Idea Agro investe nella frutta siciliana di Spo Zentrum
Idea Agro investe nella frutta siciliana di Spo Zentrum
- Information
di Luca Salomone
Agrumi per Idea Agro (Dea Capital), fondo di private equity interamente dedicato agli investimenti nell’agribusiness, che rileva la maggioranza di Spo Zentrum.
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Una filiera ben integrata
L’azienda, con sede centrale a Sesto Fiorentino, dove è stata fondata, all’inizio degli anni Settanta, gestisce circa 450 ettari in Sicilia, di cui 180 direttamente, per una capacità produttiva annua superiore a 25 mila tonnellate di ortofrutta, che viene lavorata da una piattaforma logistica composta da magazzini di pre-calibratura nella regione isolana e grazie a centri di distribuzione e trattamento nel Centro Italia, in modo da assicurare la consegna in giornata su tutto il territorio nazionale.
I prodotti ‘core’ sono, naturalmente, gli agrumi (arance, limoni, pompelmi, mandarini, clementine) per una decina di varietà, e poi pomodori di Pachino Igp, datterini e ciliegini, pesche, nettarine, tabacchiere, albicocche, meloni e uva.
Il gruppo siculo-toscano ha un fatturato consolidato di 20 milioni di euro e, nonostante le generali difficoltà del mondo ortofrutticolo, ha registrato, nell’ultimo lustro, un tasso medio annuo di crescita del 10%, grazie a un modello di business integrato verticalmente, dai campi fino alle attività di condizionamento e commercializzazione del prodotto finito.
Il raccolto è ottenuto, completamente, con tecniche di lotta integrata, seguite da agronomi che vigilano sulla salubrità e sulla qualità.
Produzione al massimo
Più in dettaglio l’operazione prevede l’ingresso di Idea Agro nel capitale di Agrimediterranea, holding della famiglia Rizzo, che controlla le attività produttive agricole e la piattaforma di distribuzione, per supportarne l’iter di sviluppo nel contesto di un ampio progetto di agricoltura sostenibile.
Spiega Giacomo Rizzo, amministratore delegato di Spo Zentrum: «Questa operazione ci permetterà di ambire al ruolo di leader di settore, con investimenti diretti al massimo incremento delle superfici e tali da sviluppare la più grande piattaforma integrata di produzione e commercializzazione in Italia. Siamo oggi l’unica realtà produttiva siciliana, certificata anche Igp, con presidi di confezionamento e distribuzione in Centro Italia».
La ristrutturazione in campo
Il rapporto Ismea "Tendenze agrumi" (marzo 2024) sottolinea che, in Italia, la superficie coltivata ad arance ammonta a 86 mila ettari ed è in lieve ripresa sia rispetto al 2022 (+1,1%) sia in confronto al dato medio dell’ultimo triennio (+1,6%).
La Sicilia è la prima regione per superficie investita ad arance, con circa i due terzi del totale nazionale, e registra, sul 2022, un incremento di 700 ettari delle aree dedicate, con i principali aumenti nelle province di Catania (+500 ettari) e Agrigento (+200 ettari).
L’agrumicoltura regionale sta affrontando un importante processo di ristrutturazione. Infatti, tra il 2007 e il 2010, è iniziato il rinnovamento degli impianti, con l’utilizzo di nuove varietà su portainnesti resistenti al Ctv (Citrus tristeza virus) che, dalla fine del Novecento, si era rapidamente diffuso, portando all’espianto degli aranceti, unica soluzione possibile.
Il processo di rinnovo ha subito un’accelerazione e sta determinando un profondo cambiamento del tessuto produttivo: vanno scomparendo gli agrumeti marginali, condotti da imprese non professionali, mentre gli attuali frutteti sono caratterizzati dall’utilizzo di nuove varietà, dall’omogeneità genetica e dall’integrità fitosanitaria del materiale vegetativo. Inoltre, le nuove strutture sono moderne per quanto riguarda l’irrigazione, le tecniche agronomiche di nutrizione, la difesa e coltivazione in generale.
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