di Luca Salomone

Potrebbe andare per le lunghe, più del previsto, la fusione tra NielsenIQ e il gruppo tedesco Gfk. L’operazione, annunciata ai primi di luglio è stata infatti oggetto di un preliminare di indagine da parte della Commissione Europea, concluso alla fine di aprile.

Mediare con la Commissione

Ma, secondo Reuters, che si è avvalsa di fonti confidenziali interne alle due aziende, per venire incontro all’Antitrust, gli interessati dovrebbe mettere sul mercato alcuni attivi e, in particolare, Gfk consumer panel, strumento che monitora 122.500 famiglie e 1.800 insegne distributive, offendo una pluralità di servizi.

La cessione, di cui non si conoscono tempi e modi, potrebbe ridurre il valore e il peso specifico dell’acquisizione, che peraltro non è mai stato quantificato, ma dovrebbe temperare possibili manovre ostative da parte delle autorità di vigilanza.

Attualmente NielsenIQ, controllata dal private equity americano Advent international, che l’ha rilevata nel mese di marzo del 2021, opera, in più di 90 mercati, mentre Gfk è attiva, soprattutto per quanto concerne i beni durevoli, semidurevoli e la tecnologia, in 67 Paesi.

Ricordiamo che l’acquisizione di Gfk, avvenuta in un contesto caratterizzato da molte altre operazioni di concentrazione fra le società di ricerche, ha lo scopo di completare l’offerta di Niq, concentrata soprattutto sul grocery, alimentare e non alimentare, con altre merceologie sempre più soggette a uno spostamento verso il mondo del largo consumo.

Un mercato in crescita

Secondo NielensIQ, in ogni caso, il dialogo, finora condotto con la Commissione europea, si sta svolgendo in un clima di collaborazione rilassato e costruttivo.

Del resto, il mondo delle rilevazioni è un ottimo investimento. Nel nostro Paese, Assirm, l’Associazione che riunisce le aziende italiane che svolgono ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale, ha reso noto che il mercato ha confermato, anche nel 2022, la propria tendenza positiva, con un incremento di acquisito e fatturato del 4 per cento.

In merito alle tipologie di ricerca i panel sono sempre la vera colonna portante, in particolare per gli studi condotti sul retail e sulle famiglie. Ma i dati mostrano una crescita anche per tutte le altre tipologie di analisi online (+6% circa).

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