchising (entro l’anno) conta su una superficie lorda complessiva di 6 mila mq. Rabatel ha ribadito le ragioni alla base della crisi del format che coinvolge tutti. “Gli ipermercati patiscono la bassa redditività del non food e subiscono la concorrenza feroce degli specialisti e dell’e-commerce”.
I sindacati
Secondo fonti sindacali, nel meeting di giugno l’azienda avrebbe sostenuto che “si sta avvicinando ad un punto di equilibrio, con una rete che nella prossimità ha preminenza nel franchising e con il format Market vicino all’equilibrio, mentre sta testando se i mini ipermercati in franchising possano sviluppare redditività in futuro”.
Inoltre, sempre secondo i sindacati, la rete vendita sarebbe vetusta e avrebbe bisogno per il rilancio di investimenti, di cui l’azienda non dispone. Quelli annunciati da Carrefour per il 2024 non sarebbero sufficienti per invertire la rotta.
Act for food per amico
Lanciato nel 2018, l’Act for food mantiene l’obiettivo di sostenere i consumatori nel mangiare meglio, ma rendendo accessibile e sostenibile il cibo, in particolare facendo leva sui prodotti private label.
Carrefour poi traduce gli annunci in fatti: l’80% dei prodotti a marchio Carrefour proviene da fornitori italiani; i prodotti a marchio Filiera Qualità Carrefour prevedono frutta e verdura 100% italiane, branzini e orate 100% italiani e carne da allevamenti nazionali; per un biologico sempre più accessibile, sono disponibili 50 referenze a meno di 1 euro, anche grazie al lavoro svolto sul marchio Carrefour Bio.
Snodo Gdo
Per Rabatel “il programma Act for Food traduce in concreto la strategia di transizione alimentare, aiutando i nostri clienti ad alimentarsi in maniera più sana, ma anche più gustosa, senza spendere un patrimonio e senza causare danni agli ecosistemi. Inoltre, le scelte dei consumatori condizionano l’intera filiera alimentare e la Gdo è uno snodo fondamentale, che può favorire un cambiamento sostenibile dell'intera catena del valore”.
Il top manager ha sottolineato che l’anno scorso Carrefour Italia è diventata la prima insegna della Gdo a diventare società Benefit. Inoltre è riuscita a ridurre del 43% le emissioni rispetto al 2019 e ha proseguito nel suo impegno di riutilizzare o riciclare entro il 2025 il 100% dei rifiuti prodotti.
Dal suo canto, la direttrice marketing Alessandra Grendele, ha annunciato che “Act for Food torna con una nuova identità visiva e di brand con l’obiettivo di aiutarci ad esprimere ancora meglio i valori della transizione alimentare. Da domani partirà una campagna di comunicazione sui media e sui pdv”.
Nel primo semestre del 2024, Carrefour Italia ha accusato un calo dei ricavi like for like del 3,5% a 2,057 miliardi. Domani sera, a Borsa chiusa, il gruppo francese comunicherà i dati del terzo trimestre.
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