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Deco industrie cresce a doppia cifra nel 2022

Deco industrie cresce a doppia cifra nel 2022
Deco industrie cresce a doppia cifra nel 2022

Deco industrie cresce a doppia cifra nel 2022

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Luca Salomone

di Luca Salomone

È stato un altro anno positivo per Deco industrie, di Bagnacavallo.

La cooperativa romagnola, che ha cinque stabilimenti produttivi (di cui tre dedicati all’alimentare) - due a Ravenna, due a Forlì, uno a Imola e uno nel ferrarese -, ha esposto, durante l’ultima assemblea dei soci (27 dicembre) i dati 2022. Le cifre chiave sono improntate, decisamente, all'ottimismo.

Verso i duecento milioni di euro

Il giro d’affari, al 31 dicembre 2022 si è attestato a 195 milioni - 94 per il food e 101 per il drug -, in crescita del 19% rispetto al 2021, che si era chiuso a 165 milioni. E, per il 2023, la società, fondata nel 1951 e aderente a Legacoop Romagna, prevede di andare ampiamente oltre i 200 milioni, dando lavoro a 550 soci lavoratori.

Gli investimenti hanno superato i 42 milioni negli ultimi 10 anni, cui se ne aggiungeranno altri 15 per il prossimo triennio, con un 15% destinato a migliorare la sicurezza e gli aspetti ambientali negli stabilimenti.

Merito, anche, delle private label, che rappresentano il 70% della produzione: secondo i dati Iri, diffusi nei giorni scorsi, durante Marca Bologna, il 2022 si è chiuso, per le Mdd, con vendite di 13,1 miliardi di euro, in crescita del 12 per cento.

Frollini e saponi

Aggiungiamo che Deco vende 300 milioni di prodotti all’anno, con un parco consumatori formato da un milione di acquirenti, spaziando su frollini, ricorrenza, piadine, pani croccanti, bucato, stoviglie, pulitori superfici, deodoranti, shampoo, deodoranti persona, bagnoschiuma e saponi liquidi.

«Il 2022 – ha dichiarato l’amministratore delegato, Stanislao Fabbrino, in carica da maggio – è stato un anno difficile da molti punti di vista, per via delle congiunture internazionali negative che si sono abbattute sul nostro lavoro. Abbiamo lavorato sodo, tutto il personale si è rimboccato le maniche e, insieme, abbiamo attutito i colpi. I dati previsionali ci dicono che il 2023 dovrebbe essere, credibilmente, meno duro del precedente ed è per questo che dobbiamo concentrarci sulla strategia di sviluppo, perché vogliamo continuare a crescere, con prudenza e fiducia nel futuro».

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