Fila investe altri 15 milioni sul mercato indiano
Fila investe altri 15 milioni sul mercato indiano
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di Luca Salomone
Fila, Fabbrica italiana lapis e affini, prosegue nel percorso di crescita in India dove ha fatto il proprio debutto 11 anni fa, nel 2012.
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Una crescita del 50 per cento
L’azienda di Pero (Milano metropolitana), multinazionale presente in circa 24 nazioni e 4 continenti, quotata in Piazza Affari dal 2015 e con un fatturato di 653,5 milioni di euro al 31 dicembre 2021, prevede di duplicare, nel 2023, la propria portata nella nazione asiatica, con un investimento in capex (cioè per l’acquisto di beni materiali) di 15 milioni di euro.
Spiega l’amministratore delegato e principale azionista, Massimo Candela: «L’India oggi rappresenta il secondo mercato al mondo per il nostro gruppo, con un tasso annuo di crescita composto (Cagr) a doppia cifra dal 2012, in continua accelerazione. Si prevede, per il 2022, un progresso di circa il 50% rispetto ai valori, pre Covid, del 2019, per superare i 110 milioni di euro di giro d’affari, con il dato di redditività più elevato. Grazie a questo ulteriore impegno manterremmo una crescita significativa, ancora a due cifre, anche nel prossimo lustro».
E l’imprenditore annuncia possibili acquisizioni: «Ci attendiamo un progresso sia organico, sia attraverso eventuali operazioni a supporto della creazione del valore, un fatto che contribuirà significativamente alla performance del titolo Fila sul mercato».
A proposito di Doms industries
Del resto, l’India ha più di 350 milioni di bambini nella fascia d’età fino ai 14 anni, una popolazione di quasi 1,4 miliardi di persone e oltre il 3,4% del prodotto interno lordo investito in educazione scolastica.
Fila opera nel Paese, appunto, dal 2012, attraverso Doms industries private limited di Umbergaon (sulla costa Ovest) di cui ha acquisito, prima il 18,5% con investimento di 5,4 milioni di euro, quando la società fatturava circa 10 milioni. Dal 2015 il gruppo lombardo ha incrementato la propria quota al 51% consolidandola completamente, a seguito di un investimento di 36 milioni di euro, allorché Doms presentava ricavi di proforma di 42 milioni di euro.
E oggi la controllata è una delle poche aziende globali che possono produrre oltre 25 categorie merceologiche nei segmenti della cartoleria e cancelleria, ufficio, disegno e hobbistica grazie a 13 impianti di produzione e un organico di 7.500 persone.
Vanta inoltre una rete di distribuzione nazionale di più di 100 grossisti che coprono tutti i 28 stati e le 8 “Unions”, circa 3.500 distributori in tutta l’India e una forza vendita di 500 persone che raggiunge qualcosa come 150 mila negozi.
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