Chiude con un risultato positivo, per il quinto anno consecutivo, il bilancio 2016 di gruppo Carrefour che raggiunge 87,5 miliardi di euro di vendite (carburanti esclusi), in crescita del 3,3% a valori costanti. La progressione interessa sia le attività dell’area europea che quelle del resto del mondo.

“L’anno – si legge in una nota ufficiale - è stato caratterizzato soprattutto dalla positiva espansione dell’alimentare e dallo sviluppo delle strategie multicanali”.

Fuori dalla Francia, Carrefour ha fatto segnare un +4,9%, con un picco in Sudamerica, dove il fatturato è lievitato del 13,5 per cento.

“Nel 2016 il gruppo ha proseguito la propria strategia di diversificazione dei format distributivi, con particolari accelerazioni sui supermercati di prossimità, soprattutto in Brasile, Spagna, Polonia e Cina. Inoltre è continuato il processo di acquisizioni in Romania, dove è stata rilevata la rete di Billa (86 negozi, ndr.), e in Spagna, dove sono stati acquistati numerosi punti vendita Eroski”, cioè 36 ipermercati per 205 milioni di euro.

Considerando solo il 4° trimestre, il colosso francese, ha totalizzato un giro d’affari di 23,4 miliardi di euro, con una variazione – sempre a valori costanti e carburanti esclusi – del 3,5%.

In particolare i risultati migliori sono stati quelli dei mercati esteri, con un +4,5% a rete omogenea e un +6,6% al netto dei cambi. In particolare la Spagna, con vendite lorde pari a 2.529 milioni di euro (+4,1%) si è confermata il terzo mercato per importanza.

In Italia il gruppo ha fatto segnare, da ottobre a dicembre, 1.477 milioni prima delle tasse, con una variazione, a pari perimetro, dello 0,6 per cento. Tuttavia, nel nostro Paese, il 2017 è cominciato all'insegna della preoccupazione da parte dei lavoratori, dopo l'annucio di Carrefour, il 21 gennaio, di 500 esuberi e di un piano che prevede la chiusura di 3 ipermercati, reputati dall'azienda, non redditivi: a Borgomanero (No), a Trofarello (To) e a Pontecagnano (Salerno).

Molto rilevante, ancora una volta, il dato dell’America latina, dove i ricavi, sempre a rete omogenea, sono saliti del 10,8%, un dato che si somma a risultati precedenti altrettanto positivi.

La Francia, infine, ha evidenziato una variazione dello 0,7 per cento, con spunti particolarmente significativi nel canale supermercati (+3,3%) e nel libero servizio di prossimità (+2,9%).