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Un nuovo socio per Igd
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Un nuovo socio per Igd
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Immobiliare Grande Distribuzione SIIQ Spa (Igd) passa circa 11 milioni di azioni proprie detenute, pari al 3,15% del capitale sociale, al fondo di investimenti Quantum Strategic Partners Ltd, gestito da Soros Fund Management LLC. Parallelamente Unicoop Tirreno cede allo stesso acquirente 6.423.494 azioni di Igd. La partecipazione di Unicoop Tirreno, che rimane il secondo azionista della società immobiliare, passa così dal 14,9% a circa il 13,1%.
Il fondo Quantum Strategic Partners Ltd. ha pertanto complessivamente acquistato, come annunciato il 3 marzo, 17,4 milioni di titoli, corrispondenti al 5% del capitale sociale, diventando il terzo azionista della società.
Per dirla con tanto di effetti speciali, George Soros, il famoso (famigerato) finanziere ungherese, naturalizzato statunitense, fa in questo modo il proprio ingresso nel business italiano dei centri commerciali, il che potrebbbe rendere la transazione, tutto sommato, una notizia da prima pagina, una notizia da 20 milioni di euro, il controvalore stimato (ufficiosamente) per l’acquisto.
Ma i motivi veri non sono tanto da ricercarsi nella finanza internazionale, quanto in quella di casa nostra. “Il fatto Quotidiano” riporta una dichiarazione molto significativa rilasciata a Reuters, da Claudio Albertini, amministratore delegato di Igd: “L’operazione è la conferma del ritrovato interesse degli investitori esteri per l’Italia e per il real estate, quando il modello di business si dimostra sostenibile. Siamo con le agende piene, soprattutto di investitori internazionali, molti dagli Usa e dal Nord Europa. Percepisco anche molta fiducia nel nuovo Governo. Vedremo se si passerà dagli annunci ai fatti, ma il clima è decisamente migliore”.
Immobiliare Grande Distribuzione è una delle perle nazionali nel settore dell’immobiliare commerciale. Molto attiva anche in Romania, quotata allo Star, ha un patrimonio immobiliare italiano valutato – sono cifre ufficiali – in circa 1.891,3 milioni di euro al 31 dicembre 2013. La sua “scuderia” comprende 19 tra ipermercati e supermercati, 19 tra gallerie commerciali e retail park, 1 city center, 4 terreni oggetto di sviluppo diretto, 1 immobile per trading e 7 ulteriori proprietà immobiliari. Inoltre, dall’acquisizione di Winmarkt Magazine SA, nel 2008, il Gruppo può contare su 15 centri commerciali e un edificio a uso ufficio ubicati in 13 città rumene.
Il consolidato 2013 si è chiuso con ricavi totali di 127 milioni di euro (+3%), anche se l’Ebitda e gli utili hanno sofferto per le variazioni negative di Fair Value degli immobili. Il Cda, riunitosi il 27 febbraio, ha anche approvato la proposta di un aumento di capitale, con esclusione del diritto di opzione, riservato esclusivamente agli azionisti che incasseranno il dividendo relativo al 2013.
“Chiudiamo l’esercizio con un Ebitda della gestione caratteristica di 82,8 milioni di euro, un utile netto di 5 milioni di euro e una generazione di cassa (FFO gestione caratteristica) pari a 35,5 milioni di euro. Questi risultati dimostrano che siamo riusciti ad arginare la pressione sui ricavi e a tenere sotto controllo i costi operativi. Contemporaneamente abbiamo consolidato l’indebitamento finanziario netto e operato sui nostri asset mantenendone elevata la qualità e sostanzialmente stabile il valore - ha dichiarato Claudio Albertini -. Nel corso del 2013 abbiamo agito secondo le linee strategiche del piano industriale che è stato improntato alla sostenibilità di medio lungo periodo dei ricavi e del costo del capitale, nonché alla salvaguardia del fair value del nostro portafoglio”
Il fondo Quantum Strategic Partners Ltd. ha pertanto complessivamente acquistato, come annunciato il 3 marzo, 17,4 milioni di titoli, corrispondenti al 5% del capitale sociale, diventando il terzo azionista della società.
Per dirla con tanto di effetti speciali, George Soros, il famoso (famigerato) finanziere ungherese, naturalizzato statunitense, fa in questo modo il proprio ingresso nel business italiano dei centri commerciali, il che potrebbbe rendere la transazione, tutto sommato, una notizia da prima pagina, una notizia da 20 milioni di euro, il controvalore stimato (ufficiosamente) per l’acquisto.
Ma i motivi veri non sono tanto da ricercarsi nella finanza internazionale, quanto in quella di casa nostra. “Il fatto Quotidiano” riporta una dichiarazione molto significativa rilasciata a Reuters, da Claudio Albertini, amministratore delegato di Igd: “L’operazione è la conferma del ritrovato interesse degli investitori esteri per l’Italia e per il real estate, quando il modello di business si dimostra sostenibile. Siamo con le agende piene, soprattutto di investitori internazionali, molti dagli Usa e dal Nord Europa. Percepisco anche molta fiducia nel nuovo Governo. Vedremo se si passerà dagli annunci ai fatti, ma il clima è decisamente migliore”.
Immobiliare Grande Distribuzione è una delle perle nazionali nel settore dell’immobiliare commerciale. Molto attiva anche in Romania, quotata allo Star, ha un patrimonio immobiliare italiano valutato – sono cifre ufficiali – in circa 1.891,3 milioni di euro al 31 dicembre 2013. La sua “scuderia” comprende 19 tra ipermercati e supermercati, 19 tra gallerie commerciali e retail park, 1 city center, 4 terreni oggetto di sviluppo diretto, 1 immobile per trading e 7 ulteriori proprietà immobiliari. Inoltre, dall’acquisizione di Winmarkt Magazine SA, nel 2008, il Gruppo può contare su 15 centri commerciali e un edificio a uso ufficio ubicati in 13 città rumene.
Il consolidato 2013 si è chiuso con ricavi totali di 127 milioni di euro (+3%), anche se l’Ebitda e gli utili hanno sofferto per le variazioni negative di Fair Value degli immobili. Il Cda, riunitosi il 27 febbraio, ha anche approvato la proposta di un aumento di capitale, con esclusione del diritto di opzione, riservato esclusivamente agli azionisti che incasseranno il dividendo relativo al 2013.
“Chiudiamo l’esercizio con un Ebitda della gestione caratteristica di 82,8 milioni di euro, un utile netto di 5 milioni di euro e una generazione di cassa (FFO gestione caratteristica) pari a 35,5 milioni di euro. Questi risultati dimostrano che siamo riusciti ad arginare la pressione sui ricavi e a tenere sotto controllo i costi operativi. Contemporaneamente abbiamo consolidato l’indebitamento finanziario netto e operato sui nostri asset mantenendone elevata la qualità e sostanzialmente stabile il valore - ha dichiarato Claudio Albertini -. Nel corso del 2013 abbiamo agito secondo le linee strategiche del piano industriale che è stato improntato alla sostenibilità di medio lungo periodo dei ricavi e del costo del capitale, nonché alla salvaguardia del fair value del nostro portafoglio”
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